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29 Marzo 2024
9:41

Quando mettere l’antiparassitario al gatto?

Mettere l'antiparassitario al gatto è molto importante per proteggerlo da possibili infestazioni provocate da pulci, zecche e zanzare. Perché il prodotto scelto sia davvero efficace, però, bisogna prestare attenzione a quando metterlo e in che modo.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Mettere l'antiparassitario al gatto è molto importante per proteggerlo da possibili infestazioni, ma perché il prodotto sia davvero efficace bisogna prestare attenzione a quando metterlo e soprattutto in che modo.

Iniziamo subito col dire che se ci chiediamo quando iniziare a mettere l'antiparassitario al gatto più che un'età minima dobbiamo tenere in considerazione il suo peso. Le modalità invece cambiano a seconda del prodotto scelto, così come l'efficacia. L'antiparassitario andrà ad agire contro i parassiti esterni, come le pulci, zecche e pidocchi che infestano il pelo, la pelle e le orecchie.

Vediamo quindi quando applicare l'antiparassitario e come massimizzarne gli effetti.

Perché è importante mettere l'antiparassitario al gatto?

L'antiparassitario è un alleato fondamentale per evitare che il gatto venga in contatto con pulci, zecche e acari. Un'infestazione oltre a essere particolarmente fastidiosa per il gatto può anche portare a malattie molto dannose per la sua salute.

Neanche i gatti che vivono strettamente in door, cioè prevalentemente in casa, sono al sicuro dal rischio di venire in contatto con i parassiti; molti di questi infatti possiamo portarli anche noi in casa, ad esempio sotto le scarpe o attaccati ai vestiti, è il caso delle pulci ad esempio. Inoltre, anche il gatto che non trascorre molto tempo all'esterno dell'abitazione e preferisce balconi o terrazze può entrare in contatto con pulci, zecche, acari.

Spesso basta una finestra aperta perché cominci un'infestazione che non è sempre facile da scoprire.

Come capire se il gatto ha le pulci o altri parassiti

Capire se il gatto ha le pulci o altri parassiti non è sempre semplice, soprattutto quando è nelle fasi iniziali. Per farlo bisogna prestare attenzione ad alcuni comportamenti:

  • Grattarsi: se il gatto si gratta potrebbe diversi tipi di parassiti, non solo pulci, zecche e pidocchi, ma anche alcuni tipi di acaro che ferendo la cute provocano prurito.
  • Leccarsi: se il gatto si lecca in maniera compulsiva in alcune zone probabilmente ha un'infestazione nelle fasi iniziali in atto. Questo comportamento è originato dal medesimo fastidio che lo porta a grattarsi.
  • Muoversi di scatto: è poi importante prestare attenzione alla gestualità del gatto. Se per esempio compie degli scatti improvvisi probabilmente è a causa del morso di un parassita, soprattutto se allo scatto segue poi il leccarsi una zona specifica del corpo, probabilmente quella dove ha prurito.

Accanto ai comportamenti ci sono poi alcuni segni visivi:

  • Mancanza di pelo: il gatto lccandosi e grattandosi continuamente potrebbe perdere il pelo in alcune zone, è un primo segnale che qualcosa non va. In questo caso scostando il pelo sarà possibile vedere piccoli puntini rossi o pustole lasciate dal passaggio del parassita.
  • Pelo opaco o meno lucido del solito: per lo stesso motivo un pelo di solito lucido e sano che diventa in poco tempo opaco e rado indica che qualcosa non va e potrebbe essere a livello della cute. In questo caso è bene prestare attenzione anche alle tracce di forfora. Forfora che non va confusa con la cheyletiellosi, una malattia dermatologica parassitaria causata dall'acaro Cheyletiella che può colpire anche i gatti e a volte l'uomo. I minuscoli acari vengono infatti spesso confusi con scaglie di forfora, ed è per questo che la malattia viene anche chiamata “forfora che cammina”.

Interpretare questi comportamenti e segni è molto importante perché affidarsi alla sola ricerca visiva del parassita spesso non basta. In molti casi questi animali non sono visibili, soprattutto se non c'è una ancora una massiccia infestazione.

Proprio per le difficoltà di scoprire l'infestazione nelle fasi precoci è bene agire in via preventiva.

A che età si può mettere l'antiparassitario al gatto?

Quando pensiamo a quando mettere l'antiparassitario al gatto non dobbiamo usare l'età come parametro, bensì il peso. L'antiparassitario può essere applicato anche in giovane età, l'importante è che il gatto abbia un peso dai 500 grammi in su. È questo il limite di peso indicato dalla maggior parte dei prodotti in commercio.

