Spesso in ambito scientifico si sente parlare di biodiversità, termine che indica la varietà di forme di vita presenti sulla Terra. Essa comprende non solo la diversità delle specie, ma anche la diversità genetica all'interno di ciascuna di esse e la diversità degli ecosistemi in cui vivono. In altre parole, la biodiversità rappresenta la varietà di vita e di interazioni biologiche che si manifestano a tutti i livelli, dai geni all'ecosistema. È evidente, quindi, che la biodiversità è estremamente importante per il funzionamento degli ecosistemi stessi ed il mantenimento della vita sul pianeta. Attualmente, purtroppo, è minacciata da tutta una serie di fattori che sono spesso interconnessi tra di loro.
Perdita e degrado degli habitat
Con l’aumento della popolazione umana, l’uomo ha via via preso possesso degli ambienti naturali modificandoli a suo piacimento. La trasformazione degli habitat in aree urbane, la deforestazione, la conversione di ecosistemi in terreni agricoli o industriali, sono solo alcuni dei maggiori danni che l’uomo ha causato all’ambiente e agli esseri viventi. Sottraendo a questi ultimi la loro casa, molti non sono riusciti a sopravvivere, cosa che ha comportato inevitabilmente una diminuzione della biodiversità.
La deforestazione, ad esempio, prevede l’eliminazione di ampie aree di foresta, processo che causa la perdita di habitat per diverse specie animali e vegetali che vedono nella foresta stessa la loro casa. La trasformazione degli habitat, invece, comporta il cambiamento di zone naturali in artificiali per mano dell’uomo e dell’urbanizzazione. Fenomeno che, come la deforestazione, determina l’eliminazione di habitat per moltissimi organismi viventi. La stessa cosa vale anche se, al posto di un palazzo, viene sviluppato un terreno utile all’agricoltura o all’allevamento. Fenomeni simili si verificano anche in mare dove l'eccessiva pesca commerciale ha causato lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, impoverendo gli ecosistemi marini e mettendo a rischio la sopravvivenza di molte specie marine.
In sintesi, le attività umane, spesso legate all'espansione economica e allo sviluppo industriale, sono responsabili dell'alterazione e della distruzione degli habitat terrestri e marini, rappresentando una minaccia diretta per la biodiversità.
Lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali
La natura è ricchissima di risorse messe a disposizione per tutti gli esseri viventi. L’uomo, però, ne fa un uso improprio non solo sottraendole agli altri organismi, ma anche alterandole. La pesca, ad esempio, è un’attività che serve per il sostentamento dell’essere umano, ma attualmente viene effettuata in maniera eccessiva, questo ha portato al collasso di numerose popolazioni di pesci (e non solo) e alla diminuzione delle risorse marine. Spesso, inoltre, per pescare vengono utilizzate le reti da pesca che non sono per nulla selettive e che catturano la qualsiasi e danneggiano il fondale qualora arrivino sul fondo del mare.
Allo stesso modo, la caccia eccessiva ha portato all’estinzione o quasi moltissime specie terrestri. Questa, purtroppo, non viene praticata solo a scopo alimentare, ma anche in seguito alla richiesta di pelli, corna, zanne ecc. Questo è uno dei motivi per il quale esistono fenomeni come il bracconaggio o la caccia legalizzata con tanto di trofei come premi.
È evidente che lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali rappresenta una minaccia grave per la biodiversità. Sarebbe opportuno applicare una gestione sostenibile delle risorse e avere una maggiore consapevolezza del valore di quest’ultime per preservare gli equilibri ecologici e garantire la sopravvivenza delle specie.
Inquinamento
L’antropizzazione ha portato allo sviluppo di moltissimi materiali e sostanze che sono altamente inquinanti e difficili da smaltire. Per questo motivo attualmente il suolo, l’atmosfera, l’acqua sono contaminati e tutti gli organismi, sia animali che vegetali, ne risentono.
Le emissioni prodotte dalle industrie, dai veicoli di ogni tipo e dal settore agricolo hanno causato un grave inquinamento dell’aria e dell’atmosfera. Esse sono ormai contaminate dalla presenza di gas nocivi e addirittura micro e nanoplastiche e altre particelle sottili. Tutto ciò compromette la qualità dell’aria che gli organismi respirano, oltre a causare un danno all’uomo stesso.
Una situazione altrettanto drammatica riguarda l’acqua, sia dolce che salata. Gli scarichi industriali, agricoli e urbani hanno contaminato fiumi, laghi e oceani in quanto ricchi di sostante chimiche altamente tossiche, rifiuti e, talvolta, eccessive quantità di nutrienti che causano fenomeni deleteri come quello dell’eutrofizzazione. Il vero problema è che gli effetti legati all’inquinamento delle acque si propagano estendendosi lungo la catena alimentare, influenzando così la biodiversità e minacciando la sopravvivenza di specie acquatiche.
