Spesso tartarughe e testuggini vengono confuse, per via delle caratteristiche fisiche che hanno in comune. In realtà, appartengono a due gruppi leggermente differenti dei Cheloni, l'ordine animale in cui vengono riuniti tutti i rettili dotati di carapace.
Le tartarughe appartengono alla Superfamiglia dei Chelonioidea e vivono per gran parte della loro vita negli oceani o nella aree salmastre, come le Florida Keys. Tutti gli altri cheloni sono da considerarsi testuggini e sono specie terrestri o semi acquatiche.
Un'altra grande differenza fra questi due gruppi di rettili è nella loro dieta: le tartarughe sono principalmente carnivore e si nutrono in particolar modo di meduse ed invertebrati, mentre le testuggini terrestri sono prevalentemente erbivore. Le testuggini d'acqua dolce, come Trachemys scripta, sono invece prevalentemente onnivore.
L'habitat delle tartarughe e delle testuggini
Le tartarughe propriamente dette sono prevalentemente adattate a passare gran parte della loro vita nuotando nell'oceano e la loro stessa fisiologia si è evoluta per vivere in contesti ambientali sottoposti ad elevata salinità. Per questa ragione, sarebbe un grande errore sottoporre queste creature alla terraferma per periodi prolungati o all'interno di vasche di acque dolci, condizione che gli produrrebbe delle conseguenze terribili ed inevitabili, tra cui la disidratazione. Le tartarughe possono essere trovate in tutti gli oceani e i mari interni del mondo, ad eccezione delle regioni polari e del Mar Nero. Abitano sia le barriere coralline che il mare aperto, ma in generale si trovano quasi sempre nelle acque che coprono le piattaforme continentali come le praterie di Sargassum e di Posidonia.
Le testuggini, invece, sono adattate a vivere sulla terraferma e sono presenti in tutti i continenti, tranne che in Artide e in Antartide. La loro maggiore biodiversità si presenta all'interno delle fasce tropicali e subtropicali, visto che prediligono le alte temperature. Tuttavia, un discreto numero di specie si è adattato per vivere nelle zone temperate e soprattutto le testuggini d'acqua hanno conquistato anche le zone più impervie dell'emisfero settentrionale, come le praterie americane o le pianure asiatiche e centro europee, grazie all'esplorazione dei fiumi.
Le zampe delle tartarughe e delle testuggini
Una delle principali differenze anatomiche fra testuggini e tartarughe è la conformazione degli arti: le zampe delle testuggini sono perfettamente adattate per camminare sul terreno, sono più pesanti e spesso presentano anche degli artigli, mentre quelle delle tartarughe sono schiacciate in senso orizzontale, perfettamente adattati per il nuoto.
Bisogna anche ricordare che molte testuggini d'acqua dolce, per quanto incapaci di inoltrarsi nell'oceano, passano molto tempo all'interno dei laghi e dei fiumi ed è per questo che possiedono degli arti palmati, simili a delle pagaie.
Le zampe posteriori delle testuggini di terra, come la testuggine delle Galapagos (Chelonoidis niger), assomigliano ai piedi degli elefanti, mentre quelle anteriori sembrano a delle pale scavatrici. Ciò è dovuto al fatto che questi animali devono essere abili a scavare, sia per la deposizione delle uova sia per andare alla ricerca di cibo.
La divergenza anatomica degli arti dei Cheloni è ovviamente legata alle diverse esigenze che questi animali hanno, mentre tentano di sopravvivere al loro ambiente naturale. Le tartarughe infatti hanno di bisogno di vere e proprie pinne con cui direzionare il loro nuoto, mentre affrontano le correnti marine, mentre le testuggini necessitano di avere una presa ben salda nel terreno, che gli consenta di camminare in diverse tipologie di superfici.
La velocità raggiunta da questi animali quando si trovano nella terraferma è però equiparabile. Raramente infatti superano la velocità di 150 metri all'ora, mentre le tartarughe marine possono raggiungere velocità davvero sorprendenti mentre nuotano. La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), per esempio, può viaggiare ad una velocità di crociera di 35 km orari.
Il carapace delle tartarughe e delle testuggini
La principale differenza tra il carapace delle tartarughe e delle testuggini, al di là del colore e della consistenza, è la forma.
Le testuggini di terra infatti presentano un carapace tendenzialmente arrotondato, simile alla forma di cupola, e molto più coriaceo al tatto rispetto al carapace degli altri cheloni. Le testuggini d'acqua dolce e le tartarughe marine invece presentano un carapace molto più schiacciato e appiattito, dovuto all'esigenza di avere una forma idrodinamica che gli consenta di nuotare efficacemente.
Nelle testuggini inoltre, se si va ad osservare l'animale dall'alto, si ha la sensazione di stare osservando una sorte di sfera, mentre il carapace delle tartarughe marine ha una forma più ellittica. In generale però il numero delle piastre, fra piastrone e carapace, rimane giù di lì sempre lo stesso.
L'alimentazione delle tartarughe e delle testuggini
Le testuggini di terra sono prevalentemente erbivore e possono cibarsi di frutta, insalata, ortaggi, verdura come anche di radici (adorano le carote!) e di tuberi. Se ne hanno l'occasione si cibano volentieri di lattuga, mele, così come delle barbabietole rosse o le rape. Apprezzano però anche gli spinaci, i cavoli, il sedano, l'anguria e il melone.
Le testuggini di acqua dolce sono invece per lo più carnivore e in natura mangiano insetti, anfibi, come anche diverse tipologie di invertebrati e gli avannotti dei pesci. Attenzione però, la carne cruda non fa parte della loro dieta perché potrebbe contenere parassiti o salmonella.
