I bichon sono un gruppo di 6 razze appartenenti, secondo la catalogazione ufficiale Enci e Fci, al gruppo 9, ovvero quello dei "cani da compagnia" che si suddivide a sua volta in 11 sezioni, una delle quali è appunto quella dei "bichon e affini".
Non tutte le razze di questa sezione contengono il termine "bichon" nel proprio nome ufficiale ma, nella maggior parte dei casi, vengono comunque considerate tali perché simili alle altre, sia dal punto di vista comportamentale che morfologico.
Il nome "bichon" deriva probabilmente dal termine francese barbichon, che proviene a sua volta da barbiche (pizzetto, barbetta) e fa riferimento al pelo folto che queste razze hanno sotto il mento. A caratterizzarli, inoltre, è anche la taglia piccola e il folto mantello bianco.
Hanno alle spalle un'avventurosa storia di esplorazioni e approdi in isole caraibiche: un passato di collaborazione con l'uomo, che ha fatto di loro dei piccoli cacciatori, ma in seguito anche affettuosi compagni per le fredde notti invernali nelle case dei benestanti europei.
Ruoli molto diversi tra loro, che lasciano ai bichon un patrimonio motivazionale più ricco di ciò che si potrebbe pensare e uno sguardo curioso e intrepido, tipico di chi è abituato a solcare i mari.
Le caratteristiche dei bichon
I bichon hanno storie molto antiche che, talvolta, si mischiano a leggende e miti. Per questo motivo non è facile distinguere il momento in cui le sei razze si separarono definitivamente tra loro dando vita ai cani che conosciamo oggi.
Nel loro passato hanno svolto il ruolo dei cacciatori di piccoli roditori a bordo delle navi che solcavano i mari per esplorare nuovi territori, ma vennero anche sfruttati come merce di scambio e, in alcuni casi, hanno preso posto accanto alle famiglie nobili e benestanti dei paesi europei.
Ognuno di loro porta con sé tracce diverse delle esperienze svolte nei secoli scorsi e, per questo, nella categoria dei bichon vi sono alcuni cani che hanno una spiccata motivazione predatoria ed esplorativa (per inseguire e stanare i roditori), altri invece hanno sviluppato maggiormente la motivazione sociale (abituati ad avere a che fare sempre con persone diverse). Altri ancora sono più protettivi, perché hanno preso seriamente il compito dei guardiani della famiglia, a cui si legano in relazioni profonde e indissolubili, anche grazie alla loro motivazione affiliativa.
Hanno spesso una motivazione comunicativa piuttosto spiccata, che li porta ad abbaiare con forza nel caso in cui all'orizzonte si avvicinino possibili minacce.
Alcuni di loro, inoltre, in passato hanno aiutato gli esseri umani nel recuperare ciò che cadeva nel mare e, quindi, potrebbero portare con sé anche la motivazione sillegica.
Ciò che li accomuna è soprattutto l'aspetto, caratterizzato da una piccola taglia e da un candido mantello, che porta alcune persone a scambiarli per innocui compagni di giornate oziose tra il soggiorno e la cucina.
Non fatevi ingannare, però, perché queste bestioline dal pelo folto e lo sguardo vispo sono in realtà coraggiosissimi esploratori, che non vedono l'ora di salpare per nuove avventure insieme ai prodi umani di riferimento.
Le 6 razze di bichon
Alcune di queste razze sono molto diffuse nel nostro paese, mentre altre in Italia sono quasi sconosciute e sono più note altrove. Tra loro si somigliano molto, ma nella storia e nella morfologia si nascondono dettagli che le rendono uniche.
Bisogna inoltre sottolineare che, in alcune aree del mondo, si stanno diffondendo anche numerosi incroci tra diverse razze di bichon e altri cani. Un esempio è il cosiddetto Cavachon, ovvero l'incrocio tra il Cavalier King Charles Spaniel e il Bichon frisé. Questi cani, però, non vengono riconosciuti ufficialmente da Enci e Fci.
Bichon à poil frisé
Il Bichon à poil frisé, anche detto Bichon Tenerife o semplicemente Bichon frisé ha origini a dir poco misteriose. Un tempo era molto amato dai navigatori del Mediterraneo, ma secondo la FCI ha origini belghe o francesi e ciò va probabilmente attribuito al fatto che in questi paesi la razza ha ottenuto maggiore notorietà.
Nella sua storia, però, vi fu anche un passaggio in Spagna. Furono ancora una volta i marinai ad amplificare la diffusione del Bichon frisé alle Canarie, un arcipelago al largo del Marocco, dove il piccolo cane da compagnia prese il nome di Bichon Tenerife. In molte aree in cui il commercio marittimo prendeva piede, gli antenati dei Bichon frisé venivano utilizzati anche come merce di scambio.
Giunse poi il momento dei marinai italiani che, innamorati del candido mantello di questi coraggiosi compagni di navigazione, li portarono con sé in patria. Un percorso, questo, che fu forse cruciale per la futura diffusione di queste razze nel Sud del continente.
Al giorno d'oggi nel nostro paese non è molto conosciuto, perché a sostituirlo vi sono altre due razze di questa categoria, ovvero il Bolognese e il Maltese.
motivazioni: protettiva, cinestesica, collaborativa, predatoria, epimeletica, et epimeletica, affiliativa, comunicativa, sociale
Bichon Havanais
Anche il Bichon Havanais ha una lunga storia da marinaio. Per quanto riguarda questa razza, le rotte degli esploratori lo hanno portato fino ai Caraibi e, in particolare a Cuba. Il nome, infatti, rimanda alla capitale dell'isola dove si diffuse molto rapidamente a partire dal XVI secolo.
