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Il Tirannosauro è stato uno dei dinosauri più forti che il nostro pianeta ricordi. Intelligente, possente, capace di adottare strategie di gruppo e dotato del morso più potente della sua stirpe, era il carnivoro più letale della sua epoca, almeno negli Stati Uniti Occidentali. Il fascino che da sempre hanno sollevato le sue ossa ha però impedito spesso di inserirlo in una corretta ricostruzione preistorica, tanto che ancora oggi sono molti a chiedersi se in verità la sua specie non preferisse di gran lunga assumere il comportamento di uno spazzino invece di andare a caccia di pericolose prede come i triceratopi.
Durante il Mesozoico, inoltre, sono comparsi tanti altri predatori che hanno potuto rivaleggiare con il T. rex per il titolo di dinosauro più letale in circolazione. Alcune di queste specie erano perfino presenti durante la stessa epoca geologica in cui comparvero per la prima volta i Tirannosauri, la fine del Cretaceo, anche se queste erano separate geograficamente dal Nord America da barriere insormontabili come oceani, catene montuose e addirittura altri continenti.
In questo articolo vogliamo chiarire quali erano questi altri carnivori potenzialmente più letali del T.rex, chiarendo sin da subito che non si tratta di una classifica ma di una lista di approfondimento che comprende il Carcarodontosauro e lo Spinosauro, due formidabili predatori del Nord Africa, il Tarbosauro, cugino del T.rex, l'Allosauro e alcuni piccoli predatori che, per quanto meno mastodontici, probabilmente erano più letali di quanto genericamente si pensi.
Carcarodontosauro
Il Carcarodontosauro visse in Africa fino al Cretaceo superiore e i suoi resti sono stati trovati in Marocco, in Egitto e in Niger. La sua stazza rivaleggiava con quella di altri giganti dell'epoca, essendo grande fino a un massimo di 13,6 metri, ma la sua caratteristica più importante era la forma dei denti, simili a quelli di uno squalo. Essi erano infatti spessi, affilati, ordinati in maniera tale che ogni dente caduto fosse sostituito in fretta da quello successivo ed erano capaci di sopportare diverse tipologie di trazioni, rendendo il morso del Carcarodontosauro tra i più micidiali del Mesozoico.
A differenza inoltre del T. rex, disponeva di due zampe superiori in grado di essere funzionali in battaglia, essendo in grado di arpionarsi alla superficie delle prede, mentre l'animale cercava di azzannare i fianchi o la schiena della preda dall'alto.
La sua testa era infine più leggera rispetto a quella di altri grossi carnivori: una condizione che non lo sbilanciava in avanti come accadeva al T. rex. In un ipotetico scontro, questi animali avrebbero combattuto alla pari. A differenza del Tirannosauro, il Carcarodontosauro dovette però affrontare in vita la competizione con altri giganteschi carnivori, come lo Spinosauro, risultando sempre il predatore alpha e sopravvivendo per oltre 20 milioni di anni. La sua letalità, dunque, rimane fuori discussione.
Spinosauro
Lo Spinosauro visse in Africa settentrionale durante il Cretaceo superiore e per quanto fosse principalmente un animale ittiofago (mangiava pesci) è molto probabile che saltuariamente attaccasse anche altre tipologie di prede, a seguito delle sue elevate richieste energetiche.
Lungo fino a un massimo di 16 metri, dotato di una bocca lunga, affusolata e piena di denti appuntiti, lo Spinosauro viene considerato attualmente il carnivoro terrestre più grande ad essere mai esistito, al pari del Giganotosauro, di cui parleremo fra poco.
Dotato di un olfatto sorprendente e probabilmente abituato ad attaccare le proprie prede con l'agguato, lo Spinosauro non si faceva intimorire neppure dagli altri predatori, disponendo anche delle braccia più lunghe mai viste per un carnivoro delle sue dimensioni. Secondo alcuni paleontologi, come Cristiano del Sasso, la sua specie poteva anche inoltrarsi in mare aperto, essendo perfettamente capace di nuotare, seguendo i percorsi fluviali che erano il suo habitat preferito.
La sua letalità era legata al fatto che la sua grandezza era controbilanciata da una certa silenziosità e dalla capacità di effettuare dei rapidi scatti, simili a quelli dei coccodrilli. Con ogni probabilità i suoi piedi erano palmati, essendo in grado di nuotare dentro i fiumi, e quindi il suo passo era attutito rispetto a quello di un T. rex. Ciò permetteva allo Spinosauro di attaccare le prede e gli avversari quando meno se lo aspettavano, dominandoli con la propria mole e sbriciolandone le ossa con la sua potenza.
Giganotosauro
Il Giganotosauro visse in Argentina nel Cretaceo superiore, estinguendosi diversi milioni di anni prima la nascita del T.rex, avvenuta 77 milioni di anni fa. Per quanto sia meno famoso del cugino americano, dovrebbe spettare a lui il titolo di "Re delle Lucertole", essendo stato il dinosauro carnivoro più grande ad essere mai esistito. Le sue dimensioni sono difficili da determinare, a seguito dell'incompletezza dei suoi resti, ma secondo le stime ufficiali la sua lunghezza raggiungeva i 13-16 metri, per un peso di 13 ,6 tonnellate.
