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16 Gennaio 2024
14:35

Profilare il Dna di tutti i cani in Alto Adige: ma la legge non convince i pet mate

L'Alto Adige renderà più agevole l'operazione di profilazione genetica dei propri cani ai pet mate che ancora non l'abbiano fatto, così come è richiesto dalla legge. Il decreto approvato nel 2020 aveva stabilito come termine ultimo il 31 dicembre 2023, ma poiché l'iniziativa non ha riscosso un grande successo tra la cittadinanza, il Comune ha deciso di dare un po' di tempo in più.

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La legge parla chiaro: tutti i pet mate residenti in Alto Adige devono far sottoporre i loro cani all’esame del Dna per far sì che i Comuni possano scoprire coloro che non puliscono le deiezioni per le strade e quelli che si macchiano del reato di abbandono. Il decreto, approvato nel 2020, aveva stabilito come termine ultimo il 31 dicembre 2023, ma poiché l'iniziativa non ha riscosso un grande successo tra la cittadinanza, il Comune ha deciso di dare un po' di tempo in più.

E così per rendere più agevole l'operazione alle persone che ancora non l’hanno fatto, i Comuni metteranno a disposizione alcuni locali a tale scopo e si occuperanno anche delle registrazioni. Inoltre, sono stati individuati ulteriori veterinari, oltre a quelli già in servizio, che si occuperanno del prelievo dei campioni genetici. Il servizio comincerà la fine di gennaio per concludersi alla fine di marzo..

«Stiamo cercando di rendere ancora più semplice far registrare regolarmente il proprio animale domestico – ha spiegato l'assessore provinciale Arnold Schuler –  I Comuni annunceranno le modalità di prenotazione degli appuntamenti».  L’iniziativa nacque nel 2020 quando, post Covid, in Alto Adige vennero registrati più di 45.000 cani e nelle città aumentarono molto i problemi legati alle deiezioni dei cani. Il Consiglio provinciale approvò l'obbligo di profilazione genetica dei cani con un’apposta legge che dopo un periodo di transizione, sarebbe partita nel 2024.

«Salvando i dati delle analisi del DNA nella banca dati centrale – aveva spiegato allora Schuler – saremo in grado di individuare i responsabili di eventuali escrementi. Infatti, gli enti locali e le forze dell’ordine potranno prelevare i campioni biologici dalle strade e presentarli ai laboratori competenti per la profilazione genetica e quindi chiedere al Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria la correlazione dei dati con quelli inseriti nella banca dati dell’anagrafe degli animali di affezione».

Il provvedimento, però, non è piaciuto a tutti: l’Ordine dei Veterinari dell'Alto Adige a ottobre ha bocciato l'obbligo di profilazione del Dna, raccogliendo 5.000 firme per dire "no" a un progetto ritenuto «costoso, giuridicamente discutibile e di difficile applicazione». Le firme sono state consegnate all'assessore provinciale Arnold Schuler, che si è detto anche disponibile a correttivi, ma non a cancellare la norma. Anche dai banchi dell’opposizione era stata sollevata qualche perplessità soprattutto sul fatto che il costo della profilazione, 65 euro, gravasse completamente sui pet mate, cosa che secondo alcuni assessori avrebbe anche potuto spingere alcuni umani a considerare l’opzione dell’abbandono degli animali.

I numeri, in ogni caso, alla scadenza dei termini, non sembrano quelli di un successo: fino a ottobre era stato acquisito il Dna di 2.800 cani sui circa 40.000 censiti in Alto Adige, mostrando quanto gli altoatesini siano rimasti piuttosto freddi di fronte all’iniziativa. Ed è proprio per questo che la Provincia ha dato l’opportunità ai ritardatari di mettersi in regola e ha organizzato una task force qualora ci sia un’impennata di richieste. C'è da dire che chi deciderà di non rispettare l’obbligo, andrà incontro a conseguenze. L’Asl, infatti, procederà ad un controllo incrociato dei proprietari individuando chi ha solo il microchip senza profilazione e a quel punto scatteranno le sanzioni che potranno anche superare i 300 euro a cane, da aggiungere alla spesa per la profilazione che rimarrà da assolvere.

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Simona Sirianni
Giornalista
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