Ultimo, ma non per importanza, è l’inquinamento legato al suolo. Basta pensare che il cambio dell’uso del suolo è una delle maggiori pratiche di disturbo esistenti per campire quanto sia grave la situazione. La sia contaminazione per via di sversamenti di sostanze chimiche e rifiuti tossici ha portato seri danni a tutti quegli organismi che vivono nel suolo, nonché la diminuzione di molte risorse alimentari per molte specie che ne risentono al livello di salute.
Introduzione di specie invasive
L’uomo nel corso del tempo, spesso per motivi economici legati al commercio, ha spostato dal loro habitat naturale molte specie che, una volta introdotte in un nuovo territorio, hanno preso il sopravvento su quelle native. Questo è il motivo per il quale vengono definite “specie invasive”.
Possono avere effetti devastanti sulla biodiversità perché competono con le specie native per le risorse disponibili, come cibo o spazio, causando il declino o addirittura l’estinzione delle specie locali, effetto che si traduce in perdita di biodiversità. Ovviamente tutto ciò altera gli equilibri dei vari ecosistemi in quanto vengono intaccate le catene alimentari e le relazioni ecologiche tra le diverse specie causando un impoverimento della diversità biologica e una perdita di funzionalità ecologica.
Una delle più gravi problematiche legate alla loro introduzione è legata alla loro vagilità. Le specie invasive hanno la capacità di propagarsi in maniera estremamente rapida e soprattutto incontrollata. Questo le rende estremamente difficile il loro contenimento, per questo è sempre bene attuare misure di prevenzione, monitoraggio e gestione. Ciò include controllare le rotte di introduzione delle specie aliene, adottare politiche di gestione degli ecosistemi, promuovere la sensibilizzazione e l'educazione pubblica, nonché l'implementazione di programmi di eradicazione e controllo delle specie invasive già presenti negli habitat naturali.
Cambiamenti climatici
Con il proprio sviluppo, l’uomo ha causato delle modifiche non solo agli ecosistemi, ma anche al clima. I cambiamenti climatici, infatti, sono causati per la maggior parte dalla combustione di combustibili fossili, come il carbone, il petrolio e il gas naturale, che rilasciano grandi quantità di gas serra nell'atmosfera. Questi gas, tra cui anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e ossido nitroso (N2O), intrappolano il calore nell'atmosfera, contribuendo all'aumento delle temperature globali e al cambiamento del clima del nostro pianeta.
Tutto questo ha contribuito all’innalzamento delle temperature, fenomeno che può influenzare la distribuzione geografica delle specie che sono state costretta a spostarsi verso regioni più fredde o altitudini più elevate. Ad esempio, molte specie che vivono ad una certa altitudine sulle montagne, con l’aumento delle temperature si stanno spostando sempre più in alto. Arriverà un momento in cui raggiungeranno la cima e non sapranno più dove rifugiarsi.
Un'altra grave problematica collegata ai cambiamenti climatici riguarda l’alterazione dei pattern di precipitazioni e degli eventi metereologici estremi come le ondate di calore, le tempeste e le inondazioni. Eventi del genere sono catastrofici, talmente tanto da distruggere interi habitat e causare, così, una grave perdita di biodiversità.
Al clima e alla temperatura sono legate al livello riproduttivo molte specie animali e vegetali. Il cambiamento climatico, dunque, può modificare la sincronizzazione tra i periodi di fioritura delle piante e i momenti di migrazione di molte specie di insetti o uccelli (come il cuculo). Tutto questo causa una diminuzione di organismi e, quindi, un crollo di biodiversità.
Per riuscire a rallentare tutti gli effetti legati al cambiamento climatico bisognerebbe ridurre le emissioni di gas serra e adottare strategie più sostenibili. La conservazione degli habitat, la promozione delle energie rinnovabili, la riduzione dell'inquinamento e l'adozione di politiche di adattamento climatico sono misure chiave per proteggere la biodiversità e garantire la sopravvivenza degli ecosistemi in un clima in continua evoluzione.
Da questa analisi si può dedurre che la biodiversità, componente fondamentale e vitale del pianeta, è gravemente in pericolo a causa di tutta una serie di azioni compiute dall’uomo. È fondamentale essere consapevoli dell’importanza della biodiversità e delle gravi conseguenze che derivano dalla sua perdita, purtroppo invisibili a molti e totalmente sottovalutate. Bisogna invertire il senso di marcia e agire con urgenza per limitare i danni fino ad ora causati riflettendo su come le nostre azioni quotidiane possano influire sulla biodiversità. Abbiamo il dovere di proteggerla e valorizzarla per garantire un futuro sostenibile per tutti gli esseri viventi sulla Terra. Dunque, lavoriamo insieme per costruire un mondo in cui la biodiversità sia tutelata e celebrata come uno dei tesori più preziosi della nostra casa comune.