Soprattutto nelle calde giornate primaverili ed estive può capitare di imbattersi con una certa facilità in serpenti che si godono caldi e rilassanti bagni di sole. Può succedere in montagna e in campagna ma anche in giardini e parchi pubblici. Spesso questi incontri generano paura, allarmismi e persino uccisioni ingiustificate di animali innocui che, va sempre ribadito, sono tutti protetti, anche quando si tratta di specie velenose.
Saper distinguere una vipera da una biscia o altri serpenti innocui può essere quindi molto utile se si vuole conoscere chi si ha di fronte e provare a gestire il panico, senza creare falsi allarmi.
Prima di capire come fare a distinguere un serpente potenzialmente pericoloso come una vipera da uno completamente innocuo, è fondamentale ricordare che i serpenti svolgono un ruolo chiave all'interno degli ecosistemi, nulla può giustificare quindi persecuzioni e uccisioni, anche in città e nelle proprietà private.
Inoltre, a prescindere dalla velenosità, tutti i serpenti (comprese le vipere) se non infastiditi o avvicinati in maniera incauta non costituiscono alcun pericolo, basta lasciarli tranquilli e continuare ognuno per la propria strada. Le vipere inoltre raramente frequentano centri abitati, soprattutto a bassa quota, ma se siete comunque preoccupati per la presenza in giardino dei rettili, rivolgetevi ai Carabinieri Forestali e ai Centri di Recupero per Animali Selvatici. Saranno gli esperti a valutare come e se intervenire, al massimo traslocando l'animale in posto più sicuro, soprattutto per lui.
Le caratteristiche delle vipere
In Italia è relativamente semplice distinguere i serpenti velenosi da quelli inoffensivi. Le uniche specie velenose e potenzialmente pericolose per l'uomo sono le vipere: la vipera comune (Vipera aspis), la vipera dell'Orsini (Vipera ursinii), il marasso (Vipera berus), la vipera dal corno (Vipera ammodytes) e la vipera di Walser (Vipera walser), da alcuni considerata specie a parte, da altri sottospecie del marasso.
La vipera più diffusa su tutto il territorio nazionale (esclusa la Sardegna, dove non ci sono vipere) è quella comune. Le altre invece hanno distribuzioni molto più localizzate, relative alle regioni alpine centro-orientali per quanto riguarda marasso, vipera di Walser e vipera dal corno e limitata a piccole porzioni dell'Appennino centrale, invece, per la vipera dell'Orsini.
La prima cosa che dobbiamo osservare è certamente l'aspetto generale e il corpo del serpente nel suo insieme. Le vipere sono serpenti piuttosto tozzi e corti, che difficilmente superano i 60-70 cm di lunghezza. Se siamo di fronte a un serpente molto lungo e sottile, con tutta probabilità non è quindi una vipera.
Inoltre le vipere possiedono una coda molto più corta e sottile degli altri serpenti e che si può notare verso la fine del corpo dove c'è una evidente strozzatura e un assottigliamento della parte terminale. Infine, le singole squame del corpo delle vipere sono carenate e cioè attraversate in lunghezza da una piccola cresta centrale.
Il capo delle vipere è invece solitamente molto appuntito, piatto e triangolare rispetto agli altri serpenti, tuttavia questo carattere non è sempre affidabile, poiché molti colubridi, se si sentono minacciati, possono assumere posture molto simili a quelle delle vipere per spaventare i predatori, umani inclusi. Sulla parte superiore del capo, tuttavia, sono presenti squame molto piccole e numerose, carattere esclusivo delle vipere.
Gli occhi invece hanno un pupilla verticale ed ellittica, simile a quella di un gatto. I colori e i disegni sulla pelle, invece, non sono caratteri affidabili, poiché sono estremamente variabili e spesso sovrapponibili a quelli delle specie innocue.
Le caratteristiche delle bisce
Con il termine biscia ci si riferisce tecnicamente ad alcune specie di serpenti, chiamati anche natrici, con spiccate abitudini acquatiche. Due specie di natrici o bisce dal collare (Natrix helvetica e N. natrix), la natrice tassellata (Natrix tessellata) e la natrice viperina (Natrix maura). Tuttavia, spesso si tende a utilizzare impropriamente il termine biscia anche per indicare altri serpenti innocui, tra cui i biacchi (Hierophis viridiflavus e H. carbonarius), probabilmente i serpenti più comuni in Italia, il cervone (Elaphe quatuorlineata) e altri serpenti appartenenti quasi tutti alla famiglia dei colubridi.
Tutti questi rettili sono assolutamente innocui e con distribuzioni molto più vaste delle vipere, comprese le aree rurali e urbane. Le caratteristiche di seguito elencate saranno utili quindi sia per identificare le vere bisce che gli altri serpenti innocui.
La maggior parte delle bisce e degli altri colubridi, soprattutto le specie più comuni, hanno un corpo affusolato e sottile, che può superare con facilità 1 m di lunghezza. Inoltre non c'è uno stacco netto tra la coda e il resto del corpo ed è perciò difficile capire dove inizia l'una e dove termina l'altro. Anche le bisce e il cervone possiedono come le vipere squame carenate come le vipere, mentre in tutti gli altri serpenti innocui possiedono invece squame piatte e lisce.
Come tetto il capo non sempre è un carattere affidabile, tuttavia nelle bisce più comuni, quelle dal collare, sono presenti due grosse macchie giallastre sulla nuca seguite da due bande scure. Sono queste a formare "il collare" che dà il nome alle bisce. Inoltre tutte le bisce e gli altri serpenti innocui, possiedono squame del capo di dimensioni molto variabili, con alcune molto grosse e piatte soprattutto nella parte superiore della testa, tra i due occhi.
Gli occhi, infine, hanno invece una pupilla molto grossa e sempre circolare. Per quanto riguarda il colore, che come detto può essere molto variabile, nelle bisce dal collare tende a essere grigio-verdastro macchiettato di nero, sulla parte superiore, e biancastro-giallastro sulla parte ventrale