Procida sarà la prima isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre. È l'ambizioso progetto “Scienza Aperta” ideato dal Laboratorio di Genetica e Controllo degli Insetti Vettori del Dipartimento di Biologia dell’università Federico II di Napoli e inserito nel cartellone di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, che mira a ridimensionarne la popolazione attraverso la tecnica dell’insetto sterile.
Questa pratica mira a rilasciare nell'ambiente un certo numero di maschi di zanzara tigre sterili, come spiega a Kodami uno dei referenti del progetto, il professore di genetica della Federico II, Marco Salvemini: «In un'area dell'isola di Procida libereremo maschi sterili che proprio in ragione del numero elevato andranno a vincere la competizione con quelli non sterili. Le femmine si accoppieranno quindi con un numero considerevole di maschi, senza però essere fecondate. Questo porterà ad abbattere il numero delle zanzare, fino a raggiungere l'obiettivo più ambizioso dell'eradicazione di questa specie».
Un obiettivo che può suonare strano dato che anche le zanzare ricoprono un loro ruolo nell'ecosistema. «La zanzara tigre è una specie invasiva, arrivata qui negli anni Novanta – spiega Salvemini – Eliminarla significa quindi ripristinare l'ecosistema com'era prima. Infatti non verranno eliminate tutte le zanzare, resterà la Culex, che è un'altra specie».
Per la tecnica dell'insetto sterile, i ricercatori hanno deciso di liberare solo zanzare di sesso maschile, sottolinea il docente federiciano: «I maschi non pungono le persone, lo fanno solo le femmine, quindi la loro massiccia immissione sull'isola sarebbe potuta essere pericolosa in ragione della potenziale trasmissione di virus».
La capacità di pungere è circoscritta alle zanzare femmine, e il motivo è legato proprio alla loro riproduzione, come spiegato nel video dedicato alle zanzare e ai loro "superpoteri" realizzato da Kodami.
Procida non sarà solo la prima piccola isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre, ma lo diventerà grazie all’uso di strumenti eco-sostenibili, come la tecnica del maschio sterile, e con la partecipazione attiva della comunità locale.
Per realizzare questo progetto è infatti necessaria la collaborazione dei cittadini, coinvolti in un vero e proprio “monitoraggio di comunità”. «Il rilascio degli insetti avverrà in una zona specifica dell'isola – dice Salvemini – mentre un'altra zona con caratteristiche ambientali simili sarà usata come elemento "di controllo". Ciò è possibile perché le zanzare hanno un range d'azione ridotto, quindi non si dovrebbero spostare dalla loro area. Monitoreremo queste due zone comparandole, e lo faranno anche grazie ai feedback diretti dei residenti».
Anche nella fase antecedente al monitoraggio, però, la comunità locale è entrata in contatto con il progetto attraverso il contributo del laboratorio di Nuove Tecnologie dell’Arte (NTA) dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Un'alleanza all'insegna della citizen science, cioè della partecipazione attiva dei cittadini nella ricerca scientifica. «Essere un bravo ricercatore non vuol dire essere divulgatore capace, ma per la riuscita di questo lavoro dovevamo poter entrare nelle case delle persone, e qui entrano in campo i ragazzi del corso di Nuove Tecnologie per l'Arte coordinato da Franz Iandolo – rimarca Salvemini – Combinare l'azione degli scienziati con quella degli artisti rappresenta uno dei primi esperimenti a livello internazionale, qui sta il valore aggiunto di esseri inseriti nel cartellone di Procida Capitale della Cultura». Da questa intuizione Salvemini e i suoi ricercatori hanno realizzato uno studio dedicato proprio alla raccolta di dati bionomici di zanzara tigre attraverso la partecipazione dei cittadini sull'isola di Procida, in cui l'isola emerge come promettente sito mediterraneo per la valutazione di metodi innovativi e comunitari di gestione integrata dei parassiti.
Gli artisti dell'Accademia federiciana fanno arte relazionale, cioè creano opere fatte di persone. Iniziative simili erano già state sperimentate a Napoli nell'ambito di azioni di promozione sociale e culturale, ma nel caso di Procida il lavoro degli artisti è servito per agevolare la realizzazione di un esperimento scientifico. Un valore aggiunto segnalato anche da Agostino Riitano, direttore di Procida 2022: «Questo progetto ha messo insieme arte e scienza, coinvolgendo la popolazione e consentendo di raggiungere risultanti importanti nel campo della cosiddetta Citizen science, alimentando al tempo stesso il senso di comunità».
Una serie di iniziative di arte relazionale hanno coinvolto la comunità locale attraverso murales, ritratti 3D dei cittadini e una grande festa collettiva. Ciò ha consentito di instaurare un rapporto di reciproca fiducia con i ricercatori, tradotto nella piena partecipazione dei cittadini al progetto e nell’installazione, all’interno di giardini e orti – di 500 “gravitrappole”, dispositivi in grado di catturare le zanzare per la fase di censimento. «Tutto questo – aggiunge Salvemini – ha reso possibile una capillarità sul territorio molto migliore rispetto a quella che potrebbe avere anche il miglior gruppo di ricerca con grandi risorse a disposizione».
Attraverso la citizen science, i procidani coinvolti hanno inviato periodicamente ai ricercatori del Dipartimento di Biologia le immagini delle zanzare catturate, svolgendo così un vero e proprio “monitoraggio di comunità”. «Attraverso l'arte usiamo la scienza per coinvolgere le persone e risolvere il problema sanitario determinato dalla presenza delle zanzare tigri.