Quello dello stress nel cane, oltre che complesso, è un argomento altresì molto delicato. Una delle ragioni principali di ciò risiede nei nostri comportamenti e, in generale, nell’atteggiamento quasi schizofrenico verso i cani tipico della nostra società occidentale. Possiamo infatti osservare la coesistenza di tendenze contrapposte e contraddittorie, che spesso si basano non tanto sulle reali caratteristiche e doti dei nostri amici, quanto piuttosto su nostre proiezioni e sul rapportare le esperienze che facciamo loro vivere più a quelli che sono i nostri gusti e le nostre tendenze personali che non a quelli che sono i loro reali bisogni o le loro reali capacità di affrontare il mondo e le diverse esperienze.
E così assistiamo da una parte a tendenze iper protettive volte a tutelare i nostri amici da tutto ciò che riteniamo possa causare anche il più piccolo malessere, a costo anche di precluder loro importanti esperienze di vita e di crescita personale; oppure, dal lato opposto, al sottoporli a stimoli estremamente difficili da gestire e potenzialmente anche traumatici soltanto perché riferiti a situazioni per noi comuni o che semplicemente ci portano piacere.
Ad esempio non è infrequente vedere umani che impediscono ai loro cani di poter socializzare coi loro simili per paura di qualche litigio, oppure di fare lunghe camminate per non stancarli, di bagnarsi o di giocare in una pozzanghera, fino addirittura di annusare per terra. In contrapposizione a ciò, invece, vengono viste come cose del tutto normali il portare il cane al ristorante, al centro commerciale e, in generale, in luoghi molto affollati, oppure il richiedergli di essere accarezzato o toccato continuamente non solo dai conoscenti, ma anche da perfetti estranei. E tuttavia, sebbene possano esservi cani che vivono serenamente tali situazioni o anche che le apprezzano, in realtà ve ne sono molti altri che semplicemente le tollerano pur senza piacere. E ve ne saranno infine alcuni che le vivranno come veri e propri traumi, causa non solo di forte stress, ma anche di ansia e panico.
Questi diversi fattori, presi singolarmente o nel loro insieme, hanno conseguenze importanti sul benessere dei cani nella nostra società e si manifestano poi nei loro comportamenti, conducendo anche a diverse problematiche che rendono difficile non solo la loro vita, ma in generale la convivenza.
Lo stress è in genere qualcosa di positivo
Permessa fondamentale, prima di affrontare il tema di quali sono i comportamenti dei nostri amici a cui dobbiamo fare maggiormente attenzione, è che non solo non sarebbe possibile, ma non sarebbe neanche utile cercare di preservare i nostri cani da qualunque forma di stress. Ed infatti il trovarsi di fronte a degli scacchi o delle difficoltà è qualcosa di fondamentale nella crescita individuale di qualsiasi soggetto. È grazie a questi infatti che un individuo si trova a sperimentare soluzioni nuove e che entreranno a far parte del bagaglio delle sue conoscenze; è inoltre grazie a questi che svilupperà la sua autostima, la fiducia nelle proprie capacità e quella verso di noi. Il punto centrale, dunque, non è tanto se un qualcosa può essere o meno fonte di stress, ma quali sono le capacità di quel particolare soggetto di affrontarla o, eventualmente, di imparare a farlo.
Fatta questa premessa possiamo affrontare quei comportamenti che è possibile osservare nei nostri amici in diverse situazioni e cercare di comprenderne le ragioni. La causa di un dato comportamento può infatti essere agente, ossia presente nel momento e direttamente collegata ad esso, oppure remota, ovvero distante nel tempo, ma che ancora ha delle ripercussioni. Nel primo caso sarà sufficiente modificare le condizioni ambientali o il nostro comportamento per osservare un cambiamento anche nel nostro amico; nel secondo la situazione è più complessa e potrebbe richiedere un vero e proprio lavoro o anche la consulenza di un professionista esperto.
Le cause agenti
Comportamenti da frustrazione
Si definisce di frustrazione lo stato di un soggetto che non può fare ciò che in un certo momento si desidererebbe fare. Se ad esempio il nostro amico vorrebbe avvicinarsi ad un suo simile ma questo non gli è consentito, oppure vorrebbe correre ma viene tenuto al guinzaglio può indubbiamente essere causa di stress da frustrazione. In tal caso possiamo vedere alzarsi in generale il tono di tutti i suoi comportamenti e avremo così un cane che, nel tentativo di raggiungere il proprio obbiettivo si agiterà, farà continui scatti in avanti o arriverà a impennarsi se trattenuto dal guinzaglio; abbaierà in modo insistente e prolungato e, in generale, assumerà un atteggiamento maggiormente impulsivo e meno riflessivo, col serio rischio di risultare inappropriato sia agli occhi del proprio umano che verso i propri simili.
Comportamenti da mancanza di conoscenze
Un ulteriore importante motivo di stress può esser dato dal trovarsi a dover affrontare una situazione nuova o per gestire la quale non si hanno le giuste competenze. Può accadere ad esempio nell’incontro con altri cani per un soggetto che non è stato correttamente socializzato; oppure nel ritrovarsi in un luogo particolarmente caotico e dove non vengono rispettate le giuste distanze per un cane abituato a una vita tranquilla.
