Sulle nostre teste, e in tutto il mondo, volano e camminano 50 miliardi di uccelli. È questa la stima globale sul numero di individui presenti sulla Terra, ed è stata calcolata da un gruppo di ricerca della University of South Wales, in Australia. Lo studio, il primo a quantificare l'abbondanza di un gruppo di animali così vasto, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Per effettuare la stima gli ornitologi hanno messo insieme sia dati noti da censimenti e monitoraggi, che osservazioni effettuate da comuni cittadini e birdwatcher, che registrano le loro osservazioni su piattaforme di citizen science. Dai risultati emerge inoltre che esiste un enorme divario numerico tra le popolazioni delle varie specie, con poche incredibilmente abbondanti e diffuse, e molte altre con numeri decisamente bassi.
La conta globale degli uccelli
Quantificare l'abbondanza delle specie è di fondamentale importanza per comprendere le dinamiche ecologiche, l'evoluzione e soprattutto lo stato di conservazione della vita sulla Terra. Solitamente questi studi vengono effettuati su scala locale e su un numero relativamente piccolo di specie, il più delle volte già minacciate e con una distribuzione limitata. I ricercatori della University of South Wales hanno invece provato a calcolare e stimare per la prima volta l'intera popolazione globale di un gruppo molto vasto di specie.
I dati presi in esame hanno coinvolto 9.700 specie di uccelli, circa il 92% del totale, e integravano sia censimenti e studi scientifici precisi effettuati su singole specie, che sopratutto osservazioni di comuni cittadini. Per realizzare l'algoritmo che ha calcolato le stime sono stati infatti utilizzati gli avvistamenti effettuati tra il 2010 e il 2019 da oltre 600mila semplici appassionati e birdwacher. Negli ultimi anni l'hobby del birdwatching è diventato sempre più diffuso, anche in Italia, e grazie alle piattaforme online come eBird è possibile registrare tutte le proprie osservazioni fatte in giardino o al parco, corredate da tante altre informazioni importanti come data, località, numero, sesso che possono essere sfruttati dai ricercatori.
La citizen science (letteralmente, la scienza dei cittadini) avrà un peso sempre più rilevante all'interno degli studi scientifici sulla biodiversità e non solo. Sono sempre più numerosi i progetti, le piattaforme o le app che consentono a chiunque di partecipare attivamente a un processo scientifico raccogliendo dati come le osservazioni di animali e non solo. Tutto ciò consente di avere database enormi su scala globale altrimenti impossibile da ottenere solamente col lavoro degli addetti ai lavori.
Le specie più abbondanti: il club del miliardo
Tra i risultati più interessanti, e allo stesso tempo preoccupanti, che sono emersi dallo studio vi è una evidente differenza nell'abbondanza tra le varie specie, con poche incredibilmente numerose e la maggior parte con popolazioni piuttosto contenute. Solamente quattro specie, infatti, superano il miliardo di individui e se messe insieme arrivano a ben 5,2 miliardi. A far parte di quello che i ricercatori hanno chiamato Il club del miliardo ci sono la passera europea (Passer domesticus), con circa 1,6 miliardi di individui, lo storno comune (Sturnus vulgaris), con 1,3 miliardi, la gavina americana (Larus delawarensis), con 1,2 miliardi e infine la rondine comune (Hirundo rustica), con 1,1 miliardi.
L'abbondanza di queste specie non sorprende, sono infatti tutti uccelli piuttosto generalisti e adattabili, con esigenze ecologiche per nulla raffinate e che traggono enormi vantaggi dall'ambiente urbano e peri-urbano. Sono infatti uccelli sinantropi che vivono quasi esclusivamente in città e campagne, dove hanno imparato a sfruttare alla perfezione la vicinanza con l'uomo. E i piccioni? Secondo questo studio sarebbero "solamente" 285 milioni.
Più sorprendente e preoccupate è invece il dato relativo all'abbondanza della maggior parte delle altre specie, che hanno numeri decisamente meno confortanti. Circa il 12% degli uccelli inclusi nello studio, infatti, hanno una popolazione globale stimata in meno di 5000 esemplari totali. Un dato piuttosto allarmante in ottica di conservazione e salvaguardia.
Studi statistici globali come questo, anche se chiaramente lasciano un discreto margine di approssimazione, sono il primo passo fondamentale per valutare lo stato di salute delle popolazioni animali e per stabilire quali azioni intraprendere per proteggere le specie maggiormente minacciate di estinzione. Inoltre potranno essere utilizzati come modello anche per il calcolo delle abbondanze delle specie anche per altri gruppi animali.