Era in pessime condizioni, affetto da ipercheratosi per la scarsa cura e sprovvisto di microchip, il pony sequestrato ad Albano Laziale, alle porte di Roma. È stata trovato abbandonato a sé stesso e quasi incapace di muoversi.
La preoccupante situazione dell’animale, chiuso in un recinto all’interno di un'area agricola, fortunatamente, ha attirato l’attenzione di qualcuno che ha scelto di non voltarsi dall’altra parte e di fare una segnalazione al 112 per salvare l'animale.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, insieme ai veterinari della Asl Roma 6, che hanno proceduto al sequestro del pony. Sull'episodio, i Carabinieri hanno anche inviato un’informativa alla Procura di Velletri con l'ipotesi di reato di maltrattamento di animali, a carico del proprietario del terreno.
Il pony è stato affidato a un'associazione animalista di Latina che se ne sta prendendo cura, aiutandolo a riprendersi dal passato di abbandono. Secondo la normativa vigente, infatti, gli animali oggetto di provvedimento di sequestro o di confisca a norma del codice penale sono affidati ad associazioni o enti individuati dal Ministero della Salute con decreto di riconoscimento valido per tutto il territorio nazionale.
Durante il procedimento penale, inoltre, lo Stato ha il compito di farsi carico delle spese di custodia. In questi giorni, a Siena, è stato convalidato anche il sequestro di un gruppo di 25 equini, tra pony, mini pony, muletti e cavalli, a Poggibonsi. Gli animali erano tenuti in condizioni ai limiti della sopravvivenza tanto che, dopo il sopralluogo, i servizi veterinari hanno subito avvertito i carabinieri forestali.
Lo scorso 10 dicembre, invece, nella campagna di Rivalta Bormida, in Piemonte, sono stati sequestrati in una fattoria didattica 80 animali, tra cui pony, asini e muli, ammucchiati gli uni sugli altri in mezzo ai propri escrementi.
Alcuni di loro avevano anche ferite infette, dissenteria ed erano denutriti. I Carabinieri hanno inoltre elevato sanzioni per migliaia di euro.