Vivere con un animale è un’esperienza unica ed insostituibile. Numerosi benefici a livello fisico, psichico ed emotivo sono stati osservati in persone che convivono con animali. Come in tutte le relazioni, possono però incorrere dei problemi. Nella convivenza con il cane, uno di questi può, ad esempio, essere l’evento di una morsicatura, o di un suo tentativo, che può causare lesioni più o meno gravi alla persona coinvolta.
In Italia esiste uno strumento normativo che pone come obiettivo la prevenzione del rischio di aggressioni da parte dei cani non solo imponendo divieti e obblighi, ma intervenendo anche sulla formazione delle persone. Quando si parla di aggressioni, non vi è certamente l’intenzione di riferirsi all’aggressività dell’animale, con l’intento di etichettarlo quindi come "aggressivo", ma piuttosto all’evento che può generare nella persona un danno di tipo fisico o psichico più o meno grave. Lo strumento normativo è l’ ”Ordinanza contingibile e urgente per la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani".
Perché un’Ordinanza?
In Parlamento, non è mai stata incardinata una legge che disciplinasse in maniera organica e permanente la materia della prevenzione dalle morsicature da parte dei cani. In attesa che il Parlamento faccia quindi una legge specifica, il Ministero della Salute copre i vuoti legislativi trascurati da tutte le ultime legislature, con lo strumento delle ordinanze. La prima ordinanza fu introdotta nel 2006 e a partire da quella data viene annualmente prorogata, a volte introducendo dei cambi e delle integrazioni. L’ultima Ordinanza di proroga risale al 10 agosto 2020.
L’Ordinanza del 2006 e il successivo cambiamento. L’Italia che dimostra etica e buon senso
La prima Ordinanza del 2006 introdusse la famosa “lista nera” che comprendeva 18 razze di cani considerate pericolose. Tale lista rimase in vigore per tre anni, fino a quando, nel 2009, con la cosiddetta "ordinanza Martini", ovvero nota con il nome del suo estensore, venne abrogata con la seguente (e giusta) motivazione: “La precedente Ordinanza, non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza a una razza o ai suoi incroci”. Essa definisce inoltre che gli episodi di aggressione da parte di cani, ed altri incidenti, avvengono “soprattutto in ambito domestico, e sono legati alla non corretta gestione degli animali da parte dei proprietari” sottolineando che ogni cane può essere potenzialmente pericoloso se mal gestito.
Ogni referente umano dell'animale e suo "detentore" ha quindi l’obbligo di informarsi sulle caratteristiche fisiche ed etologiche al momento dell'acquisto, dell'adozione e della detenzione dell'animale e sulle norme vigenti, e risponde civilmente e penalmente per i danni e/o le lesioni causati dal cane a persone, animali e cose.
Si attribuisce quindi un ruolo fondamentale alla prevenzione attraverso l'educazione e la formazione dei “proprietari, sempre responsabili del benessere e del comportamento dei loro animali”.
I contenuti dell’Ordinanza. Doveri, obblighi e patentino
Riassumendo i contenuti dell’Ordinanza attualmente in vigore delineano quindi:
- l’obbligo di misure quali la conduzione dell'animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico (fatte salve le aree per i cani individuate dai Comuni) con un guinzaglio non superiore a1,50 metri;
- l’obbligo di portare con sé una museruola da applicare al cane in caso di rischi per persone o animali, o su richiesta delle Autorità competenti;
- l’istituzione di percorsi formativi su base volontaria per i proprietari di cani, con rilascio di un attestato di partecipazione denominato patentino, il cui scopo è di diffondere in maniera capillare su tutto il territorio nazionale la cultura del possesso responsabile degli animali.
Divieti
L’Ordinanza introduce il divieto assoluto di:
- addestramento dei cani ai fini di esaltarne l’aggressività;
- selezione o incroci di cani con lo scopo di esaltarne l’aggressività;
- sottoporre i cani a doping;
- divieto di interventi chirurgici quali il taglio delle orecchie e della coda, considerati maltrattamento animale ai sensi dell’articolo 544ter del Codice penale;
- divieto di vendita ed esposizione ai fini di vendita o commercializzazione di tali individui.
Nel caso di morsicature cosa è previsto?
A seguito di aggressioni o morsicature, i Servizi Veterinari territorialmente competenti devono:
- decidere se i proprietari dei cani responsabili hanno l’obbligo di seguire i corsi per il patentino;
- attivare un percorso mirato all’accertamento delle condizioni psicofisiche dell’animale e della corretta gestione da parte del proprietario;
- stabilire misure di prevenzione;
- stabilire l’eventuale necessità di una valutazione comportamentale da parte di un medico veterinario esperto in comportamento animale;
- detenere un registro aggiornato dei cani dichiarati ad elevato rischio di aggressività.
I «proprietari» di cani che abbiano morso o aggredito devono invece stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dall’animale e applicare sempre al cane la museruola, quando si trovano in aree urbane e luoghi aperti al pubblico.
I cani inseriti nella lista dei morsicatori, cosa gli accade?
L’Ordinanza stabilisce che è fatto divieto di possedere o detenere cani che siano stati responsabili di morsicature o aggressioni a delinquenti e a persone che siano sottoposte a misure di prevenzione o sicurezza personale, a chiunque abbia ricevuto una condanna per delitti contro le persone o il patrimonio, o per reati di abbandono (727 del Codice penale), maltrattamento e uccisione di animali, e tutti gli altri reati inclusi nell’articolo 544 del Codice penale.