Prosegue l’evacuazione degli zoo in Ucraina: salvati anche oranghi e scimpanzé

Prosegue senza sosta l'evacuazione degli animali del Feldman Ecopark di Kharkiv, una delle città più colpite dai bombardamenti russi. Nei giorni scorsi nuovi attacchi hanno danneggiato la struttura, uccidendo vari animali e mettendone in fuga altri. Ad avere la peggio sono stati il recinto dei cervi, con 9 animali uccisi e 20 fuggiti tra le foreste circostanti, e il ricovero invernale delle scimmie antropomorfe.

Due oranghi e uno scimpanzé hanno perso la vita durante gli attacchi ma fortunatamente, durante una tregua, tutte le altre scimmie sono state portate fuori. I quattro oranghi rimasti, Vasya, Kuzya, Messi e Ponochka, e nove scimpanzé sono ora in un posto sicuro, assieme agli altri animali evacuati nei giorni scorsi. Anche 22 alpaca sono stati messi in sicurezza, e si trovano ora a casa del fondatore dell'Ecopark, Alexander Fedlman, assieme al leone Simba e a molti altri animali.

Lo stesso fondatore, assieme al direttore Vitaly Ilchenko, attraverso i social hanno ringraziato staff e volontari per l'enorme coraggio dimostrato, e hanno annunciato che le operazioni di salvataggio degli animali continueranno, perché ogni essere vivente ha diritto di vivere. La situazione al parco resta però critica, nonostante le tante donazioni che continuano ad arrivare.

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L'Ecopark sta provando a resistere, e buona parte del merito va alle tantissime donazioni che stanno arrivando da ogni angolo del mondo. Continuano però a mancare cibo, acqua e corrente elettrica, e sia lo staff che gli animali hanno un disperato bisogno di aiuto. L'Ecopark, assieme alla fondazione che lo gestisce, sta inoltre contribuendo ad aiutare anche le famiglie che sono ancora bloccate nelle periferie e nelle aree più colpite.

Allo zoo di Kiev, invece, la situazione continua a essere apparentemente "tranquilla". Cibo e risorse non mancano, e lo staff continua a lavorare notte e giorno per prendersi cura di tutti gli animali, nonostante l'esercito russo sia a un passo dalla capitale. Il piccolo lemure catta nato durante i bombardamenti sta bene, nonostante le difficoltà iniziali. E lo zoo ci ha tenuto a tranquillizzare tutti sulle sue condizioni.

Il primate è stato infatti chiamato Bayraktar, proprio come i droni di origine turca che l'esercito ucraino sta utilizzando per contrastare gli attacchi russi. I droni si stanno dimostrando particolarmente efficaci, per cui in queste settimane è diventato il piccolo lemure è diventato uno sorta di star nella capitale, uno dei principali simboli della straordinaria resistenza ucraina.

Bayraktar era nato molto debole e non riusciva ad aggrapparsi alla madre, perciò ora è costantemente seguito 24 ore su 24 dai veterinari e dallo staff dello zoo. Sta crescendo, sta prendendo peso e ama giocare col suo peluche preferito. La tenacia, la solidarietà e il coraggio che sta mostrando il popolo ucraino sono a dir poco eroiche e anche Bayraktar, a suo modo, sta lottando e resistendo assieme a loro.