La stagione riproduttiva nei gatti inizia solitamente a inizio inverno e continua fino all'autunno, tra settembre e ottobre. In questo periodo le gatte vanno in calore, in media ogni due settimane, e possono avere – se si parla di gatte che vivono in libertà – dalle due alle tre gravidanze in un anno.
Il primo calore nelle gatte coincide con la maturità sessuale, che in questi animali è piuttosto precoce e arriva già intorno al quinto o sesto mese di vita, che è anche quello in cui solitamente si procede con la sterilizzazione, se è questa la decisione presa. Ma vediamo meglio che cosa è esattamente il calore, e cosa comporta.
Il primo calore della gatta
La maturità sessuale di una gatta, come detto, è sancita dal primo calore. In genere questo stadio si raggiunge intorno al quinto o sesto mese di vita, ma alcune gattine possono sperimentare il primo periodo di calore già a 3-4 mesi di età. Molto dipende dallo stile di vita, dalla temperatura e dalla luce. In natura le gatte sono “regolate” dall’alternanza buio-luce e anche dal clima, affinché i gattini vengano alla luce in un periodo in cui le temperature non sono troppo rigide e le possibilità di sopravvivenza sono maggiori.
In che periodo dell'anno i gatti vano in calore?
Il gatto femmina è un animale poliestrale stagionale, il che significa che i calori – il periodo in cui sono fertili, e possono procreare – sono ricorrenti e si manifestano in un arco ben definito dell’anno, nello specifico tra i mesi di gennaio e settembre, con un picco tra la primavera e l’inizio dell’estate. Non è un caso che molti gattini vengano alla luce proprio in questo periodo.
Quante volte in un anno le gatte vanno in calore?
I gatti hanno un ciclo riproduttivo peculiare, e possono portare a termine diverse gravidanze nella stessa stagione riproduttiva. Di solito, il ciclo di calore dura circa una settimana, ma può essere più breve o più lungo. Se la gatta non si accoppia durante il periodo di calore, può entrare nuovamente in calore dopo un breve periodo di tempo, di solito con un intervallo di circa 2-3 settimane. C’è poi una finestra di circa 3-4 mesi in cui vi è una totale inattività dal punto di vista riproduttivo.
I gatti maschi vanno in calore?
I gatti maschi non vanno in calore, si tratta di una caratteristica tipica delle femmine. Ciò che accade ai maschi non sterilizzati è la manifestazione di comportamenti che diversi quando sono pronti per l'accoppiamento: possono diventare più territoriali, marcare il territorio con l'urina, mostrare un maggiore desiderio di esplorare l'esterno e cercare attivamente le gatte in calore. Il loro comportamento è però meno legato a un ciclo riproduttivo regolare rispetto a quello delle femmine.
Come capire se la gatta è in calore
Quando le gatte vanno in calore adottano comportamenti peculiari che contraddistinguono questa fase. I primi 2-3 giorni del calore vengono definiti proestro e si manifestano principalmente con un edema vulvare molto pronunciato, mentre la fase successiva si chiama estro, durante la quale potrebbero presentarsi mancanza di appetito, marcature urinarie, vocalizzi e una serie di posture tipiche e ben riconoscibili come quella della coda laterale, dell’inarcatura della schiena e della posizione “a rana”: la gatta si posiziona con la pancia schiacciata a terra, mostrandosi pronta all’accoppiamento.
L’estro ha una durata di 2-4 giorni se avviene l’accoppiamento, altrimenti può durare anche fino a 10 giorni, durante i quali la gatta può manifestare sintomi psicologici come irrequietezza ed ansia e, nel caso in cui si abbiano gatti maschi in casa e si volesse evitare l’accoppiamento, è necessario tenerli separati. Stessa cosa se la gatta tende a uscire: potrebbe manifestare questo desiderio con più forza e frequenza, ma farla uscire comporterebbe la possibilità di accoppiamento e dunque di gravidanza.
Quanto dura il calore?
Il calore, come detto, può durare da una settimana a dieci giorni. Se avviene l’accoppiamento si interrompe, altrimenti la gatta può rientrare in calore dopo circa due settimane.
Gatto in calore: cosa fare?
Presenza, pazienza ed empatia sono molto importanti di fronte a una gatta in calore, che avrà comportamenti irrequieti e diversi dal solito. Si tratta di un periodo molto delicato, e anche frustrante e doloroso, per le gatte, ed esistono farmaci sintomatici che possono aiutarla gatta a superare questo stato. I veterinari però sconsigliano l’uso sistematico di questi farmaci per gli effetti collaterali che potrebbero provocare, ed è fondamentale consultare un veterinario prima di procedere con la somministrazione.
Quando sterilizzare il gatto?
L’alternativa al calore “naturale” è la sterilizzazione, un intervento chirurgico che oltre a eliminare la possibilità che la gatta resti incinta, evita ancella compresa del calore. Solitamente si procede con la sterilizzazione intorno ai 6-7 mesi, e si dibatte da tempo sulla possibilità di lasciare che la gatta sperimenti almeno il primo calore e poi procedere con l’intervento. Sempre più veterinari, però, sono convinti che sia meglio procedere con la sterilizzazione prima della comparsa del primo estro.
A oggi la stragrande maggioranza delle sterilizzazioni avviene inoltre in modalità laparoscopica, un intervento meno invasivo e con un decorso post operatorio meno doloroso. In ogni caso, la sterilizzazione va programmata sempre dopo un consulto approfondito con il veterinario.