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26 Marzo 2023
11:00

Quando il gioco è una cosa seria: riconoscere e comprendere le interazioni in area cani

Nelle aree cani si vedono cani correre e inseguirsi, simulare delle lotte, scavare buche. Noi pensiamo che stiano giocando, ma siamo sicuri che sia sempre così? E soprattutto, siamo sicuri che giocare sia sempre e soltanto divertimento?

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Cosa accade quando i nostri cani entrano in una area di sgambamento come quelle ormai presenti in molti dei nostri parchi cittadini? Molte persone vedono questi luoghi come delle piccole oasi dove condurre il proprio amico per farlo correre e interagire con i suoi simili in libertà.

Spesso si vedono in questi luoghi cani correre forsennatamente e inseguirsi, simulare delle lotte corpo a corpo, eseguire degli inchini che sembrano degli inviti, scavare delle buche, spostarsi in vari punti per marcare il territorio con qualche pipì o annusare quelle fatte da qualcun altro per prendere chissà quale informazione. Ma possiamo vederli anche sdraiati in terra vicini e giocare in maniera più calma, o infine anche muoversi semplicemente assieme e concentrarsi su qualche punto particolare del terreno.

In tanti casi noi umani non facciamo molte differenze tra queste diverse attività e pensiamo che il nostro amico stia semplicemente giocando o, quanto meno, che stia socializzando con i suoi simili. La vediamo come una cosa positiva e riteniamo che si stia comunque divertendo.

Ma siamo così sicuri che sia sempre così? E soprattutto siamo sicuri che giocare sia sempre e soltanto divertimento?

In realtà le cose possono stare in maniera radicalmente diversa e i comportamenti sopra elencati possono avere anche tanti altri significati. Soprattutto, pur se possono essere genericamente classificati come comportamenti di gioco, non sempre sono indice di puro divertimento.

Per capire meglio è comunque utile fare alcune premesse su cosa in generale è il gioco e su quali possono essere le finalità di questa attività.

Il gioco tra cuccioli e tra cani adulti

Sappiamo che nei cuccioli le attività di gioco non sono soltanto fonte di svago e divertimento, ma sono anche importantissimi strumenti per imparare. Tra le più note funzioni vi è quella di consentire di apprendere numerose tecniche e strategie che torneranno loro utili da adulti. Possiamo ad esempio pensare all’affinare le loro capacità di muoversi agilmente nello spazio, allo sviluppare capacità come l’autocontrollo, il saper ingaggiare l’altro o il comprendere i suoi segnali; oppure infine possiamo pensare al sapersi porre un obbiettivo comune e dunque imparare a collaborare. Detto in altri termini, possiamo pensare al gioco nei cuccioli come una vera e propria palestra per sviluppare le loro motivazioni e dunque disciplinare quelle che inizialmente sono soltanto tendenze naturali ad emettere particolari comportamenti.

Ma cosa accade quando poi si diventa adulti? È innegabile che i comportamenti ludici possono manifestarsi per tutta la vita di un individuo, ma qui le cose si complicano e diventa necessario fare alcune distinzioni. Tutti conosciamo il gioco fatto per puro svago e divertimento: è quello che in genere viene messo in atto con i membri del proprio gruppo familiare o con quelli della cerchia più stretta, quelli che possiamo definire gli amici. All’interno di questi rapporti il giocare ha la funzione di rinsaldare i legami e di esprimere liberamente la propria affettività.

E tuttavia nelle aree cani vediamo spesso giocare tra loro anche individui che si incontrano per la prima volta o che magari si vedono solo saltuariamente e che dunque non possono essere considerati propriamente "amici". Cosa dobbiamo pensare in questi casi? E come dobbiamo interpretare il loro comportamento?

Forse in questi casi più che di gioco potremmo parlare di vere e proprie “strategie ludiche”, ovvero di attività complesse che, dietro le sembianze di un gioco, nascondono in realtà intenzioni, attitudini, emozioni ben più profonde di ciò che a prima vista potrebbe apparire.

