L'evoluzione ha consentito ad alcune creature di raggiungere dimensioni davvero gigantesche, sia sul mare che sulla terra ferma, tanto che i loro resti nell'antichità sono stati scambiati proprio per quelli dei giganti e hanno contribuito a fondare miti e leggende. Al giorno d'oggi siamo invece più consapevoli delle dimensioni che possono raggiungere alcune tipologie di animali presenti sul nostro pianeta, ciò nonostante ne restiamo ugualmente affascinati.
Per quanto il dibattito sulle dimensione degli animali preistorici sia sempre acceso, da un punto di vista zoologico possiamo tranquillamente affermare che la più grande creatura mai esistita sulla Terra è labalenottera azzurra, più grande anche delle varie specie estinte. Per quanto riguarda invece le terre emerse, sono diverse le creature che è possibile elencare tra le specie più grosse ad aver mai calcato la Terra. L'animale terrestre più mastodontico mai comparso appartiene sicuramente al gruppo dei sauropodi, dinosauri erbivori noti per il lungo collo.
Tra gli animali volanti, secondo le ultime ricostruzioni, l'animale più grosso ad aver mai volato apparteneva al gruppo degli pterosauri e nello specifico si tratterebbe del Quetzalcoatlus, un rettile volante con un'apertura alare di oltre 10 metri, che sorvolava l'antica costa nord e centro americana, alla ricerca di piccoli dinosauri da predare.
La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus)
La balenottera azzurra, come detto in precedenza, non è soltanto l'animale più grosso ad aver mai navigato nell'oceano, ma è anche l'animale più grande che sia mai comparso nella lunga storia della vita.
Capace di superare anche i 28 metri di lunghezza e le 168 tonnellate di peso, questa balena è comparsa tra la fine del Pliocene e l'inizio del Pleistocene, ovvero circa 2,3 milioni di anni fa, mentre il suo gruppo, quello che gli scienziati definiscono con il termine misticeti, è comparso per la prima volta nell'Eocene superiore, 37 milioni di anni fa.
La balenottera è riuscita a raggiungere dimensioni così spaventose perché vive in ambiente acquatico, che sostiene il peso del suo corpo; presenta inoltre una grande longevità e si nutre prevalentemente di krill, organismi del plancton, una delle tipologie di cibo più abbondanti del pianeta.
I suoi più antichi parenti erano degli animali terrestri, simili a piccoli cani, che adeguandosi alle nuove condizioni ambientali dettate dall'estinzione dei dinosauri, cominciarono ad esplorare gli ambienti lacustri, tramutandosi in animali anfibi. Una delle specie più note di queste proto-balene è Ambulocetus, seppur la balena primitiva più famosa della paleontologia è il Basilosaurus, il cui nome significa letteralmente "lucertola imperatore".
A differenza di altri cetacei come i delfini o il capodoglio, i misticeti possiedono degli speciali denti noti come fanoni, che consentono loro di filtrare l'acqua e catturare il cibo. In passato questi denti venivano usati anche nell'industria tessile, venendo impiegati come stecche per i corsetti e altri vestiti.
La balenottera azzurra inoltre è anche un animale sociale, che presenta una complessa tipologia di linguaggio e una forte empatia, che gli impedisce di abbandonare i loro simili in difficoltà.
Per quanto alcune stime affermino che alcuni dinosauri terresti possano aver raggiunto lunghezze maggiori, gli scienziati affermano anche che a differenza dei sauropodi le balene non presentano lunghi colli o lunghe code e che quindi in generale è giusto definirli gli animali più grandi ad essere esistiti, anche perché, sebbene i dinosauri secondo alcuni studiosi possono raggiungere anche i 40 m di lunghezza (per esemplari molto particolari), le ricostruzioni paleontologiche non sono molto sicure e non convincono tutti.
Il Quetzalcoatlus
Il Quetzalcoatlus visse negli ultimi milioni di anni antecedenti alla grande estinzione del Cretaceo e secondo le ricostruzioni fornite dai paleontologi, di seguito allo studio dei suoi pochi reperti, è stato il più grande pterosauro mai esistito e il più grande animale volante ad essere mai comparso.
Dotato di un becco molto lungo e di un collo altrettanto peculiare, che raggiungeva anche i 4 metri, questo pterosauro aveva un'apertura alare di oltre 10 metri e quando era a terra era talmente alto che avrebbe potuto pareggiare una giraffa. Per quanto possente e estremamente pericoloso, questo animale era tuttavia incredibilmente leggero, visto che secondo i paleontologi non arrivava a superare neppure i 75 kg e il suo scheletro era formato da ossa cave.
Il suo nome deriva da un antico dio azteco (Quetzalcóatl, appunto) che veniva raffigurato dalle antiche popolazioni mesoamericane come un serpente piumato e la cui leggenda racconta sarebbe ricomparso poco prima l'apocalisse, per convincere altri dei a sacrificarsi in gloria del Sole. Nella realtà Quetzalcóatlus era probabilmente dotato da una sottile lanugine e paradossalmente comparve proprio in procinto della fine dell'era Mesozoica.