Leggere le indicazioni d'uso è molto importante perché cambiano a seconda del prodotto, per alcuni infatti potrebbe essere indicato un peso maggiore di 500 grammi. Bisogna quindi stare attenti soprattutto se si hanno cuccioli. Il peso medio di un gatto adulto varia dai 4-5 chili, mentre un piccolo di circa due mesi ha un peso molto variabile che potrebbe già andare bene per la maggior parte degli antiparassitari in commercio.

La prevenzione, quindi, può iniziare anche molto presto se le condizioni fisiche del gatto lo permettono.

Quando iniziare a mettere l'antiparassitario?

Sfatiamo subito un mito: l'antiparassitario va messo tutto l'anno, anche in inverno, soprattutto se si vive in climi temperati o medio-temperati come quello italiano. Le stagioni sono una convenzione della nostra specie basata sull'osservazione del clima, per gli altri animali il calendario non ha valore, conta invece la temperatura esterna.

I parassiti prosperano nei climi miti o caldi, basterà quindi che le lineette del termometro si alzino un po' perché vengano a crearsi le condizioni ideali per la proliferazione dei parassiti. Per questo è bene usare l'antiparassitario sui gatti tutto l'anno soprattutto se la loro vita si svolge prevalentemente outdoor, ad esempio in un bel giardino.

Si può evitare di mettere l'antiparassitario solo in presenza di neve o quando fa davvero molto freddo, solo le temperature molto basse possono fermare la riproduzione della maggior parte dei parassiti, impedendo che l'infestazione si verifichi. Si tratta però di temperature davvero moto basse dato che già intorno ai 10 gradi possono schiudersi le larve sia di pulci che di zecche.

Armiamoci quindi di pazienza, e prendiamo confidenza con l'antiparassitario ben oltre la calura estiva.

Come e dove mettere l'antiparassitario al gatto

Sapere come applicare l'antiparassitario al gatto è molto importante e può cambiare sensibilmente l'efficacia. Iniziamo col dire che esistono diversi tipi di antiparassitari per gatti, uno per ogni necessità, e districarsi nella scelta non è affatto semplice. In particolare distinguiamo:

  • Collarino anti-pulci: si fa indossare al gatto proprio come un normale collarino, è quindi preferito per la facilità di applicazione. Tuttavia questo strumento può creare molti fastidi al gatto rischiando anche di farlo rimanere impigliato ai mobili di casa o quando esce all’esterno.
  • Pillola: si assume per via orale, è efficace ma somministrarla può essere una vera impresa anche per i pet mate più esperti.
  • Spray: si spruzza direttamente sulla cute, può sembrare il più semplice ma è anche tra i più rischiosi. Il gatto infatti mentre fa grooming potrebbe ingerirlo accidentalmente.
  • Fialetta o spot-on: è la classica pipetta che una volta aperta va applicata sulla cute del gatto. Non reca particolari fastidi all'animale e può durare anche diversi mesi.

Anche in presenza di gatti che si lasciano manipolare senza problemi l'applicazione della fialetta necessita di qualche accortezza. Innanzitutto va messa dietro la nuca, nella zona tra scapole: un punto molto importante perché posizionando qui il prodotto il gatto anche girando la testa non può leccare l'antiparassitario. Quando si applica un antiparassitario al gatto è importante fare molta attenzione che non lo ingerisca leccandolo, sia per non comprometterne l'efficacia, sia per evitare intossicazioni.

È importante anche applicare il prodotto della fialetta direttamente sulla cute, spostando i peli ed evitando bagnarli. Migliore sarà l'applicazione più a lungo durerà l'effetto.

Dopo quanto tempo fa effetto e ogni quanto metterlo

L’assorbimento cutaneo dell'antiparassitario in fialetta di solito avviene entro 8 ore e si protrae da uno a tre mesi. Trascorso questo periodo è bene rinnovare l'applicazione così da tenere in nostro gatto costantemente schermato dall'attacco di pulci, zecche e acari.

Attenzione però alle indicazioni del prodotto che stiamo utilizzando: l'efficacia può variare molto e non è detto che ciò che è indicato per le pulci funzioni anche per gli acari. Alcuni sono attivi sono efficaci contro specifici tipi di parassiti come pulci e zecche, altri potrebbero esserlo contro malattie polmonarie parassitarie come la filariosi, diffusa soprattutto nel Nord Italia. I gatti di queste zone dovrebbero quindi essere protetti anche contro questa proprio attraverso prodotti specifici.

In definitiva, la protezione dai parassiti va estesa a tutto l'arco dell’anno senza interromperla, tenendo presenti le abitudini del gatto e il suo ambiente di vita.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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