Si era allontanato da casa per una piccola distrazione: il cancello di casa era rimasto aperto. Ha tenuto in ansia la sua famiglia a Bari per 24 ore il cane Kobe, un Labrador maschio di 8 anni che in realtà si era rifugiato in un box del suo condominio, dove se ne stava tranquillo.
Kobe ha un carattere molto dolce ed è molto legato alla sua famiglia che non pensava potesse essersi allontanato troppo dal quartiere San Girolamo, zona a Nord del litorale barese. Avendo anche una leggera zoppia dovuta a un problema fisico, i suoi umani erano abbastanza sicuri che non avrebbe potuto camminare a lungo. Ma si sa: un cane può avere forze inimmaginabili. Così Giusy, la pet mate di Kobe, ha subito lanciato l’appello tramite il Web, come spesso accade in questi casi. L’ulteriore preoccupazione derivava proprio dalle condizioni fisiche del cane che gli impone un’alimentazione specifica e la somministrazione di farmaci.
Il messaggio è rimbalzato sul web da una pagina all’altra, grazie anche al sempre encomiabile impegno di volontari e associazioni che hanno rilanciato le foto del cagnolone su tutti i gruppi Facebook e nelle chat di WhatsApp: «Aiutateci a ritrovarlo, è buono e si fa avvicinare». Il passaparola si è rivelato più forte del previsto: anche se Kobe non si era spostato di molto, il post aveva viaggiato per più di 700 km, arrivando fino a San Girolamo di Guastalla, frazione del Comune in provincia di Reggio Emilia. E infatti qualcuno aveva iniziato a inoltrare segnalazioni che per ovvi motivi non potevano coincidere con l’identikit dello scomparso.
All’indomani del ritrovamento, tuttavia, si può anche ridere un po’ su questa curiosa circostanza che in ogni modo non ha intralciato le ricerche, culminate nel ritrovamento nel garage condominiale. A proposito, vi starete chiedendo come abbia fatto Kobe a finire nel box di un vicino di casa. Ebbene, il cane si sarebbe intrufolato mentre il vicino stava proprio parcheggiando all’interno la sua auto.
Kobe ha atteso tutta la notte senza farsi più di tanto sentire, essendo peraltro di carattere molto tranquillo. Il giorno dopo, il vicino, che pure aveva saputo della presunta fuga del cagnolone, ha sgranato gli occhi quando si è ritrovato un ospite a sorpresa che aveva dormito nel suo box. Ha informato così Giusy donandole un sospiro di sollievo.
Quando un cane o un altro animale fugge, del resto, sappiamo che si vive un dramma. In passato abbiamo parlato proprio di come prevenire una fuga prima di tutto imparando a conoscere i bisogni del proprio animale. Tante volte queste storie si concludono, come nel caso di Kobe, o in quello di Steve, col lieto fine. Altre volte, purtroppo, le cose non vanno così.
Uno dei fenomeni che si stanno purtroppo spesso verificando è anche quello delle truffe, simulando il metodo definito dalle stesse forze dell’ordine del cosiddetto “cavallo di ritorno”. Vengono contattati i numeri pubblicati negli annunci da parte di persone che fingono di avere con sé il cane scomparso e che chiedono per la restituzione un riscatto. Per fortuna nulla di tutto questo è avvenuto per Kobe. Si era solo andato a fare un sonnellino nel garage del vicino.