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6 Agosto 2024
9:00

Quando il gatto distrugge casa è perché gli manchi?

Può capitare che il gatto faccia danni in tua assenza, come ante dei mobili aperte e rotoli di carta igienica distrutti. Potrebbe farlo perché si annoia e non ha stimoli, ma anche per altri motivi non legati alla solitudine.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I gatti non sono animali equipaggiati per fare grandi danni in casa o, almeno, quello che possono fare non è comparabile al potere distruttivo dei cani, specie se di grossa taglia. Però piccole distruzioni sono possibili, come l’apertura di stipiti e la lacerazione di confezioni di cibo, la frammentazione di rotoli della carta igienica, graffiature su superfici mai usate prima o eliminazioni in luoghi inappropriati.

In modo indiretto potremmo anche pensarle come manifestazioni del fatto che il gatto ha sentito la nostra mancanza. Ma sarebbe ingenuo fermarsi lì. Questi comportamenti sono riconducibili spesso a scelte di gestione scorretta oppure alla carenza di stimoli che portano il gatto a “inventare” attività pur di riempire il suo tempo. Il fatto che a noi, poi, appaiano azioni distruttive è semplicemente una questione di prospettiva.

Il gatto sente la tua mancanza quando non ci sei?

Un gatto che viva esclusivamente in casa e che, quindi, abbia nelle persone della famiglia l’unica fonte di stimolazione sociale, sensoriale e relazionale, percepisce chiaramente la differenza tra lo stare da solo e lo stare in compagnia.

Soprattutto, non potendo andare a ricercare altrove queste fonti di piacere, in qualche modo diventa dipendente dalla presenza in casa di qualcuno perché quando è da solo vengono meno anche le opportunità per lui di divertirsi, di incuriosirsi, di interessarsi. Di sentirsi vivo.

Quindi un gatto sente la mancanza delle persone di casa, certo, ma eviterei di pensare a questo in modo romantico o sentimentale. Al contrario, è importante prendere consapevolezza del grado di malessere che la solitudine e l'inattività possono portare e ingegnarsi per cercare quanto meno di contenerne gli effetti.

Perché il gatto distrugge casa

Come detto, ci sono gatti che in assenza di opportuni stimoli, di occasioni per esercitare le proprie motivazioni di specie (che agiscono come “spinte” interne, irrefrenabili, incontenibili), “inventano” soluzioni e strategie per tirare fuori ed esprimere questa “energia vitale”. Ecco allora che, quando restano soli, si industriano per aprire ante e cassetti, che giocano con oggetti lasciati incautamente in giro anche se frangibili, che mandano in pezzi documenti o rotoli della carta igienica facendone coriandoli a profusione. A volte questa vivacità è sana, ed è dimostrazione del fatto che il gatto si sta sforzando di adattarsi, sta sperimentando. Altre volte, quando è “troppa” o quando non è soddisfacente, può diventare invece sintomo di un’ansia che sta crescendo, la stessa che potrebbe portare altri gatti, con temperamenti differenti, ad urinare fuori dalla lettiera, magari eliminando su divani o letti.

Cosa fare quando devi andare via per evitare danni

La distruttività, quindi, non è sempre necessariamente sinonimo di un problema comportamentale. È però una condizione che vale sicuramente la pena attenzionare perché potrebbe suggerire il fatto che il gatto ha bisogno di un ambiente pensato più a misura per le sue esigenze.

Più che pensare a cose da fare “prima di andare via”, è utile ripensare gli spazi e le routine da zero. Infatti, è sempre possibile accertarsi di uscire di casa lasciando in giro dei giocattoli con cui il micio possa intrattenersi e curando di rinnovarli ogni 3-4 giorni. Questo funziona ma non basta. I veri miglioramenti si ottengono pensando le cose un po’ più “in grande”. Aumentando, ad esempio, le superfici verticali, offrendo più strutture per arrampicare, per affilare le unghie, nascondigli in giro per tutte le stanze della casa e, soprattutto, ritagliando del tempo, ogni giorno, per giocare personalmente con il gatto. Anche introdurre dei giochi di “intelligenza” con cui il gatto possa divertirsi a pescare bocconi prelibati in vostra assenza può essere una strategia utile. O, ancora, farlo impegnare in piccole ricerche casalinghe, nascondendo premi o giocattoli in luoghi inattesi dove lui possa trovarli inaspettatamente o perché si è messo effettivamente a cercarli.

In altre parole, all’eccesso di attività non si può rispondere cercando di sopprimere il bisogno di attività, quanto piuttosto cercando di darle delle forme consone. Molto spesso noi pet mate abbiamo in difetto di lasciarci fagocitare dagli impegni quotidiani e dimenticare che la serenità del gatto casalingo che vive con noi dipende dagli sforzi che facciamo per rendergli le giornate interessanti. Certi comportamenti sembrano emergere proprio per richiamarci ai nostri doveri e sono chiamate che non possiamo ignorare.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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