Gli animali più grandi delle terre emerse: i sauropodi
È molto difficile stabilire qual è stato l'animale terrestre più grande ad essersi mai evoluto. Tutti i paleontologi confermano che questo record appartiene ai dinosauri sauropodi, vissuti fra Giurassico e Cretaceo, durante l'era mesozoica. Eppure non sono d'accordo nel definire quale è stata la specie più grande.
Le ragioni di questo conflitto sono molteplici. Innanzitutto gran parte dei ritrovamenti di sauropodi che disponiamo sono parziali e le nostre ricostruzioni sono il frutto di stime, più o meno approfondite. Inoltre è difficile andare a determinare la grandezza di un animale rispetto alle specie più simili, quando si ha a disposizione solo alcune vertebre e l'intero gruppo è formato da giganti.
Gli scienziati hanno cominciato così a definire una lista di potenziali candidati di animali in grado di detenere il record di "animale terrestre" più grande ad essere mai esistito, ma visto che si trattano solo di misurazioni ipotetiche, spesso questi dati non vengono riconosciuti da tutti i paleontologi, soprattutto da quelli che desiderano ottenere una maggiore precisione per quanto riguarda le dimensioni.
Tra gli animali più grandi non possiamo tuttavia non menzionare i titanosauri, in particolare l'Argentinosaurus, che secondo alcuni studi sarebbe riuscito a raggiungere anche i 40 metri di lunghezza e le 77 tonnellate di peso, grazie al suo lungo collo e in particolare alla sua coda, molto lunga e flessibile, capace di diventare all'occorrenza un'arma offensiva contro i predatori.
Questi animali vissero soprattutto in Sud America e in India, durante il Cretaceo, e una volta raggiunta la taglia adulta non temevano praticamente nessun predatore. Erano anche animali fortemente sociali, in grado di compiere delle lunghe migrazioni insieme a folti gruppi: si crede che una volta fosse in grado di sostentare un intero ecosistema, come avviene oggi per i cadaveri delle balenottere azzurre una volta morte, quando giungono nei fondali.
Altri sauropodi in grado di contendere ai titanosauri il record, sono stati i brachiosauri, che vissero durante il Giurassico Medio e che riuscivano a pesare finanche a 50 tonnellate, e i diplodochi, che secondo alcune ricostruzioni potevano raggiungere la lunghezza impressionante di 5o metri per gli esemplari più grossi e longevi.
In generale i titanosauri, come l'Argentinosaurus e il Dreadnoughtus, vengono considerati tra gli animali terrestri più lunghi e gli scienziati stanno lavorando per ottenere nuovi dati in grado di dare una conferma a questa supposizione.
Altri giganti
Per quanto riguarda i mammiferi terrestri, la specie più grande ad essere mai comparsa è quella dell'Indricotherium (anche noto come Paraceratherium), un parente dei rinoceronti che visse fra Mongolia, Pakistan e Europa orientale durante l'Oligocene, circa 34–23 milioni di anni fa. Alto fino a 7,5 metri e pesante fino a 20 tonnellate, questo animale era tre volte più grande dell'attuale mammifero terrestre più grande conosciuto, ovvero l'elefante africano.
L'Indricotherium era così grande che quando cominciò a cambiare il clima e a mutare la composizione floristica dell'Eurasia centrale, esso cominciò a soffrire enormemente la fame. Per quanto riguarda invece il dinosauro carnivoro più grande ad essere mai esistito, secondo molti questo titolo spetterebbe al Giganotosauro, in grado di crescere fino ai 13 metri di lunghezza.
Il primate più grande ad essersi mai evoluto invece è il gigantopiteco, una grossa scimmia simile ad un orango che visse nel Pleistocene, tra i 2 e gli 0,3 milioni di anni fa. Questa specie convisse con Homo erectus all'interno delle foreste centro meridionali dell'Asia, finché non scomparve per colpa dell'arretramento delle foreste di bambù, avvenuto forse per colpa dell'invenzione del fuoco.
Diversi romanzi di fantascienza hanno immaginato che i nostri antenati avessero combattuto una guerra contro queste mastodontiche scimmie. alte fino a 3,7 – 4 metri, da cui sarebbe poi sorto il mito di King Kong. Tuttavia i paleontologi ormai da decenni sostengono che questi animali erano troppo isolati e grandi rispetto agli antichi esseri umani e che quindi è improbabile che la nostra specie abbia combattuto (o ancora peggio cacciato) i gigantopitechi dalla loro terra.
Per quanto riguarda infine gli uccelli, la specie più grande ad essere mai comparsa sul nostro pianeta è il Vorombe titan, una creatura ancora in fase di studio che fino a 1700 anni fa scorrazzava liberamente fra le terre del Madagascar, senza avere nessun competitor. Esso poteva essere alto anche oltre i 3 metri, pesava tra i 640 e i 870 kg ed era simile ad uno struzzo.
Incapace di volare, era un uccello vegetariano e si pensa abbia avuto una "natura pacifica", venendo letteralmente sterminato dalla nostra specie e dall'arrivo dei ratti, che cominciarono a bersagliare i loro nidi.