I boschi di San Marzano Oliveto, in Provincia di Cuneo, nascondono preziosi tartufi. Nel pieno della stagione della raccolta, però, c’è chi ha pensato di disseminare tra gli alberi esche avvelenate per i cani. Si tratta di polpette rosse che al loro interno hanno capsule blu che gli animali trovano al loro passaggio. In qualche caso ne possono essere attratti ed è alto il rischio che possano morire.
Dopo una segnalazione di un avvistamento “sospetto” i carabinieri e i forestali di Canelli stanno passando al setaccio le tartufaie della zona, comprese quelle che si trovano nei Comuni vicini. Ad ora non sarebbero state notate nuove polpette, ma le forze dell’ordine stanno continuando a vigilare, anche grazie a un’unità cinofila antiveleno altamente specializzata del Gruppo carabinieri forestale di Cuneo. Tra i protagonisti di questa ricerca c’è Kira, una femmina di Pastore belga Malinois, che è stata addestrata alla ricerca di sostanze velenose.
«Kira e gli altri cani delle unità cinofile antiveleno del Piemonte – spiegano i carabinieri – sono addestrati nella ricerca di sostanze organiche e di sostanze chimiche. Il loro compito è quello di ricercare, anche in posti poco accessibili, bocconi sospetti e carcasse di animali. Ad ogni rinvenimento il cane antiveleno si limita a segnalarlo con un linguaggio codificato al proprio conduttore esperto, il quale decide se repertare quanto trovato e se farlo analizzare».
Continuano gli attacchi ai cani da tartufo un po' in tutta Italia. Lo scorso mese un fatto analogo è avvenuto anche in Provincia di Lucca, tra i Comuni di Fagnano e Santa Maria a Colle. Un cane è stato attratto da una polpetta con lumachicida. Ai primi segnali di avvelenamento è stato portato dal veterinario ed è stato salvato. Teatro di questi attacchi contro i cani che vanno a rovistare nei boschi in cerca di tartufi è stato anche il Comune di Montemarano di Spoleto, proprio qualche settimana fa. Il Comune aveva avvisato la cittadinanza mettendo in guardia i compagni umani.