Ti è già capitato di sentire commenti negativi o anche silenzi giudicanti da parte dei tuoi amici perché hai rinunciato a una serata con loro per stare con il tuo cane o il tuo gatto? Beh, non sei l’unico e non c’è nulla di male ad aver fatto questa scelta. Succede, infatti, a moltissime altre persone che hanno la fortuna di sperimentare la relazione con un animale domestico e di riconoscerlo come un partner all’interno della famiglia multispecie che avete creato, senza che questo debba però significare essere ossessivi ma solo rispettosi delle esigenze dell’altro e del tempo che si è deciso di condividere con il cane o il gatto che hai deciso di far entrare nella tua vita.
A farti sentire, da questo punto di vista, meno “strano” di quanto a volte anche chi ti vuole bene ti rimanda, sono i risultati di un sondaggio che è stato condotto negli Stati Uniti coinvolgendo 2000 persone che vivono con un cane o con un gatto e da cui è emerso che il 48%, ovvero quasi la metà di loro, cancella gli appuntamenti presi per stare insieme al loro compagno animale almeno cinque volte nel corso della durata della vita spesa insieme.
Dal panel, curato da Talker Research per conto di un marchio di alimenti per cani e gatti, sono emersi aspetti molto intimi della relazione tra essere umano e animali domestici come, ad esempio, il fatto che praticamente tutte le persone coinvolte (il 97%) considera Fido o micio un membro effettivo della famiglia che merita ogni giorno di essere “visto”, ovvero di ricevere attenzione quotidianamente attraverso affetto e lodi, dando anche un dato preciso su quante volte accade: 10 sessioni di coccole e altrettante dedicate proprio a massaggiarli e accarezzarli. Le persone, poi, parlano con gli animali mediamente 11 volte al giorno.
Ritornando a quelle che gli altri vedono come rinunce ma che da questo sondaggio invece emergono come scelte consapevoli da parte di chi le compie, gli intervistati hanno anche ammesso (30%) che si sono presi permessi al lavoro proprio per passare più tempo con il cane o il gatto che si è deciso di far entrare in famiglia.
Dal sondaggio, però, emergono anche degli aspetti che riguardano la conoscenza effettiva del cane o del gatto da parte degli umani che vivono con loro. Ciò che consente di fare infatti questa ricerca è scavare un po’ di più nella psicologia delle persone intervistate per capire che tipo di approccio hanno con il compagno animale e, in particolare, se davvero ne conoscono le esigenze specie specifiche al di là dell’amore e dell’affetto che provano nei suoi confronti.
Un campanello d’allarme in questo senso emerge nella parte in cui viene chiesto alle persone intervistate di descrivere quale potrebbe essere la giornata ideale per l’animale. Tra le varie ipotesi ce ne sono alcune che decisamente sono legate ai desideri degli umani e non certo a quelli del cane o del gatto: il 27% infatti ha risposto che un “giorno da sogno” per il loro amico è quello che include «una cena in un ristorante che accetta animali domestici con un menù a loro dedicato» e ben il 29% ha invece indicato «una giornata di shopping nel negozio preferito del loro animale domestico».
Da indagini come queste, dunque, emergono ulteriori considerazioni che ci portano a capire che all’interno di una generica categoria di pet mate ci sono esseri umani che realmente si relazionano con chi è evidentemente un soggetto di un’altra specie e chi invece pensa che i propri bisogni possano essere uguali a quelli del cane o del gatto come, ad esempio, fa chi ritiene che un animale possa desiderare di andare in un ristorante a lui dedicato.
Il confine, dunque, tra amare un compagno a quattro zampe e rispettarlo è sempre molto delicato e lì dove una nuova ricerca conferma che cani e gatti sono sempre di più indicati come membri effettivi della famiglia risulta ancora più evidente e necessario che le persone debbano essere accompagnate sin dal percorso di pre adozione. Solo conoscere l’etologia delle singole specie aiuterà, del resto, a scegliere nella consapevolezza di avere di fronte, appunto, un essere vivente che è unico, irripetibile ma soprattutto che è altro da noi.