Sono il gruppo di animali più numeroso del Pianeta. Oltre un milione di specie note, secondo gli esperti milioni ancora da scoprire, ed una varietà di forme davvero impressionante. Stiamo parlando degli insetti. Per numero di individui, massa totale e adattamenti sorprendenti a quasi ogni clima della Terra, questi animali potrebbero essere considerati a ben ragione il gruppo di organismi terrestre di maggior successo. Come disse lo scienziato Robert May nel 1988: «In via approssimativa e mettendo da parte lo sciovinismo vertebrato, possiamo dire che, in sostanza, tutti gli organismi sono insetti».
Tuttavia a discapito dei loro trionfi evolutivi, tutti gli insetti che conosciamo oggi non superano qualche decimetro di lunghezza, e la maggior parte di loro sono microscopici. Come mai sono così piccoli? E invece quali sono gli insetti più grandi del mondo?
Ad ognuno le proprie dimensioni corporee
In generale, le dimensioni degli organismi sono limitate da determinate caratteristiche fisiologiche, in un complesso equilibrio tra costi e benefici. Ad esempio essere grandi vuol dire avere meno predatori naturali ma anche necessitare di più risorse per la crescita. Il proprio corpo dev'essere inoltre in grado di garantire il corretto svolgimento delle funzioni vitali come la respirazione, la digestione e l'emissione dei prodotti di scarto. I vertebrati, essendo dotati di sistemi circolatori chiusi che garantiscono gli scambi gassosi e di nutrienti in tutti i tessuti, possono permettersi di raggiungere dimensioni davvero notevoli come quelle dell'argentinosauro (Argentinosaurus huinculensis), di Megatherium o anche della balenottera azzurra (Balaenoptera musculus), l'animale più grande mai esistito di cui abbiamo conoscenza.
In questi organismi le dimensioni saranno limitate da costi metabolici e strutturali, pensate ad esempio a che struttura ossea necessitavano i dinosauri sauropodi, lunghi trenta metri e pesanti ottanta tonnellate!
Sono altre invece le cause alla base delle modeste dimensioni degli insetti e, più in generale, degli artropodi terrestri. Il motivo principale per cui, fortunatamente, non conviviamo con blatte o formiche lunghe qualche metro risiede principalmente nel loro apparato respiratorio chiamato sistema tracheale, meno efficiente al crescere delle dimensioni degli individui: forse non tutti sanno che gli insetti non respirano dalla bocca ma tramite delle aperture disseminate ai lati del corpo e alla base delle zampe chiamate trachee, tracheole e spiracoli (in base alla morfologia). Queste strutture permettono l'entrata dell'ossigeno e la sua diffusione a tutti i tessuti grazie a delle sottilissime ramificazioni.
Non vi è collegamento strutturale, quindi, tra gli apparati respiratori e circolatori come nei vertebrati. Il risultato è quello di un corpo necessariamente piccolo in modo da permettere una costante diffusione dell'ossigeno in tutti i tessuti. Man mano che le dimensioni aumentano, l'efficienza respiratoria del sistema tracheale diminuisce.
Differenti condizioni, grandezze differenti
Uno studio del 2007 ha eseguito delle radiografie del sistema tracheale di coleotteri e ha concluso che i coleotteri oggi esistenti hanno raggiunto le dimensioni massime consentite dai nostri attuali livelli di ossigeno, costituente circa il 21% dell'atmosfera terrestre, ma non è sempre stato così. La concentrazione di ossigeno in atmosfera non rimane costante nel tempo e nelle ultime centinaia di milioni di anni è oscillata notevolmente.
Trecento milioni di anni fa, in un periodo della vita della Terra chiamato Carbonifero, la concentrazione di ossigeno in atmosfera era molto maggiore dell'attuale (circa il 35%) favorendo gli apparati respiratori degli artropodi. Ciò permise a questi animali di raggiungere dimensioni molto maggiori di quelle attuali: sono state ritrovate libellule fossili con un'apertura alare di settanta centimetri oltre a tanti altri artropodi come i millepiedi del genere Arthropleura di più di due metri di lunghezza.
Ma non dimentichiamoci dell'effetto di altri fattori ambientali. Circa 150 milioni di anni fa, durante il Giurassico, i livelli di ossigeno hanno ricominciato a salire, senza far riscontrare un aumento nelle dimensioni degli insetti di quel periodo. Cosa è successo? Nel lungo intervallo di tempo tra Carbonifero e Giurassico erano apparsi altri abitanti sulla Terra: dinosauri ed i loro discendenti uccelli. Essere piccoli è diventato un ottimo modo per celarsi a voraci predatori.
Quali sono gli insetti più grandi al mondo
Ma quali sono gli insetti più grandi al mondo? Ecco una breve lista di specie di insetti di notevole dimensione per quanto ne sappiamo al momento: ogni spedizione scientifica può ancora regalarci nuove interessanti specie.
Attenzione: molte fotografie qui riportate mostrano specie maneggiate da ricercatori e allevatori esperti, principalmente per permettere una reale comprensione delle dimensioni corporee degli individui. Ricordiamo che è assolutamente sconsigliato di disturbare o toccare insetti e altri animali in natura.
La farfalla cobra
La farfalla cobra (Attacus atlas) con i suoi trenta centimetri di apertura alare è una delle farfalle – e degli insetti – più grandi al mondo. Cosa vi ricordano quelle strane ali lobate? Beh, gli esperti ritengono che appaiano come dei pericolosi serpenti agli occhi di uccelli ed altri predatori. Questo bluff aiuta la farfalla a non avere problemi e a sopravvivere in un ambiente estremamente competitivo, le foreste tropicali del sud-est asiatico.