Per capire meglio questo punto possiamo fare un paio di esempi sul come anche noi umani utilizziamo il gioco in certi contesti. Potremmo pensare a certe persone che, in situazioni sociali, hanno sempre la battuta pronta, che scherzano con tutti, anche con gli sconosciuti e che spesso si mettono al centro dell’attenzione. Alle volte, dietro questi comportamenti possono celarsi delle fragilità o delle insicurezze che, con questa strategia, non sempre consapevole, si cerca di mascherare e non mostrare agli altri; oppure potrebbe nascondersi un bisogno di sentirsi accettati che in tal modo viene a manifestarsi.

Potremmo poi pensare a un gruppo di persone adulte che si ritrovano per una partita di calcetto. Anche in questo caso, attraverso un’attività che alle volte può anche diventare altamente competitiva (con interventi duri e perfino qualche ginocchio che salta), dietro quello che all’apparenza è soltanto un gioco possono invece celarsi altre finalità come lo stabilire lo status o le gerarchie sociali, l’affermare se stessi, l’appianare conflitti o il portarli su un piano diverso da quello dello scontro o del litigio o, semplicemente, strutturare dei legami partendo da un’attività condivisa.

Detto in altre parole anche tra noi umani le attività ludiche possono avere significati ben più complessi che non il semplice e puro divertimento. Ma possiamo dire lo stesso anche per i nostri cani? proviamo a fare qualche esempio per capire meglio.

Il gioco dell'inseguimento

Un primo caso potrebbe essere quello di quei cani che arrivati in un'area, al primo approccio di un loro simile, cominciano a correre forsennatamente portando gli altri a inseguirlo per tutto il perimetro in quello che sembra un gioco del rincorrersi. Questo tipo di strategia ludica può evolversi in diverse maniere e può mostrarci non soltanto un puro divertimento dei partecipanti, ma alle volte anche alcune fragilità. Alcuni soggetti potrebbero infatti utilizzare questa prima modalità di ingaggio per poi portare la relazione su un piano diverso, di maggiore calma e riflessività. Potrebbero ad esempio poi fermarsi ad annusare qualche odore, a bere da una fontanella o a marcare il territorio e dunque poi intraprendere dei rituali di conoscenza annusandosi a vicenda. In altri casi potremmo osservare dei veri e propri scambi di ruolo e dunque chi prima inseguiva ora viene inseguito, sviluppando così una dinamica di equilibrio dove ognuno dimostra all’altro la sua capacità di stare da una parte senza prevaricazione e, per così dire, “rispettando le regole di ingaggio”, ossia mantenendo l’interazione su un piano ludico. Queste modalità e questa strategia può essere molto utile per conoscersi a vicenda e dunque porre le basi per una relazione serena, usando il gioco per comunicare all'altro le proprie intenzioni pacifiche e non conflittuali.

Altre volte invece possiamo osservare che il correre senza mai fermarsi può nascondere delle insicurezze. Una potrebbe essere la difficoltà nel concedere agli altri di avvicinarsi troppo e di farsi annusare. Insomma un po’ come quelle persone che, nel fare sempre delle battute e parlare di cose frivole, semplicemente non vogliono esporsi e dunque mostrare altri lati della propria personalità.

E tuttavia questa strategia può dimostrarsi anche improduttiva, innescando ad esempio dei comportamenti predatori prolungati, conditi da un alto livello di eccitazione, che saranno poi difficili da disinnescare e potrebbero diventare fonte di stress o anche di paura.

Bisogna dunque fare molta attenzione a questo tipo di giochi, in particolare alla loro durata, all’intensità e alle dinamiche nello scambio di ruolo e se vediamo che il nostro amico si pone nella situazione della lepre, con gli altri sempre alle calcagna, non dovremmo esitare a supportarlo ed affiancarlo o, eventualmente, fornirgli una via di uscita anche fuori dall’area.

Il gioco della lotta

Un altro tipo di attività che potremmo osservare è quello della “lotta” corpo a corpo. Anche questa può essere utilizzata come strategia ludica da alcuni soggetti, specie se appartenenti a razze come i molossi oppure se cuccioloni. Dietro questo tipo di giochi dobbiamo sapere che in molti casi si cela un desiderio di confronto e la volontà di stabilire ruoli o gerarchie.

