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14 Settembre 2023
17:02

Puledro precipita da una scogliera dopo l’assedio dei turisti a caccia di selfie

Un puledro è precipitato da una scogliera, perché spaventato dalla presenza di alcuni turisti, che volevano scattarsi un selfie con lui. È successo nel pittoresco villaggio di Rhossili, in Galles, su un promontorio famoso per la presenza di branchi di cavalli selvatici diventati ormai attrazioni turistiche.

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A Rhossili, pittoresco villaggio della penisola di Gower, in Galles, un puledro è precipitato da una scogliera perché intimorito dalla presenza di alcuni turisti, che volevano a tutti i costi scattarsi un selfie con lui. Sulle pagine di Kodami abbiamo più volte affrontato il tema, urgentissimo, della corretta interazione con gli animali, di qualsiasi specie si tratti, questa è l’ennesima dimostrazione di come il rispetto per gli esseri viventi sia spesso subordinato a interessi personali e morbosa curiosità.

Una pratica, quella di avvicinarsi gli animali e molestarli per fare fotografie, che sta diventando sempre più diffusa. Rhossili, che sorge nella contea di Swansea, è infatti famosa anche per un promontorio chiamato "Worm's Head", in cui è possibile vedere branchi di cavalli di fatto selvaggi scorrazzare liberamente. Ad accudirli, come riporta la Bbc, è ormai da generazioni la famiglia del contadino Nicky Benyon, che ha denunciato l’accaduto.

«Vogliono tutti scattare una fotografia, ma non si rendono conto di quello che stanno facendo, della quantità di stress cui stanno sottoponendo all'animale – ha detto Benyon, amareggiato – La cavalla aveva partorito il puledro a qualche centinaio di metri dalla scogliera, e le persone le si affollavano intorno cercando di scattare una foto, costringendola ad arretrare verso il bordo. All'improvviso il puledro si è alzato in piedi, barcollando, ed è inciampato, cadendo oltre il ciglio». Una tragedia di cui l’agricoltore si è accorto soltanto un’ora dopo, quando ha trovato la cavalla, agitatissima e sotto choc per la perdita del piccolo: «È una cavalla molto intelligente e sensibile. Il puledro era scomparso da circa mezz'ora prima che la trovassi, e lei stava impazzendo».

La morte del puledro è solo la punta dell’iceberg di una serie di comportamenti estremamente dannosi ai danni dei cavalli selvaggi che popolano il promontorio. In passato tre puledri sono morti investiti da auto che viaggiano a velocità estremamente elevate, e non si contano i turisti che hanno fatto volari droni sopra le loro teste, mandandoli in confusione e stressandoli con il rumore e l’intrusione. I residenti di Rhossili hanno più volte chiesto ai turisti irrispettosi di mantenere le distanze dai cavalli, chiarendo che non si tratta di animali domestici, ma di selvatici, ma le avvertenze nn sono servite. E così il National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty, l’organizzazione che lavora per conservare e proteggere l'eredità storica e naturale di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, ha diramato una nota ufficiale per chiedere ai turisti di stare lontani dai cavalli del promontorio, e di evitare tutti quei comportamenti che potrebbero sottoporli a stress eccessivo.

Sull'accaduto è poi intervenuta anche la National Coastwatch Institution di Worm's Head: «Quasi ogni giorno, durante il viaggio di andata e ritorno dal nostro rifugio, vediamo turisti che cercano di accarezzare o fare "selfie" con i cavalli. Ci fermiamo quando lo vediamo accadere e spieghiamo che i cavalli sono semi selvatici o selvaggi – spiegano – Solo di recente abbiamo dovuto trasportare una giovane donna fino al parcheggio dopo che era stata presa a calci da uno stallone vicino al nostro rifugio, e un puledro appena nato si è perso nel dirupo perché è andato nel panico quando un gruppo di persone ha cercato di farsi un selfie con lui. Abbiamo sempre fatto tutto ciò che potevamo in termini di soccorso, ma vorremmo che le persone mantenessero le distanze dai cavalli».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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