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27 Maggio 2024
13:31

Quanto è velenosa la cycas per il cane e cosa fare se l’ha mangiata

La cycas, così come molte altre piante ornamentali, è tossica e può costituire un serio pericolo per i nostri amici a quattro zampe. Vediamo cosa fare se il nostro cane l’ha mangiata.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Molte piante ornamentali comuni nei nostri giardini sono tossiche e, se ingerite, potenzialmente pericolose per noi, i nostri cani e altri animali. Cycas è un genere di piante che comprende circa un centinaio di specie differenti, di cui alcune comunemente usate come piante ornamentali.

Queste possono sembrare a primo sguardo simili alle palme ma si tratta di piante molto più antiche, affini alle conifere, che ricoprivano la Terra anche prima della comparsa dei dinosauri. La loro tossicità è dovuta alla presenza della beta-metilamino-L-alanina (BMAA), una sostanza presente in tutta la pianta ma in particolare nei suoi semi.

Non essendoci un antidoto per questo tipo di avvelenamento è importante cercare di prevenire questi incidenti osservando il comportamento del cane. Se questo l’ha mangiata bisogna contattare immediatamente un veterinario e nel mentre cercare di indurre l’animale al vomito.

Quali parti della cycas sono velenose per il cane?

La maggior parte delle piante che comunemente abbiamo in giardino e anche molte delle specie che consumiamo abitualmente sono parzialmente o completamente tossiche e possono essere molto pericolose se ingerite sia da noi esseri umani che dai nostri amici a quattro zampe.

In particolare, per quanto riguarda la cycas, l’intera pianta è considerata tossica per via della presenza di beta-metilamino-L-alanina (BMAA), una sostanza che si trova in concentrazioni diverse in tutta la pianta, con quelle più alte registrate nei semi.

Queste piante sono dioiche, ovvero presentano individui maschi e femmine, e ad essere i più pericolosi sono infatti proprio i frutti carnosi simili a bacche che contengono i semi, presenti nei coni femminili dopo la fecondazione, che avviene in seguito all’impollinazione ad opera del vento o di alcuni insetti.

I sintomi dell'avvelenamento da cycas nel cane

I sintomi dell’avvelenamento da cycas nei cani possono manifestarsi subito dopo l'assunzione se le quantità ingerite sono elevate, oppure nel giro di qualche ora. Questi variano in base alla quantità di BMAA ingerita e possono includere vomito, diarrea, sete e perdita di appetito. Nei casi più gravi, possono comparire convulsioni, schiuma alla bocca e perdita di conoscenza.

Se non si interviene tempestivamente, le tossine possono colpire il fegato del cane in un lasso di tempo che va dalle poche ore ad alcuni giorni, causando problemi sempre più gravi. Queste possono anche deteriorare il sangue, alterando il numero e la funzionalità delle piastrine e provocando disturbi della coagulazione. Con il peggiorare dell'intossicazione, possono infine manifestarsi anche sintomi neurologici.

Può capitare, invece, che il cane, soprattutto nelle taglie medio grandi, presenti una forma di avvelenamento cronico: questo può essere dovuto all'ingestione di bacche in quantità troppo bassa per presentare sintomi acuti, ma ripetuta nel tempo in maniera sufficiente da far sviluppare un'epatite cronica con cirrosi, tale da compromettere seriamente la salute del nostro amico a quattro zampe.

Se non si interviene subito, infatti, il cane che ha ingerito tossine di cycas può rischiare seriamente la vita. Queste piante, infatti, a causa della loro alta tossicità e della mancanza di antidoti specifici, sono responsabili di un elevato numero di decessi nel mondo canino.

Cosa fare se il cane ha mangiato la cycas

Cosa possiamo fare, quindi, se il nostro cane ha mangiato la cycas? Lo abbiamo chiesto a Maria Mayer, veterinaria esperta nella nutrizione di cani e gatti e membro del comitato scientifico di Kodami: «Nel caso della cycas non esiste un antidoto e l’unica alternativa è una terapia di supporto, quindi è importante prevenire. La cosa più semplice è non avere in casa piante potenzialmente pericolose, ma è anche importante monitorare la sintomatologia del cane. Esiste un motivo se il cane cerca dell’erba o un’alternativa simile: mangiare materia vegetale è, per questi animali, un meccanismo per purgarsi ad esempio a causa di coliche. Un cane sano non cerca di mangiare l'erba, quindi, se il nostro lo fa, potrebbe avere dei problemi come infiammazioni intestinali acute o croniche. È fondamentale controllare questi comportamenti anche perché se l’animale non trova vegetali a disposizione in cerca di un’alternativa potrebbe ingerire del tessuto come il cotone, con delle conseguenze molto serie».

La prevenzione è quindi importantissima per scongiurare l'avvelenamento da cycas, ma cosa si deve fare, invece, dopo che il cane ha ingerito questa pianta? «Sicuramente la prima cosa da fare è telefonare ad una clinica veterinaria – continua Mayer – ma è importante intervenire tempestivamente per evitare l’assorbimento delle tossine. Se questa fosse troppo lontana è possibile indurre il vomito, anche a casa, e il metodo più semplice e sicuro è quello di utilizzare dell’acqua ossigenata».

Se interveniamo tempestivamente possiamo, quindi, salvare la vita al nostro amico a quattro zampe anche in caso di avvelenamenti gravi e senza antidoto come nel caso delle cycas. Resta però fondamentale monitorare i comportamenti del cane ed informarsi sulle piante prima di portarle in casa. Un buon consiglio è quello di portare sempre un flacone di acqua ossigenata con sé, utile sia in caso di ferite da disinfettare che per indurre l’animale al vomito in caso di avvelenamento.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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