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2 Giugno 2022
12:00

Quali sono le differenze tra vipera e biscia

Saper riconoscere una vipera da una biscia può aiutarci a controllare la paura e ad evitare il panico. Ecco quindi alcune delle caratteristiche e delle differenze tra questi serpenti.

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Soprattutto nelle calde giornate primaverili ed estive può capitare di imbattersi con una certa facilità in serpenti che si godono caldi e rilassanti bagni di sole. Può succedere in montagna e in campagna ma anche in giardini e parchi pubblici. Spesso questi incontri generano paura, allarmismi e persino uccisioni ingiustificate di animali innocui che, va sempre ribadito, sono tutti protetti, anche quando si tratta di specie velenose.

Saper distinguere una vipera da una biscia o altri serpenti innocui può essere quindi molto utile se si vuole conoscere chi si ha di fronte e provare a gestire il panico, senza creare falsi allarmi.

Prima di capire come fare a distinguere un serpente potenzialmente pericoloso come una vipera da uno completamente innocuo, è fondamentale ricordare che i serpenti svolgono un ruolo chiave all'interno degli ecosistemi, nulla può giustificare quindi persecuzioni e uccisioni, anche in città e nelle proprietà private.

Inoltre, a prescindere dalla velenosità, tutti i serpenti (comprese le vipere) se non infastiditi o avvicinati in maniera incauta non costituiscono alcun pericolo, basta lasciarli tranquilli e continuare ognuno per la propria strada. Le vipere inoltre raramente frequentano centri abitati, soprattutto a bassa quota, ma se siete comunque preoccupati per la presenza in giardino dei rettili, rivolgetevi ai Carabinieri Forestali e ai Centri di Recupero per Animali Selvatici. Saranno gli esperti a valutare come e se intervenire, al massimo traslocando l'animale in posto più sicuro, soprattutto per lui.

Le caratteristiche delle vipere

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Una vipera comune (Vipera aspis), la specie velenosa più diffusa in Italia

In Italia è relativamente semplice distinguere i serpenti velenosi da quelli inoffensivi. Le uniche specie velenose e potenzialmente pericolose per l'uomo sono le vipere: la vipera comune (Vipera aspis), la vipera dell'Orsini (Vipera ursinii), il marasso (Vipera berus), la vipera dal corno (Vipera ammodytes) e la vipera di Walser (Vipera walser), da alcuni considerata specie a parte, da altri sottospecie del marasso.

La vipera più diffusa su tutto il territorio nazionale (esclusa la Sardegna, dove non ci sono vipere) è quella comune. Le altre invece hanno distribuzioni molto più localizzate, relative alle regioni alpine centro-orientali per quanto riguarda marasso, vipera di Walser e vipera dal corno e limitata a piccole porzioni dell'Appennino centrale, invece, per la vipera dell'Orsini.

La prima cosa che dobbiamo osservare è certamente l'aspetto generale e il corpo del serpente nel suo insieme. Le vipere sono serpenti piuttosto tozzi e corti, che difficilmente superano i 60-70 cm di lunghezza. Se siamo di fronte a un serpente molto lungo e sottile, con tutta probabilità non è quindi una vipera.

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Le vipere, come questa vipera comune, hanno corpo tozzo e largo, lunghezza ridotta e la coda che si assottiglia e "si stacca" dal resto del corpo

Inoltre le vipere possiedono una coda molto più corta e sottile degli altri serpenti e che si può notare verso la fine del corpo dove c'è una evidente strozzatura e un assottigliamento della parte terminale. Infine, le singole squame del corpo delle vipere sono carenate e cioè attraversate in lunghezza da una piccola cresta centrale.

Il capo delle vipere è invece solitamente molto appuntito, piatto e triangolare rispetto agli altri serpenti, tuttavia questo carattere non è sempre affidabile, poiché molti colubridi, se si sentono minacciati, possono assumere posture molto simili a quelle delle vipere per spaventare i predatori, umani inclusi. Sulla parte superiore del capo, tuttavia, sono presenti squame molto piccole e numerose, carattere esclusivo delle vipere.

Gli occhi invece hanno un pupilla verticale ed ellittica, simile a quella di un gatto. I colori e i disegni sulla pelle, invece, non sono caratteri affidabili, poiché sono estremamente variabili e spesso sovrapponibili a quelli delle specie innocue.

Le caratteristiche delle bisce

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La natrice o biscia dal collare è la più comune. Il loro corpo è affusolato e slanciato ed è difficile capire dove inizia la coda. Inoltre in questa foto si nota bene il "collare" giallastro e nero sulla nuca

Con il termine biscia ci si riferisce tecnicamente ad alcune specie di serpenti, chiamati anche natrici, con spiccate abitudini acquatiche. Due specie di natrici o bisce dal collare (Natrix helvetica e N. natrix), la natrice tassellata (Natrix tessellata) e la natrice viperina (Natrix maura). Tuttavia, spesso si tende a utilizzare impropriamente il termine biscia anche per indicare altri serpenti innocui, tra cui i biacchi (Hierophis viridiflavus e H. carbonarius), probabilmente i serpenti più comuni in Italia, il cervone (Elaphe quatuorlineata) e altri serpenti appartenenti quasi tutti alla famiglia dei colubridi.

Tutti questi rettili sono assolutamente innocui e con distribuzioni molto più vaste delle vipere, comprese le aree rurali e urbane. Le caratteristiche di seguito elencate saranno utili quindi sia per identificare le vere bisce che gli altri serpenti innocui.

La maggior parte delle bisce e degli altri colubridi, soprattutto le specie più comuni, hanno un corpo affusolato e sottile, che può superare con facilità 1 m di lunghezza. Inoltre non c'è uno stacco netto tra la coda e il resto del corpo ed è perciò difficile capire dove inizia l'una e dove termina l'altro. Anche le bisce e il cervone possiedono come le vipere squame carenate come le vipere, mentre in tutti gli altri serpenti innocui possiedono invece squame piatte e lisce.

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Dettaglio del capo di un biacco, dove si notano la squame grosse e piatte del capo e la pupilla tonda dell’occhio

Come tetto il capo non sempre è un carattere affidabile, tuttavia nelle bisce più comuni, quelle dal collare, sono presenti due grosse macchie giallastre sulla nuca seguite da due bande scure. Sono queste a formare "il collare" che dà il nome alle bisce. Inoltre tutte le bisce e gli altri serpenti innocui, possiedono squame del capo di dimensioni molto variabili, con alcune molto grosse e piatte soprattutto nella parte superiore della testa, tra i due occhi.

Gli occhi, infine, hanno invece una pupilla molto grossa e sempre circolare. Per quanto riguarda il colore, che come detto può essere molto variabile, nelle bisce dal collare tende a essere grigio-verdastro macchiettato di nero, sulla parte superiore, e biancastro-giallastro sulla parte ventrale

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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