Lo scarabeo ercole
Nome senza dubbio evocativo per lo scarabeo ercole (Dynastes hercules) un coleottero sudamericano diffuso dal Messico meridionale fino alla Bolivia settentrionale. Gli esemplari maschi di questo coleottero possono raggiungere i diciotto centimetri di lunghezza, mentre le femmine sono decisamente più piccole. Gli adulti sono noti per essere capaci di sollevare pesi di 850 volte superiori al proprio: per comparazione, altre specie di coleotteri non arrivano che a cento volte il proprio peso.
Non preoccupatevi, a discapito delle apparenze sono totalmente innocui per l'uomo. Le grosse strutture sviluppate dai maschi servono esclusivamente nelle competizioni di forza con altri maschi durante il corteggiamento.
La loro maestosa stazza è evidente fin dai primi stadi larvali, in cui si possono raggiungere i 100 grammi di peso grazie alla loro voracità. In questo stadio vitale gli scarabei ercole sono saproxilofagi, cioè si nutrono di materiale vegetale in decomposizione consumando il legno morto.
Coleottero Golia
Altra specie affascinante è il coleottero Golia (Goliathus goliatus) che abita savane e foreste di tutta l'Africa centrale, dalla Nigeria alla Tanzania e può arrivare ad undici centimetri di lunghezza.
I wētā giganti della Nuova Zelanda
Ecco un gruppo di insetti sconosciuto ai più. Stiamo parlando dei wētā giganti (genere Deinacrida), ortotteri endemici delle isole neozelandesi. Esistono undici specie di wētā giganti ed alcune di queste possono superare i dieci centimetri (senza considerare le lunghissime antenne e le zampe…).
Blatte giganti
Se anche voi "amate" le blatte non potrete che adorare Megaloblatta longipennis, lunga mediamente dieci centimetri, larga quattro e con un'apertura alare di venti centimetri. Praticamente quattro volte i comuni scarafaggi che d'estate affollano le nostre città.
Mosche giganti
Sul podio delle mosche più grandi al mondo, a ronzare trionfante troviamo Gauromydas heros, un dittero presente in Brasile, Bolivia e Paraguay. Il suo corpo misura sette centimetri, la membrana alare è biancastra, marrone o arancione, con un'apertura di dieci centimetri.
Fasmidi fantasmagoricamente lunghi
Gli insetti stecco più lunghi conosciuti sono anche gli insetti più lunghi conosciuti, in particolare le specie della tribù Pharnaciini, ma sono generalmente leggeri a causa della loro forma slanciata. Le misure che ora vi presenteremo sono state prese con le zampe anteriori completamente estese.
Il più lungo insetto conosciuto è una specie senza nome del genere Phryganistria scoperta in Cina nel 2016, dove un esemplare conservato al Museo degli insetti della Cina occidentale a Chengdu ha una lunghezza totale di 62,4 centimetri. La seconda specie più lunga è l'australiana Ctenomorpha gargantua, le cui femmine sono state misurate di oltre 60 cm di lunghezza. Un'altra specie molto grande è Sadyattes chani; un esemplare conservato al Museo di Storia Naturale di Londra ha una lunghezza totale di 56,7 cm, con una lunghezza del corpo di 35,7 cm. Al quarto posto abbiamo invece Phobaeticus serratipes della Malesia e di Singapore, che misura fino a 55,5 cm. Quinto e sesto posto sono occupati rispettivamente da Phobaeticus kirbyi di 54,6 cm e Pharnacia maxima di "soli" 51 centimetri.
L'insetto stecco spinoso (Heteropteryx dilatata) della Malesia non raggiunge le lunghezze estreme dei suoi cugini il corpo raggiunge fino a 16 cm di lunghezza, ma è molto più voluminoso. Il più grande Heteropteryx pesava circa 65 g ed era largo 3,5 cm nella parte più spessa.
Formiche, api e vespe
Le più grandi formiche al mondo sono le femmine di Dorylus helvolus, che raggiungono una lunghezza di 5 cm, mentre la specie che mostra la maggiore dimensione media degli individui dell'intera colonia è Dinoponera gigantea (3,3 cm).
La più grande delle api è Megachile pluto, le cui femmine possono essere lunghe 3,8 cm, con un'apertura alare di 6,3 cm. La vespa più grande è probabilmente la cosiddetta specie di falco tarantola Pepsis pulszkyi, che misura fino a 6,8 cm di lunghezza e 11,6 cm di apertura alare, sebbene molte altre specie del genere Pepsis si avvicinino a dimensioni simili.
La gigantesca vespa scoliide Megascolia procer può rivaleggiare con i falchi tarantola almeno in termini di peso, e le regine del calabrone gigante asiatico (Vespa mandarinia) possono raggiungere una lunghezza del corpo superiore a 5 cm con un'apertura alare di 7,6 cm. Non preoccupatevi, questa specie invasiva non è ancora arrivata in Italia.
Gli insetti più grandi in Italia
E quindi nel nostro Paese? Chi sono i detentori del titolo nazionale? Considerando la grande biodiversità italiana e le recenti introduzioni di specie aliene, anche qui la competizione è serrata. Tra i lepidotteri svettano la sfinge testa di morto (Acherontia atropos) ed il meraviglioso podalirio (Iphyclides podalirius)
Tra gli ortotteri, la stregona dentellata (Saga pedo) raggiunge i 12 centimetri ed è uno dei pochi ortotteri carnivori.
Il famosissimo cervo volante (Lucanus cervus) è uno dei coleotteri più grandi della fauna europea, insieme ai cerambicidi Rosalia alpina e Cerambyx cerdo.
Infine, se consideriamo anche le specie aliene è importante ricordare il bombice dell'ailanto o filosamia (Samia cynthia) e la Vespa velutina, originaria del sud-est asiatico.