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10 Agosto 2024
13:00

Quali rumori spaventano i cani e perché li infastidiscono

Tuoni, fuochi d'artificio, sirene, ma anche il suono di alcuni elettrodomestici: sono tanti i rumori che possono spaventare o i nostri cani. Il motivo è legato alla loro frequenza e a come viene percepita dall'udito del cane.

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I botti di Capodanno o di Ferragosto: non esiste esempio migliore per capire qual è il peggior rumore che può infastidire un cane causato da noi umani. Partiamo da questo per comprendere quanto sia fine l’udito del “miglior amico dell’uomo”, un senso che consente al cane di percepire dai 20 Hz fino ai 35.000/40.000 Hz, mentre le persone hanno un range che va tra i 20 e 20.000Hz.

I rumori che infastidiscono e spaventano i cani sono vari e, come per i fuochi d’artificio, la maggior parte sono provocati da noi, come le sirene delle ambulanze o dei mezzi delle Forze dell’ordine, i clacson delle automobili, il suono generato dal passare dei treni sui binari e in generale ciò che stride come può essere anche il cavo della funivia quando si va in montagna. Anche la musica ad alto volume può disturbare i nostri amici, soprattutto se di determinati generi. Dal punto di vista naturale, i tuoni vengono percepiti in modo molto più forte rispetto a quanto “risuonano” in noi e anche il suono del vento può “scuotere” l’anima sensibile dei cani.

La reazione a questi rumori è soggettiva, ovvero dipende tanto dalla personalità del cane, dalla sua esperienza e dal contesto in cui vive. Genericamente si può dire che il fastidio è comunque percepito ma la tolleranza o la reazione avversa dipende da individuo a individuo e può passare attraverso una scala che vede al gradino più basso l’indifferenza (rara) fino a veri e propri attacchi di panico.

Quali frequenze infastidiscono i cani

Percependo dai 20 fino ai 35.000/40.000 Hz, tutti i suoni che arrivano al massimo di questo ampio spettro possono provocare fastidio ai cani. Ma dobbiamo anche comprendere che quelli che per noi possono essere suoni che non arriviamo nemmeno a sentire o i suoni che noi sentiamo e percepiamo come fastidiosi, per i cani sono quelli che invece ascoltano in ogni attimo della loro vita. Il senso è che la percezione è proprio diversa e dunque anche i rumori più “forti” in realtà per loro sono parte della vita quotidiana a seconda di dove vivono. Ciò non vuol dire però che gli faccia piacere ma è il ragionamento da fare per comprendere che la reazione sarà differente in base al singolo individuo.

Detto ciò, dunque, ci sono certamente diversi eventi che provocano fastidio, soprattutto se perdurano o se improvvisi. Ma più che parlare di frequenze, per fare un buon esempio su un rumore naturale centriamo l’attenzione sui decibel, ovvero l’unità di misura che si usa per appurare proprio la potenza di un suono.

Pensiamo, allora, al suono di un tuono che raggiunge i 120 decibel: ecco, per i cani, secondo i dati raccolti e diffusi da Joshua Leeds, presidente dallla BioAcoustic Research Inc, «qualsiasi livello superiore a 85 decibel (dB) è troppo forte e potrebbe causare anche la perdita del loro udito». Chiaramente dipende tutto dal tempo di esposizione alla fonte sonora e non è il caso del tuono, ma l’esempio ci aiuta a capire perché quel forte rumore naturale provoca nei cani una reazione negativa.

Ritornando sulle frequenze, si dibatte sull’uso degli ultrasuoni nell’addestramento dei cani o come dissuasori in caso di incontri non amichevoli con la specie. Si tratta di suoni con una frequenza di 20 mila Hz, dunque non percepibili dai noi umani e che i cani sono in grado di sentire. Anche in questo caso l’uso degli ultrasuoni non può far altro che infastidire il cane e quanto più è prolungata l’esposizione più causerà stress e disagio all’animale.

L’argomento ultrasuoni non è poi solo legato ad un uso da parte dell’uomo finalizzato alla “comunicazione” con il cane ma bisogna sapere che anche i rumori domestici possono stressare Fido. Alcuni ricercatori dell'Università della California nel 2021 hanno pubblicato uno studio su Frontiers in cui è stato evidenziato che le persone non sono a conoscenza che i loro cani subiscono un forte disagio nella quotidianità quando si usano alcuni elettrodomestici negli appartamenti. Mentre infatti è stato ampiamente dimostrato che rumori forti e improvvisi, come appunto fuochi d'artificio o temporali, scatenano comunemente paura o ansia, la ricerca ha messo in evidenza che gli aspirapolveri o anche le frequenza di un microonde (circa 2,45 GHz) possono essere un fattore irritante per Fido.