Anche in questo caso, dunque, è giusto prestare attenzione soprattutto all’intensità e alla durata. Se infatti non rientra in breve tempo in una dinamica di maggiore calma potrebbe poi darsi che sfoci in una vera e propria rissa che potrebbe anche coinvolgere altri cani che intervengono a dar man forte all’uno o all’altro dei contendenti. In queste situazioni, poi, i pericoli potrebbero arrivare anche se i cani coinvolti sono particolarmente inesperti o se hanno qualche difficoltà di autocontrollo. Il rischio infatti è che possano crearsi equivoci o fraintendimenti e che magari qualche comportamento un po’ più pesante possa essere male interpretato. In questo tipo di giochi dovremmo dunque sempre accertarci che il cane cui il nostro amico si approccia padroneggi bene le proprie strategie e sia anche in grado di interrompersi al momento opportuno oppure portare la relazione su altri piani e di sdrammatizzare.

I giochi rilassati

Vi sono poi dei giochi calmi e rilassati in cui vedremo i due cani interagire tra loro da sdraiati, magari utilizzando la bocca in modo delicato o intervallando dei momenti in cui uno si mette a pancia in su. Questi sono i giochi in assoluto più pacifici, che possiamo vedere tra cani che sono amici tra di loro oppure che si piacciono particolarmente. Se osserviamo questo tipo di interazione possiamo essere abbastanza sicuri che si è creata un’amicizia e un’alleanza. Sapremo così che il nostro cane avrà trovato nell’altro un punto di riferimento, qualcuno che avrà piacere di rincontrare o col quale addirittura potremo programmare qualche futura uscita assieme. Anche i nostri amici, infatti, hanno le loro preferenze e le dimostrano in genere quando riescono a condividere gli spazi con calma e relax.

Anche il corteggiamento può essere un gioco

Infine un ultimo esempio di strategia di gioco potrebbe riguardare il corteggiamento. Spesso i rituali di corteggiamento sono preceduti da diversi ingaggi ludici quali inchini o inviti fatti con piccoli colpi del muso. Sebbene questi possano apparire inizialmente come semplici inviti al gioco, alle volte possono mostrare intenzioni diverse trasformandosi poi in annusate insistenti del posteriore e anche tentativi di monta. L’attenzione che dobbiamo avere in tali situazioni è che potrebbe subentrare anche una componente ormonale che renderà più difficile l’autocontrollo e che potrebbe mettere l’altro in difficoltà. Giusto allora porci come mediatori per spostare l’interazione su un altro piano (ad esempio portando i cani a fare una camminata) o anche interromperla se necessario.

Insomma anche tra cani, così come per noi, il gioco è una cosa seria, un’attività molto complessa, dietro cui possono celarsi intenzioni, stati d’animo, attitudini e finanche vere e proprie strategie. Il gioco è in genere utilizzato per mostrare all'altro le proprie intenzioni pacifiche e non conflittuali, ma le dinamiche possono anche evolversi e cambiare durante il suo svolgimento, così come, durante una partita di calcetto si può anche arrivare a farsi male e litigare. E pur se vi sono dei veri e propri “artisti” delle attività ludiche, che sanno portare le interazioni su piani non conflittuali e sempre verso la serenità degli altri, non tutti i cani sanno padroneggiarle in modo competente .

E così, quando portiamo il nostro amico in un’area cani dovremmo sempre essere consapevoli che dietro quelli che noi vediamo semplicemente come giochi si nasconde un mondo ricco e articolato, che dovremmo imparare ad osservare e comprendere, per garantirgli realmente dei momenti piacevoli e per tutelarlo da esperienze che potrebbero minare la sua fiducia in se stesso ed anche quella che ha in noi e nei suoi simili.

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Francesco Cerquetti
Esperto in etologia applicata e benessere animale
Laureato in Filosofia a partire dal 2005 ho cominciato ad appassionarmi di cinofilia approcciando il mondo dei canili. Ho conseguito il Master in Etologia Applicata e Benessere animale, il titolo di Educatore Cinofilo e negli IAA.
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