In queste ore attivisti provenienti da tutta Italia stanno arrivando a Trento per partecipare al corteo nazionale della campagna Stop Casteller per dire basta al «progetto di sterminio contro tutti gli orsi del Trentino».
Al corteo nazionale Stop Casteller, che partirà alle ore 14 da piazza Dante, aderiscono le principali associazioni – LAV, LAC, LNDC Animal Protection, LEAL, ENPA, AnimaLiberAction, Ribellione Animale, Bearsandothers – e anche nomi noti del giornalismo e dello spettacolo come Andrea Scanzi, Caterina Murino, Elisa Di Eusanio e Giulia Ottonello.
«Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti – spiegano gli attivisti – cavalcando il sentimento di paura generato dalla morte di Andrea Papi, vende questo disegno di legge come l’unica soluzione possibile per controllare una popolazione di orsi a suo dire in “preoccupante” aumento. Ma la Provincia non dice le cose per come stanno davvero, e cioè che, al contrario, è l’estinzione ad essere un pericolo reale e incombente per gli orsi trentini, trattandosi di una popolazione isolata e caratterizzata da una forte consanguineità, discendendo tutta da soli due orsi maschi e cinque femmine».
Al centro delle rimostranze degli attivisti c'è la legge Ammazza-orsi che prevede l'abbattimento fino a un numero di 8 orsi all'anno per tre anni, per un totale di 24 individui tra il 2024 e il 2026. Il provvedimento, a prima firma dell'assessore Roberto Failoni, ha già ricevuto l'ok della Giunta provinciale. Ora a Fugatti manca solo l'ok della commissione competente e del Consiglio provinciale, si avvicina così sempre di più ad ottenere quell'autonomia nella gestione dei grandi carnivori che ha sempre chiesto, e mai ottenuto, dai precedenti Governi. In questo caso, invece, Fugatti in più occasioni ha confermato di aver avuto l'assenso anche del ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
E' contro questa politica cruenta che scenderanno in piazza gli attivisti di Stop Casteller: «L'assessore Failoni ha recentemente dichiarato senza mezzi termini l'obiettivo: "contenere la crescita", come se la specie ursina fosse per legge una specie qualunque e non una specie particolarmente tutelata dalla normativa europea. Pian, piano le reali intenzioni di sterminio della Provincia vengono allo scoperto: 8 orsi pericolosi all'anno si creano, basta trasformare ogni episodio in cui un orso incontra delle persone in un rocambolesco inseguimento».
Il malumore nelle valli trentine è ai massimi storici, complice una politica che ha fatto dell'orso il nemico pubblico numero uno. «Siamo preoccupati dalle notizie circolanti in modo sempre più frequente nelle valli, secondo cui gli orsi effettivamente uccisi illegalmente sarebbero ben più di quelli dichiarati. Questo significa che, oltre ai sette orsi morti negli ultimi mesi, oltre agli otto orsi che si prevede di uccidere ogni anno in seguito all’approvazione di questo ddl, e oltre quelli imprigionati, i bracconieri ammazzano altrettanti orsi in gran segreto e con il benestare della Provincia. Noi crediamo che il vero mandante di queste morti sia la Provincia stessa, che oltre a non aver mai speso una parola di condanna nei confronti di un’attività illegale l'ha addirittura dichiarata una forma di “giustizia privata” condivisibile e, quindi, indirettamente supportata», accusano gli attivisti della Stop Casteller.
A esacerbare gli animi l'abbattimento lampo di M90. Fugatti, aveva firmato il decreto di abbattimento solo poche ore prima dell'annuncio dell'esecuzione di quello stesso provvedimento. Una coincidenza temporale che non convince gli attivisti che si occupano della tutela dei plantigradi. L'attivista di Stop Casteller, Francesca Manzini, subito dopo la morte di M90, soprannominato Sonny dagli attivisti, aveva denunciato a Kodami «il gioco sporco di Fugatti».