A proposito di botti, qual è la frequenza che sviluppano e che causa sofferenza nei nostri migliori amici? Uno studio pubblicato nel 2020 su Ecoscienza certifica che lo spettro in cui si concentra la rumorosità risulta essere compreso circa tra i 100 Hz e i 16 kHz e il rumore causato dai fuochi d'artificio arriva a emettere una potenza che arriva fino a 190 decibel. Su questo tema, in particolare, su Kodami abbiamo realizzato due video che spiegano bene gli effetti sui cani, un esperimento sociale e un contenuto dal titolo “Sulla sua pelle” proprio per sensibilizzare le persone a evitare questa pratica che ogni anno provoca anche la morte di molti animali selvatici.

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I rumori che danno fastidio ai cani

  • Tuoni: caratteristiche principali che provocano la reazione avversa sono la potenza e l’imprevedibilità.
  • Fuochi d'artificio: potenza e ripetizione sono una combo che può arrivare ad essere letale.
  • Sirene: ricordano il suono emesso da altri cani, confondono e disorientano l’animale.
  • Automobili: il clacson principalmente, ma anche brusche frenate e rumore forte del motore possono provocare fastidio.
  • Treni su binari: lo stridore del passaggio o anche le frenate improvvise con frizione da contatto tra vagoni e binari possono allertare il cane.
  • Elettrodomestici: aspirapolvere, robot domestici non silenziosi e forno a microonde o altre fonti di rumore che per i cani sono udibili rispetto a noi umani in maniera più chiara e intensa.
  • Musica: dipende dal genere soprattutto e anche dal volume.

Perché i cani hanno paura dei rumori?

La risposta sta nell’aver compreso la differenza sostanziale tra noi e loro nel modo che abbiamo di percepire i rumori e la risposta sta nella scienza, ovvero nell’essere riusciti a stabilire le frequenze del nostro udito e quello dei cani (e di altri animali).

La paura deriva quindi dall’esposizione improvvisa o prolungata a suoni e ha una radice non negativa, in realtà. Come emozione, infatti, è qualcosa che aiuta gli animali – esseri umani compresi – a rendersi conto che si è in presenza di un pericolo: è un salvavita, praticamente.

Quando però pensiamo ai nostri cani di famiglia dobbiamo dunque collegare il comportamento a una reazione fisiologica corretta ma anche al dato di fatto che la maggioranza dei rumori che sentono sono provocati dall’essere umano e che il perdurare di questi suoni necessariamente comporta, come minimo, un senso di disagio fino a episodi più estremi, come nel caso dei botti, che possono comportare attacchi di panico, stati d’ansia e anche la morte per infarto, ad esempio.

Come aiutare i cani a superare la paura dei rumori

Non fidatevi di chi vi dà consigli generici perché dipende da cane e cane. Come ha scritto Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami le varianti sono tante e già solo dovremmo riflettere, ad esempio, sulla morfologia del nostro amico: «Se paragoniamo le orecchie di un Cane da Pastore Tedesco, erette, mobili, che espongono entrambi i lati della pinna e le orecchie di un Bracco Italiano, per esempio, sproporzionatamente lunghe, pendenti, che espongono solo la parte esterna della pinna e che non sono orientabili, possiamo avere un assaggio delle possibili differenza dovute – o causate, se preferite – dalla selezione artificiale fatta dall’uomo».

Ciò che è importante fare è sicuramente evitare di esporli alle fonti di rumore, come andarsene lontano dalle città durante la notte di Capodanno o quella di Ferragosto oppure creargli un ambiente in casa che sia quanto più possibile schermato dai suoni esterni. Dare al nostro amico anche degli spazi di riposo in cui si è lavorato sulla gestione delle emozioni e quindi dove si è fatto un lavoro sulla calma può risultare utile, mentre se il nostro compagno ha ad esempio paura dei tuoni ci sono soggetti che rispondono bene indossando una thundershirt, ovvero una sorta di “maglietta” che aderendo al corpo infonde una sensazione di benessere.

Si tratta, come però abbiamo già precisato, di consigli che devono necessariamente essere calati sul singolo individuo. Se vivete dunque con un cane che manifesta disagio quando esposto a determinati rumori la cosa migliore da fare è chiedere consiglio a un educatore o istruttore cinofilo che valuteranno la situazione e, in casi gravi, dovranno indirizzarvi da un veterinario esperto in comportamento.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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