Gli animali che sputano fuoco sono da sempre parte dell'immaginario fantastico, affascinando e terrorizzando diverse generazioni di persone con le loro leggende: dai draghi delle favole europee alle creature fiabesche dei miti orientali, l'idea di un essere vivente capace di emettere fiamme ha stimolato l'immaginazione umana per secoli.
Ma ci siamo mai chiesti se un animale del genere potrebbe mai esistere realmente? È possibile che la natura possa generare un essere capace di sputare fuoco? Sebbene, infatti, per ora la natura non abbia ancora prodotto un animale del genere, gli esempi esistenti di strategie difensive chimiche suggeriscono che, per quanto improbabile, l'idea di un animale sputafuoco non è del tutto fuori dal regno delle possibilità biologiche.
Quali caratteristiche dovrebbe avere un animale per sputare fuoco
Per poter sputare fuoco, un animale dovrebbe avere alcune caratteristiche biologiche piuttosto specifiche: prima di tutto, dovrebbe essere in grado di produrre un combustibile infiammabile. Questo potrebbe essere un gas come il metano, che alcuni animali già producono durante la digestione, oppure un liquido altamente infiammabile. Inoltre, però, l'animale dovrebbe avere un modo sicuro per immagazzinare questo combustibile senza danneggiarsi.
Un'altra componente cruciale sarebbe poi l’avere un meccanismo per innescare la combustione. In natura, esistono alcuni esempi di reazioni chimiche esotermiche che potrebbero servire a questo scopo: ad esempio una reazione tra il perossido di idrogeno e un catalizzatore può produrre calore e fiamme. Tuttavia, l'implementazione di un tale meccanismo in un organismo vivente rappresenterebbe una sfida biologica significativa.
Infine, l'animale dovrebbe possedere una struttura anatomica in grado di dirigere e controllare la fiamma, simile a un lanciafiamme naturale. Questo richiederebbe un sistema per espellere il combustibile in una direzione specifica e contemporaneamente proteggerlo dal calore e dalle fiamme generate.
Questi animali non sputano fuoco, ma…
Sebbene nessun animale conosciuto possa realmente sputare fuoco, esistono alcuni esempi di creature con abilità che possono ricordare, almeno in parte, quelle di un drago. Questi animali utilizzano infatti strategie chimiche difensive davvero sorprendenti.
Uno degli esempi più noti è il coleottero bombardiere, un piccolo insetto capace di spruzzare una miscela bollente di perossido di idrogeno e idrochinone, che reagiscono all'interno del suo corpo generando una reazione esotermica. Il risultato è un getto di liquido bollente che può raggiungere temperature fino a 100°C, utilizzato dall'insetto per difendersi dai predatori.
Un altro esempio fuori dal comune è l'anguilla elettrica, che non sputa fuoco, ma genera forti scariche elettriche per cacciare e difendersi. Anche se l'elettricità e il fuoco sono fenomeni molto diversi, l'idea di un organismo che può produrre energia per scopi difensivi o offensivi è comunque di notevole rilevanza.
Infine, alcune specie di pesci e crostacei producono bioluminescenza, una luce emessa attraverso reazioni chimiche all'interno del corpo. Anche se non è infiammabile, la bioluminescenza rappresenta un altro esempio di come gli animali possono utilizzare processi chimici interni per scopi specifici, come attrarre prede o scoraggiare predatori.