Dal morso poderoso e dotato di braccia più lunghe rispetto a quelle del T.rex, il Giganotosauro era capace di uccidere con un solo morso diverse tipologie di dinosauri e si nutriva anche dei cuccioli del titanosauri, i sauropodi più grandi ad essersi mai comparsi sulla Terra.
Il cervello del Giganotosauro era anche più grande rispetto a quello degli altri grossi carnivori presenti in questa lista. Ciò gli permetteva di sviluppare strategie di caccia più complesse e di percepire meglio (e prima) i segnali che indicavano l'arrivo di una grossa preda. La sua bocca era infine mediamente più lunga rispetto a quella di un classico T.rex, una caratteristica che lo rendeva più efficace nell'abbattimento delle prede di medie dimensioni.
Il Tarbosauro
Il Tarbosauro è il cugino asiatico del Tirannosauro ed è famoso per essere stato il più grande predatore terrestre, prima della comparsa del T. rex. Visse in Mongolia e in Cina e come molte specie presenti in questa lista aveva un morso formidabile, capace di sbriciolare le ossa delle sue prede mentre queste erano ancora in vita.
Aveva una dimensione di 12,5 metri e, a differenza di altri tirannosauri, il peso della sua testa non sbilanciava i movimenti del suo corpo. Viene anche considerato il teropode più grande che sia mai esistito in Cina, nonché il più grosso tra i predatori terrestri mai apparsi nel continente euroasiatico.
Secondo alcune indagini effettuate sul suo cranio, aveva un cervello leggermente più grande rispetto a quello del T. rex, che tuttavia possedeva una mascella più grande. Il fatto inoltre che potesse anche formare dei piccoli gruppi rendeva la sua specie incredibilmente letale, molto di più rispetto ad un singolo esemplare a caccia.
Allosauro
Fino ad ora abbiamo preso in considerazione specie appartenute al Cretaceo, ma nel caso in cui ci saremmo trovati durante il Giurassico, avremmo dovuto guardarci le spalle da un altro animale, leggermente più piccolo rispetto i pesi massimi che abbiamo descritto sopra, ma altrettanto letale.
Stiamo parlando dell'Allosauro, noto ai più come "il leone del Giurassico", il dinosauro che per oltre dieci milioni di anni sopravvisse cacciando i giganteschi sauropodi, creando una stirpe: gli allosauridi.
Questa specie era lunga fino ad un massimo di 12 metri e i suoi denti raggiungevano la dimensione di 8 cm. Meno potente dei predatori comparsi durante il Cretaceo, l'Allosauro faceva affidamento sulle sue straordinarie doti atletiche, alla sua velocità e alla sua estrema intelligenza, essendo anche dotato di lunghe braccia e grossi artigli, che gli permettevano di squarciare la pelle delle sue vittime senza ferirli con il morso.
Secondo alcune ricostruzioni, l'allosauro era inoltre in grado di attaccare i branchi delle proprie prede in gruppo, per massimizzare le quantità di risorse ottenute, con una minore spesa energetica. Ciò lo rendeva micidiale ed era capace anche di attaccare prede di piccole dimensioni, essendo perfettamente adattabile a molteplici contesti ambientali.
Dromeosauridi
Considerando invece i predatori di piccole e medie dimensioni, non possiamo non menzionare i dromeosauridi, i cui due rappresentati principali – il Velociraptor e il Dromeosauro – erano probabilmente altrettanto efficaci nell'uccidere le loro prede. Anzi. Considerando la loro maggiore intelligenza e il fatto che esistevano molte più prede di taglia media e piccola, è più probabile che questi animali fossero anche statisticamente più letali rispetto ai grossi predatori, perché erano costretti a mangiare più spesso rispetto le specie più grandi.
Una delle regole della biologia afferma infatti che i predatori più grandi, in condizioni ambientali non estreme, mangiano sì prede più grandi, ma sono costretti anche a digerire più lentamente, avendo meno bisogno di cibo ne llungo periodo, per alimentare il loro metabolismo. I carnivori di piccole dimensioni, invece, dal metabolismo accelerato, hanno bisogno di mangiare più spesso e per questa ragione uccidono un maggior numero di prede, anche se di minori dimensioni.
I dromeosauri poteva raggiungere 1,8 metri di lunghezza, per circa 1,5 metri di altezza, mentre i velociraptor erano più piccoli, essendo alti 0,5 metri all'altezza della schiena. Erano estremamente rapidi e voraci, in grado di allearsi con i propri simili durante le battute di caccia.
Probabilmente però la loro arma più micidiale era l'artiglio del secondo dito del piede, ricurvo e in grado di provocare profonde ferite alle loro vittime.