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17 Ottobre 2021
9:00

Pompei, un piccolo riccio salvato nella Casa delle Nozze d’Argento

Un piccolo riccio si è ritrovato nel cantiere aperto di in uno dei luoghi più belli al mondo, diventando suo malgrado protagonista di una notizia e - fortunatamente - di un salvataggio. È stato individuato da alcuni operai al lavoro nella Casa delle Nozze d’Argento del Parco Archeologico di Pompei e portato in salvo.

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Photo Credit: Instagram @Gabriel Zuchtriegel

Si è ritrovato nel bel mezzo di un cantiere aperto in uno dei luoghi più belli al mondo, diventando suo malgrado protagonista di una notizia e – fortunatamente – di un salvataggio. È il piccolo riccio individuato da alcuni operai al lavoro nella Casa delle Nozze d’Argento del Parco Archeologico di Pompei.

Gli operai hanno visto il riccio nella vasca del giardino, chiusa al pubblico per lavori di ristrutturazione, e ritenendolo giustamente in pericolo lo hanno recuperato e poi spostato in un’area verde del Parco, mettendolo al sicuro da eventuali pericoli e a distanza da interferenze umane. Una dimostrazione, ha spiegato Gabriel Zuchtriegel, direttore del comprensorio archeologico «della variegata fauna selvatica presente nel Parco, che cerchiamo di tutelare e preservare insieme al patrimonio archeologico».

Non è la prima volta che nei pressi del Parco di Pompei viene rinvenuto un riccio. Lo scorso aprile uno dei tanti esemplari che popolano le aree verdi del parco era finito in strada, a rischio investimento auto, ed era stato recuperato da una pattuglia della polizia Locale di Pompei, che l'aveva poi affidato al servizio veterinario.

Il riccio europeo: habitat e distribuzione

Il riccio europeo, secondo quanto osservato dall'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), è distribuito in tutta Italia oltre che nelle isole maggiori e in alcune isole minori, quali Elba, Capraia, Asinara, Caprera, Procida, Alicudi, con osservazioni occasionali anche a Ustica e Favignana. Può vivere in simpatria con il riccio orientale (Erinaceus roumanicus), come accade ad esempio nell'Italia nord-orientale. A livello europeo è diffuso fino alla penisola scandinava e al confine con la Siberia, inoltre è stato introdotto nel Regno Unito e in Irlanda.

Il suo habitat è quello sia degli ambienti aperti soprattutto se ricchi di vegetazione. Si muove inoltre nei boschi decidui o misti che abbiano un sottobosco cespuglioso o ricco di muschio e piante. È inoltre comune nelle aree suburbane e rurali,  in orti e giardini urbani. Sebbene preferisca pianure e colline, la specie si può osservare dal livello del mare fino ad oltre 2.000 m di altitudine.

I ricci europei sono animali notturni e solitari e non manifestano comportamenti territoriali. Secondo uno studio condotto sulla popolazione neozelandese, mostrano un evidente aumento di peso in autunno. Questo fattore è presente per entrambi i sessi ed è seguito da un'altrettanto importante perdita di peso nei mesi invernali. Secondo i ricercatori si tratta di una questione legata ai ritmi di assorbimento del grasso. L'ibernazione invernale porta inevitabilmente i ricci ad immagazzinare più sostanze in modo da essere maggiormente isolati nei mesi più freddi ed avere sufficiente energia per il momento del risveglio e per evitare la morte per inedia, ovvero la mancanza di nutrimento. In base al clima in cui si trova, può interrompere il sonno più o meno frequentemente in modo da nutrirsi e urinare.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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