Le tartarughe mangiano principalmente animali planctonici come le meduse, gli ctenofori o le caravelle portoghesi, spingendosi a mangiare i pesci solo in determinate condizioni, ovvero quando sono vicine alle barriere coralline e hanno molta fame. Come è stato inoltre appurato diverse volte dagli scienziati, le tartarughe marine vanno spesso incontro ad incidenti, quando si trovano dinnanzi a grossi cumuli di plastica.
I sacchetti abbandonati, che finiscono nell'oceano, fluttuando ricordano i movimenti delle meduse ed è per questo che molti esemplari muoiono di fame, con lo stomaco colmo di immondizia. La plastica dei sacchetti infatti non è digeribile e occupa così tanto spazio che alla fine l'animale non ha più possibilità di ingerire alcunché.
Le principali specie
Nel mondo ci sono 317 specie di tartarughe, di cui la maggioranza (250) sono testuggine di acqua dolce, 60 specie sono invece terrestri, mentre solo 7 specie possono definirsi propriamente delle tartarughe marine. Visto però che non è possibile descrivere tutte le specie all'interno di un articolo, da qui avanti prenderemo come esempio solo le specie più significative e note al grande pubblico italiano.
Tra le più importanti abbiamo la Caretta caretta, nota ai più come tartaruga marina. Questa specie è quella che nidifica sulle nostre coste e in generale sulle spiagge del mediterraneo, seppur sia presente anche in altre aree del mondo. Il suo numero sta crescendo, anche se la specie è stata sottoposta negli ultimi anni a un calo demografico molto importante, che ha indotto a credere che la specie potesse estinguersi entro poco decenni.
Il suo colore è solitamente brunastro e misura circa 150 cm di lunghezza per 150 kg di peso. Questa specie inoltre presenta un'importante dimorfismo sessuale, che permette di riconoscere i maschi dalle femmine con semplicità: i primi infatti sono dotati di una lunga coda che invece è assente nelle femmine.
La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) è invece la tartaruga marina più grande del mondo. A differenza di quello della C. caretta, il suo carapace è morbido e presenta una colorazione bluastra scura. Un individuo adulto può pesare anche 400 kg e la sua lunghezza media può superare anche i 2 metri.
Non depone le sue uova all'interno del Mediterraneo, ma si può trovare in gran parte degli oceani del mondo, abitando sia l'Atlantico, che il Pacifico. Nell'Oceano Indiano tuttavia il suo areale risulta più ridotto, trovandosi prevalentemente in Thailandia e al largo dell'India orientale e del Madagascar.
La tartaruga dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans), nota anche come tartaruga palustre americana, è invece una delle specie esotiche che creano maggiormente danni alla natura. Originaria degli Stati Uniti, questa specie è stata infatti venduta per gran parte del Novecento come animale da compagnia o da giardino in tutto il mondo, per poi iniziare a diffondersi accidentalmente in seguito a fughe o dispersione in natura da parte dell'uomo. Essendo però carnivora e molto resistente a molteplici tipologie di clima, questa specie ha iniziato a scacciare le specie autoctone ed endemiche delle nazioni in cui si insidiava, come l‘Emys trinacris che abita la Sicilia. Inoltre ha cominciato a cacciare diverse specie di anfibi, molluschi e invertebrati, causando diverse estinzioni locali.
La sottospecie ha questo nome perché ai lati della testa dispone di due grandi macchie rosse che la rendono facilmente distinguibile rispetto altre specie simili, come la tartaruga dalle orecchie gialle, che risulta invece la sottospecie nominale (Trachemys scripta scripta).
La testuggine delle Galapagos, conosciuta anche come Chelonoidis niger o come tartaruga di terra delle Galapagos, è la tartaruga terrestre più pesante del mondo. Può arrivare anche a 350 kg di peso e misura in media circa 150 cm. Di colorazione brunastra, ha anche un lungo collo che gli permette di protendere la testa lontano dal carapace, in una maniera "insolita" rispetto alle altre specie.
Questa specie è famosa anche per essere stata studiata da Darwin e per essere a rischio d'estinzione, per via della caccia che è stata perpetrata per secoli dai marinari di passaggio nelle Galapagos, che sfruttavano la sua carne come alimento d'emergenza. Lo stesso Darwin si cibò della carne di questa tartaruga, quando stava compiendo il suo lungo viaggio attorno al mondo con il Beagle, e ne conservò il carapace, per poi studiarlo quando ritorno a casa, nel Regno Unito.
La tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina) invece è una specie americana che può raggiungere i 48 cm e il cui peso varia dai 4,5 ai 34 kg, negli esemplari allevati in cattività. È tra le specie di testuggine più pericolose del mondo poiché il suo morso – molto potente – è capace di strappare le dita con estrema facilità. È tra le specie di rettili più aggressive presenti in natura e le sue femmine possono deporre fino a 96 uova per volta.
Predilige acque stagnanti con fondo melmoso e ricche di vegetazione e si ciba di moltissimi organismi, dai girini agli uccellini che finiscono tristemente nelle sue grinfie, ma anche mammiferi e alcune piante acquatiche, come la lenticchia d'acqua (Lemnia minor). In qualche caso è stata possibile trovarla anche in laghi, fiumi e paludi europei, a seguito di frequenti fughe dagli allevamenti.
I muscoli del suo collo sono molto robusti, tanto che gli permettono di sferrare morsi che dai movimenti ricordano quelli di un serpente. Proprio a seguito di questa sua capacità, la specie ha ricevuto il termine specifico di "serpentina".