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7 Novembre 2021
12:00

Quando e perché si è estinto in natura il pappagallo blu (ara di Spix)

L'ara di Spix, il pappagallo blu protagonista del film d'animazione Rio, si è estinto in natura nel 2000. Fortunatamente c'erano ancora alcuni esemplari rimasti in cattività e da allora è iniziato un ambizioso programma internazionale di riproduzione per riportarlo nuovamente in natura. Riusciremo a salvare questa specie dall'estinzione e riportarla in natura?

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In molti probabilmente ricorderanno il pappagallo blu brasiliano protagonista del film d'animazione Rio. Uscito nel 2011 il film racconta le avventure di un pappagallo chiamato proprio Blu, l'ultimo esemplare maschio di ara di Spix rimasto al mondo. La storia è purtroppo ispirata alla realtà, questa specie infatti è ormai estinta in natura e sopravvive solamente con una manciata di esemplari rimasti in cattività in giro per il mondo. Questo piccolo e colorato pappagallo è quindi considerato uno degli uccelli più rari del pianeta, ma forse siamo ancora in tempo per salvarlo dall'estinzione definitiva. Scopriamo quindi quando e perché il pappagallo blu si estinto in natura e se riusciremo davvero a rivederlo volare libero tra le foreste del Brasile.

Il piccolo pappagallo blu

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Un giovane esemplare nato in cattività

L'ara di Spix (Cyanopsitta spixii), conosciuta anche come il piccolo pappagallo blu, è una specie di ara originaria del Brasile, un tempo diffusa tra le foreste del bacino idrografico del Rio São Francisco, nel nord-est del paese. Scoperto per la prima volta dal naturalista tedesco Johann Baptist Ritter von Spix durante la sua spedizione in Brasile nel 1819, già a quel tempo era considerato un pappagallo estremamente raro. Conosciamo davvero poco sulla vita in natura di questo pappagallo, ma sappiamo che erano particolarmente ghiotti di semi e frutti, anche di piante non originarie del Brasile, a testimonianze di un certo grado di adattabilità alimentare.

A metà del secolo scorso la specie era già considerata estinta da molto tempo, fino a quando non furono avvistati tre esemplari nel nord dello stato di Bahia nel 1986. Questi furono catturati nel 1987 e nel 1988 e rivenduti probabilmente in Europa e negli Stati Uniti. Secoli di deforestazione, alterazione degli habitat e sviluppo antropico lungo le sponde del fiume São Francisco sono state le principali le cause del rapido declino. Quando la specie divenne particolarmente rara attirò inoltre l'interesse del mercato nero della cattività, che probabilmente contribuì insieme all'introduzione di specie invasive a far sparire dalla circolazione gli ultimi esemplari.

Tuttavia nel luglio del 1990 fu avvistato un esemplare maschio in coppia con una femmina di ara aliblu (Primolius maracana). Nel tentativo di fornire al maschio una partner della sua stessa specie nel 1995 fu liberata una delle femmine rimaste in cattività, che purtroppo morì dopo appena sette settimane, probabilmente dopo essersi scontrata con dei cavi dell'alta tensione. Il maschio fu nuovamente visto in compagnia della femmina di alibu nel 2000, ma da allora la specie non è mai più stata avvista, se non con una osservazione mai confermata avvenuto nel 2016, da alcuni considerata con tutta probabilità un individuo fuggito dalla cattività.

Da quel momento la specie fu quindi dichiarata ufficialmente estinta in natura, e non restavano altro che una sessantina di individui tenuti in cattività in zoo e collezioni private giro per il mondo.

I progetti di riproduzione in cattività

Dagli anni 2000 è quindi iniziata una lotta contro il tempo per provare a salvare dall'estinzione definitiva questa specie a partire dai pochi esemplari rimasti in cattività. Tuttavia tutti pappagalli viventi oggi discendo da soli 7 uccelli fondatori catturati in natura, che si ritiene provengano tutti dagli ultimi due nidi conosciuti a partire dal 1982. Questo vuol dire che l'intera popolazione esistente oggi è costituita da individui strettamente imparentati tra loro e con una bassissima variabilità genetica.

Nonostante ciò la popolazione in cattività è lentamente, ma costantemente, cresciuta grazie a diversi progetti di allevamento mirato per salvare la specie. Nel giugno 2013 erano circa 96 le ara di Spix in varie parti del mondo e 83 di questi questi esemplari erano parte di un programma di allevamento internazionale gestito dall'Instituto Chico Mendes de Conservação da Biodiversidade (ICMBio), creato nel 2007 dal governo brasiliano per gestire oltre trecento aree naturali protette brasiliane.

La maggior degli esemplari sono gestiti oggi da Al Wabra Wildlife Preservation (AWWP) in Qatar, che ha acquistato la popolazione di Birds International e la maggior parte degli uccelli provenienti da una collezione privata in Svizzera. Altri pappagalli blu si trovano presso il Loro Parque a Tenerife, ospiti dell'Association for the Conservation of Threatened Parrots (ACTP) in Germania e nel centro NEST in Brasile. Altri esemplari sono stati invece affidati di recente al Jurong Bird Park di Singapore. Non si esclude però che possano esistere ancora altri individui non censiti detenuti illegalmente da qualche privato.

La maggior parte dei pulli nati nei programmi di allevamento sono svezzati e cresciuti a mano da personale molto esperto, per evitare che i giovani pappagalli possano morire prematuramente. Gli ara di Spix raggiungono la maturità sessuale molto tardi, intorno ai 10 anni, e solo un uovo su 10 tra quelli deposti arriva alla schiusa. Nonostante le enormi difficoltà legate allo scarso numero di individui di partenza e ai problemi causati dalla consanguineità, gli sforzi stanno dando i loro frutti e presto rivedremo nuovamente i pappagalli blu liberi in natura.

Il ritorno in natura?

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Due esemplari di ara di Spix in cattività presso lo Jurong Bird Park di Singapore

A oggi sono oltre 160 gli esemplari in cattività che fanno parte del programma di riproduzione internazionale. L'obiettivo è quello di creare una popolazione numerosa da poter liberare nuovamente in natura nell'habitat originale della specie. Molti esemplari stanno quindi tornando in Brasile da tutto il mondo, e tra aprile e luglio del 2021, a distanza di 21 anni dall'estinzione in natura, sono nati i primi due pappagalli blu in cattività sul territorio brasiliano.

Il progetto di reintroduzione dovrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi a partire da due aree protette e ripristinate nello stato di Bahia: il Wildlife Refuge of Spix's Macaw, a Curaçá, e l'Environmental Protection Area of ​​Spix's Macaw, a Juazeiro, dove è già stato svolto un enorme lavoro di sensibilizzazione con la popolazione locale ed è stato costruito un nuovo centro per la riproduzione e l'ambientamento in cattività all'interno dell'habitat storico dell'ara di Spix.

Il ritorno in natura del pappagallo blu del film Rio è quindi molto vicino. Come già accaduto per diverse altre specie, la cattività nata al solo scopo di collezionare ed esporre al pubblico animali esotici, si è trasformata in una preziosa arma al servizio della conservazione della biodiversità. È solo questione di tempo quindi, l'ara di Spix è pronta a tornare a volare libera e a colorare d'azzurro le foreste brasiliane lungo le rive del Rio São Francisco.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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