Prova a scattare una foto a un daino ma viene incornato, ecco uno dei tanti rischi del rendere confidenti i selvatici

Brutta esperienza, fortunatamente senza gravi conseguenze, per un turista messicano in vacanza sull'isolotto greco di Moni. L'uomo è stato infatti attaccato da uno dei tanti daini confidenti che vivono liberi sull'isola. È anche per questo che bisognerebbe sempre evitare di dar da mangiare a un selvatico per non renderlo confidente.

7 Novembre 2023
12:16
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Su una spiaggia dell'isolotto di Moni, nell'arcipelago greco di Egina, un turista messicano ha avuto un incontro molto ravvicinato con un daino (e non un cervo come erroneamente riportato da alcuni media) che sarebbe potuto finire davvero molto male. L'uomo, infatti, è stato colpito dai palchi di un daino maschio che lo ha attaccato alle spalle mentre tentava si scattare una foto ai tanti animali confidenti che vivono liberi sull'isola.

Secondo i media locali, il turista non ha avuto fortunatamente bisogno di cure mediche, tuttavia ha dichiarato di aver riportato diverse costole rotte. Si è trattato quindi solo di una brutta disavventura, che però ci offre un importante spunto per riflettere sugli errori e i rischi che ancora corriamo nell'interazione con gli animali selvatici poco consapevoli, in particolare con quelli resi confidenti per mano dell'uomo.

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Vista aerea dell’isolotto di Moni

Il piccolo isolotto di Moni, infatti, è una località turistica disabitata famosa e ricercata proprio per la presenza di tantissimi animali che vivono liberi e che si lasciano avvicinare dai turisti. Tra le sue spiagge e le sue pinete, vivono molti daini, capre e pavoni che sono sono stati introdotti dall'uomo tra il 1960 e il 1990. Come successo su molte altre piccole isole del Mediterraneo, gli animali si sono ambientati egregiamente e anche grazie all'assenza di predatori prosperano e si riproducono senza troppi problemi.

Nei decenni successivi, col crescente afflusso di turisti che arrivano in barca sull'isola per le sue acque cristalline e le spiagge sabbiose, gli animali sono però diventati sempre più confidenti e meno timorosi verso gli esseri umani, che hanno cominciato a avvicinarli, accarezzarli e a dargli sempre più spesso da mangiare, anche direttamente dalle mani. Basta infatti anche solo cercare brevemente in rete per trovare articoli e post che promuovono visite turistiche sull'isolotto anche e soprattutto perché lì "i cervi mangiano dalle tue mani" e si lasciano a accarezzare.

Per quanto però sia sicuramente un esperienza allettante immaginare di poter avvicinare e interagire con animali solitamente inavvicinabili, si tratta però di un comportamento molto rischioso e sbagliato per diverse ragioni, poiché mette a rischio sia l'incolumità degli animali che quella dei turisti, come dimostra questa storia che arriva dalla Grecia. In gergo un animale selvatico confidente è un individuo poco timoroso nei confronti delle persone o dei centri abitati, che ha perso quindi la naturale diffidenza nei confronti della nostra specie.

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Alcuni daini liberi fotografati in Grecia

Questo fenomeno può essere favorito da vari fattori e un animale che tende a essere confidente lo diventa sempre di più se avvicinandosi a case e persone vive ripetutamente esperienze positive, come appunto ricevere cibo. Si tratta di una condizione parecchio rischiosa che andrebbe quindi sempre evitata con gli animali selvatici, che siano lupi, orsi o daini, poiché aumenta esponenzialmente il rischio per la salute di questi individui e di incidenti con gli esseri umani, come morsi, graffi, spintoni o attacchi.

Facebook e Instagram sono pieni di video di simpatici procioni educatamente seduti a tavola e intenti ad abbuffarsi di frutta, o di volpi che, al calar della sera, banchettano dalle ciotole per cani e gatti lasciate lì appositamente per loro. Purtroppo, però, nella realtà questi animali sono molto meno teneri e innocui di come li si percepisce nei filmati e nelle foto che spopolano sul web, anche e soprattutto quando si tratta di pacifici e innocui erbivori, che più o meno tutti consideriamo non pericolosi abbassando ulteriormente la guardia.

Proprio in virtù della natura selvatica, però, questi animali possono avere reazioni aggressive e imprevedibili nei nostri confronti, arrivando a provocare lesioni talvolta anche gravi. Proprio per questo è quasi sempre sbagliato dar da mangiare a un selvatico o accarezzarlo, anche se talvolta può sembrare un gesto caritatevole o un tentativo di aiutare un animale in difficoltà. Il problema – sia chiaro – non è reprimere l'innata zoofilia e l'amore verso gli animali, ma occorre però educare le persone e indirizzare questi sentimenti verso comportamenti e interazioni più consapevoli e meno rischiosi per tutti.

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In linea generale, in caso di incontro con un selvatico di qualsiasi specie, occorre sempre restare calmi e mantenere la distanza (senza perderlo di vista) lasciando quindi quanto più spazio possibile all'animale per evitare che si senta minacciato. Per quanto riguarda poi cervi, caprioli e daini, come in questo caso specifico, bisogna prestare ancora maggiore attenzione soprattutto durante la stagione degli amori, quando i maschi sono particolarmente irascibili. A tal proposito, abbiamo infatti dedicato una puntata della nostra serie Incontri selvaggi proprio alla storia e all'importanza dei cervi nella cultura umana e sull'interazione consapevole con questi animali.

Gli animali tutti – ma i selvatici in particolare – sono individui senzienti che vivono, comunicano e agiscono in modi spesso imprevedibili e quasi mai in linea con le nostre percezioni e i nostri desideri, spesso li vorrebbero come dei peluche perennemente a nostra disposizione. La realtà è però sempre più complessa di quanto la immaginiamo, e lo ha pagato a sue spese – fortunatamente senza gravi conseguenze – lo sfortunato turista messicano in visita al bellissimo isolotto di Moni.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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