In questi casi i comportamenti possono essere diversi a seconda del soggetto. Potrebbero esserci cani che cercano di “allontanare” il problema attraverso segnali di minaccia come l’abbaiare e il ringhiare uniti a improvvisi balzi in avanti; oppure, all’opposto, potrebbero essere messi in atto tentativi di fuga, magari accompagnati da pianti o guaiti; o infine potremmo avere cani che semplicemente tendono a stare più vicini al proprio compagno umano e a cercare in lui supporto. Alle volte questi ultimi sono erroneamente scambiati come segni di un cane molto educato, che non tira e non prende iniziative, ma in tanti casi nascondono semplicemente un disagio e una richiesta di protezione.
Comportamenti da sorpresa o timore
Molto simili a quelli precedenti possono essere i comportamenti messi in atto di fronte a eventi improvvisi ed inaspettati, oppure davanti a qualcosa verso cui il nostro amico ha sviluppato un timore in precedenti esperienze. Ed infatti le cause di paure e timori possono esser date o da una mancanza di esperienza o da esperienze fatte in maniera non corretta o traumatica.
In tutte queste situazioni il problema è dato dalla reazione impulsiva del cane, che non favorisce il ragionamento e dunque una scelta riflessiva del comportamento più adatto per affrontare una certa situazione. Nella maggior parte dei casi, come dicevamo più sopra, questi comportamenti possono essere modificati cambiando il nostro modo di affrontare certe situazioni. Alle volte sarà sufficiente aumentare le distanze da certi stimoli, in modo che il cane possa osservare le cose da una posizione in cui si sente maggiormente sicuro e tutelato, altre volte potremo noi stessi rappresentare una sicurezza attraverso un atteggiamento accogliente e rilassato; in altre infine, magari con l’aiuto di un professionista, si potrà insegnare al cane ad affrontare le situazioni e dunque ad acquisire quelle competenze di cui oggi è carene.
Cause remote
Il distress
La situazione è invece molto più complessa quando il comportamento del nostro amico è legato non tanto a qualcosa che sta accadendo sul momento, ma ad un evento passato che ha lasciato delle importanti ripercussioni. In questi casi le conseguenze possono anche durare a lungo e ripercuotersi su ambiti diversi. Per venirne a capo può essere necessario anche il supporto di un professionista. In genere questo può accadere o quando il nostro amico vive un’esperienza troppo forte per quello che è in grado di gestire, oppure quando tanti piccoli fattori, di per sé non così importanti, si vanno a sommare nel tempo o si prolungano troppo a lungo.
Comportamenti legati a un trauma
Quando un evento, una situazione o un particolare stimolo vengono vissuti in maniera traumatica questo può portare ad un timore non soltanto verso ciò che ha causato il problema, ma anche verso tutte quelle situazioni che in qualche modo potrebbero ricordarlo o presagirlo. Potrebbe così capitare che il nostro amico si rifiuti di fare certe attività o di avvicinarsi a certi luoghi, fino alle volte anche a non voler più uscire o a mostrarsi molto a disagio in situazioni apparentemente normali. In questi casi è di fondamentale importanza cercare di comprendere cosa lo abbia spaventato per evitare che, presi alla sprovvista, le cose possano peggiorare.
Comportamenti legati a sensibilizzazione o irritazione
Quando diversi piccoli eventi stressanti si ripetono nel tempo, oppure si protraggono troppo a lungo il cane può alla fine diventare ad essi più sensibile e dunque manifestare disagio anche verso stimoli molto lievi. Se tale disagio viene affrontato dal cane attraverso comportamenti aggressivi siamo difronte ad un aumento della sua irritabilità. Tra gli ambiti nei quali questo avviene con maggiore frequenza vi sono sicuramente quello della manipolazione e quello della gestione delle risorse (ad esempio quelle alimentari o i luoghi di riposo).
Sono questi tra i problemi maggiormente complessi da affrontare e che possono degenerare in vere e proprie patologie (o meglio, psicopatologie) denominate DCR (disturbi competitivi di relazione) che sono tra le maggiori cause di problemi di relazione dei cani. Non tutti sanno infatti che una delle maggiori problematiche legate all'aggressività dei cani è quella delle morsicature verso membri del gruppo familiare che, ogni anno, è causa dell'ingresso di numerosi cani nei canili della penisola. Ogni segnale di conflitto in ambito familiare va dunque considerato sempre con molta attenzione e mai sottovalutato. I problemi legati a sensibilizzazione e irritazione sono infatti tra i più complessi da affrontare e portano a volte a una rottura del legame di fiducia coi nostri amici non sempre risolvibile o recuperabile.
In conclusione quello dello stress è argomento molto sensibile in cui delicati equilibri vanno a strutturarsi e a fondare lo stato generale di benessere dei nostri amici. Quasi sempre è necessaria un'ottima lettura anche dei più piccoli comportamenti e atteggiamenti e, alle volte, sottovalutare piccoli segnali può portare a conseguenze importanti e comportamenti che, sebbene all'apparenza improvvisi o inspiegabili, hanno invece ragioni profonde e storie che si sono strutturate nel tempo.