Secondo quanto riportato nei diari di bordo delle navi dell'epoca, gli Havanais venivano considerati fondamentali nelle stive, perché erano capaci di cacciare i piccoli roditori che mettevano a repentaglio le provviste indispensabili per le lunghe traversate oceaniche.
Per questo motivo, tra le sue motivazioni principali vi è anche la predatoria (che condivide con altre razze di questa categoria), che lo porta ad essere anche piuttosto autonomo nell'inseguire gli animali e gli oggetti in movimento.
Secondo alcune teorie, l’enorme successo ottenuto a Cuba fu dovuto anche all’abitudine tipica dei marinai, di regalare questi cani alle famiglie più influenti della zona, con l'obiettivo di venire ammessi nel commercio locale.
motivazioni: cinestesica, collaborativa, protettiva, predatoria, epimeletica, affiliativa, comunicativa
Bolognese
L'origine del Bolognese si perde nella storia e diventa confusa tra leggende e miti che circolano sul suo conto. Secondo alcuni esperti questi piccoli candidi batuffoli di pelo deriverebbero da antichi segugi mediterranei, ma secondo altri vanno abbinati maggiormente ai Maltesi che, come i Bolognesi, erano già noti in epoca romana nel nostro paese.
Sono considerati da sempre cani aristocratici ed eleganti e, infatti, in passato acquisirono popolarità anche grazie al fatto che erano i cani della famiglia De’Medici. Fu Cosimo De’Medici a donarne otto individui alla famiglia nobile del Belgio. Filippo II, re di Spagna, invece, ne ricevette alcuni in dono dai Duchi d’Este.
Questi scambi dimostrano ancora una volta quanto sia complesso (in particolare per cani dalle origini antiche) distinguerne i passati e, nel caso dei bichon, riconoscere il momento in cui si separarono tra loro, dando vita definitivamente alle 6 distinte razze.
motivazioni: affiliativa, epimeletica, et epimeletica, protettiva, cinestesica, collaborativa, predatoria, comunicativa, sociale
Coton de Tulear
In Madagascar si trova una città chiamata Toliara e anche nota con il nome Tulear, da cui prende il nome la razza. Questo luogo ricco di storia e situato sulla grande isola ad Est del continente africano è da sempre sito di incontro tra i commercianti di mezzo mondo, intenti ad andare e tornare dalle Indie.
Secondo molti questa razza discende direttamente dai Maltesi e dei Bichon à poil frisé e, come loro, veniva utilizzata per derattizzare le navi. Una volta approdati, venivano talvolta offerti in dono alle popolazioni locali, ma spesso erano loro stessi a disperdersi in seguito all'arrivo, incrociandosi poi con i cani autoctoni.
Sotto il folto mantello il Coton de Tulear si nasconde una corporatura più massiccia di ciò che ci si potrebbe aspettare e a rendere il suo aspetto unico è anche la leggera gobba che offre alla groppa una forma ribassata nella parte posteriore.
motivazioni: affiliativa, collaborativa, sociale, esplorativa, epimeletica, etepimeletica, cinestesica, comunicativa
Maltese
Forse il più noto e diffuso in Italia tra i cani di questa categoria e anche le sue origini sono incerte. Plino il Vecchio, nel volume "Naturalis Historia" ipotizza che provenisse dall'isola di Malta, mentre alti sostengono che il nome derivi dalla città di Meleda, nell'odierna Dalmazia.
Spesso viveva nei pressi dei porti, dove cacciava i ratti dalle banchine e questo dettaglio delle sue origini lo ha reso un cane sicuro e appassionato di avventure, ma anche indifferente allo sporco, al freddo e alla pioggia.
La prima testimonianza figurativa del Maltese venne trovata su un'anfora ateniese del 500 a.C. e ciò dimostra come, anche nell'antica Grecia, fossero già diffusi i piccoli cani che oggi chiamiamo bichon.
Nonostante molti lo credano un cane tranquillo e pacato, mantiene ancora il desiderio di scoprire ogni angolo di mondo e incontrare cani e umani.
Questo tratto della sua personalità sconvolge le famiglie che pensavano di adottare un piccolo cane "da divano". Niente di più sbagliato, perché stiamo parlando del piccolo grande, ma soprattutto impavido, Maltese.
motivazioni: comunicativa, collaborativa, sillegica, perlustrativa, protettiva, predatoria, affiliativa, epimeletica, sociale.
Piccolo Cane Leone
Il Piccolo Cane Leone ha un aspetto unico, dovuto all'abitudine di sottoporlo a una toelettatura caratteristica, pensata appunto per farlo somigliare a un leone. Secondo alcuni esperti, si tratterebbe di una tradizione legata all'antica usanza di sfruttare il calore della sua pelle per usarlo come una vera e propria borsa dell'acqua calda.
Per questo motivo trovava spesso spazio nelle stanze delle dame di corte con cui viveva, le quali lo accoglievano nel letto per la notte e lo lasciavano dormire a contatto con la loro pelle. Questo ruolo ha fatto del Piccolo Cane Leone un compagno estremamente affiliativo e protettivo, ma anche una forte motivazione cinestesica, che lo porta ad avere un'enorme voglia di correre e muoversi.
Sebbene lo standard ufficiale dica chiaramente che «Deve essere obbligatoriamente toelettato da leone per l’esposizione», non dobbiamo accontentarci di questo ruolo semplicistico e sarebbe bello offrirgli finalmente il rispetto che merita: oltre che scaldaletto, può diventare anche un orgoglioso compagno di avventure fuori dall'ambiente domestico, basta solo lasciargli dimostrare la sua vera dignità.
motivazioni: affiliativa, comunicativa, collaborativa, protettiva, epimeletica, etepimeletica, cinestesica