La dirigente del liceo linguistico e istituto tecnico economico Pietro Verri di Milano, Susanna Musumeci, in queste ore è al centro delle polemiche perché ogni mattina, da un anno, porta a scuola il suo cane Ares, un Pitbull di un anno e mezzo circa. La sua presenza all'interno dell'istituto non è gradita però da alcuni docenti che hanno presentato un esposto al Sindaco di Milano, chiedendo anche che venga emessa un'ordinanza per vietare la presenza a scuola di tutti gli animali.
L'esposto è stato presentato lo scorso 30 gennaio da parte di alcuni membri del personale scolastico dell'istituto. Nonostante la preside abbia più volte confermato che il cane ha una natura docile e che la situazione è momentanea, la preoccupazione dei colleghi è che il cane possa aggredire il personale o gli studenti.
L'avvocato Salvatore Cappai, civilista esperto in diritto degli animali, spiega a Kodami: «Ci sono due ordinanze in vigore che si sovrappongono in merito: Regolamento di Polizia veterinaria del 1984 ed un'ordinanza del ministero della Salute 6 agosto 2013. Queste due norme stabiliscono che i cani possono accedere ai luoghi pubblici o aperti al pubblico con museruola e guinzaglio. Non c'è quindi nessuna regole che vieti di fatto, come in questo caso, l'accesso alle scuole in quanto luoghi pubblici. È vero anche che non c'è mai stato bisogno di regolamentare l'accesso dei cani nelle scuole perché non si è mai presentato un caso simile».
«Se parliamo delle scuole, dovrebbe essere il Preside a regolamentare l'accesso o meno dei cani – continua Cappai – In questo caso visto che è stata la Preside a portare il suo cane a scuola, ci dovrebbero essere delle condizioni specifiche a cui lei stessa deve attenersi. Dovrebbe quindi intervenire il Ministero dell'Istruzione e il Ministero della Salute per cercare di risolvere la questione e eventualmente creare anche un programma scolastico specifico».
Sui luoghi di lavoro è possibile portare degli animali, ma bisogna fare delle differenziazioni sul tipo di attività che si svolgono: «In generale se il lavoro ti permette di gestire anche l'animale non ci sono particolari motivi che possano limitare questa possibilità. Anzi sono sempre più le aziende che permettono ai pet mate di portare i cani al lavoro ed è stato anche dimostrato che aumentano la produttività. E', ad esempio, una pratica che si è diffusa molto in Giappone», conclude l'avvocato.
In Italia esistono realtà in cui si è rilevato essere positivo portare degli animali tra i banchi di scuola. Noi di Kodami abbiamo raccontato la storia di Vincenzino, un meticcio simil Spinone, che è stato adottato dalla comunità scolastica dell'istituto Gemito di Anacapri.
È stata la dirigente scolastica Rossella Ingenito a prendere la decisione di lasciar girovagare felice un cane tra i banchi, con l'intenzione di aiutare i suoi studenti a socializzare tra loro e a riprendere confidenza con la vita scolastica dopo la pandemia, dando allo stesso tempo una nuova occasione a un animale abbandonato. La presenza di Vincenzino subito dopo la fine della pandemia ha aiutato i ragazzi a prendere nuovamente confidenza con la realtà e a trovare anche conforto dalla sua presenza.