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4 Dicembre 2023
18:12

Polizia al Giglio con i cani per uccidere gli ultimi mufloni: «Fermiamoli»

Sul traghetto diretto all'Isola del Giglio è stata avvistata un’auto della Polizia con i cani per cacciare i mufloni all’interno della tenuta del Franco, dove si trovano ancora alcuni degli ultimi animali rimasti in vita.

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Anche i cani della Polizia per cacciare i mufloni dell'Isola del Giglio. La denuncia arriva da parte della Rete dei Santuari di animali liberi insieme alle associazioni Lndc Animal Protection, Vitadacani ed Enpa: «Questa mattina sul traghetto delle 7.30 partito da Porto San Stefano a Grosseto e diretto al Giglio è stata avvistata un’auto della Polizia provinciale con i cani per cacciare i mufloni all’interno della tenuta del Franco, dove si trovano ancora alcuni degli ultimi animali rimasti in vita, fra cui un unico esemplare femmina». In queste ore sull’isola alcuni attivisti stanno tentando coraggiosamente di opporsi a questa ennesima violenza ai danni della fauna selvatica, ma sono ancora troppo pochi e per questo chiedono a chiunque possa «di accorrere immediatamente».

A nulla sembra essere servito l'appello delle associazioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro l'uccisione dei mufloni che nel Giglio hanno la loro "casa" da sempre, da quando negli anni cinquanta vennero portati sull'isola toscana.

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La strage dei mufloni nell’isola era iniziata nel 2021 con gli abbattimenti di alcuni esemplari sospesi soltanto dopo le proteste da parte degli attivisti e degli abitanti che avevano presidiato e protetto i mufloni per mesi. L'ente Parco dell’Arcipelago Toscano aveva raggiunto un accordo con alcune associazioni animaliste nel quale si impegnava a non uccidere più gli animali, ma a trasferirli soltanto fuori dall’isola.

Accordo non mantenuto e aggirato già dal 2022 quando le uccisioni erano riprese sulla base di una deroga alla caccia emanata dalla Regione Toscana nel silenzio assoluto dell'Ente Parco. Questo silenzio ha reso possibile che nelle settimane scorse una ventina di animali, la metà circa dei sopravvissuti, sia stata massacrata a colpi di fucile da cacciatori di selezione inviati dalla Regione Toscana.

«Le autorità procedono imperterrite nel loro piano insensato di sterminio dei mufloni nonostante le nuove diffide arrivate alla Regione Toscana da parte delle associazioni – dichiara Sara d’Angelo, portavoce della Rete dei Santuari di animali liberi e attivista antispecista – e rifiutano di rispettare i patti precedentemente presi con gli animalisti. Ancora una volta questa deriva autoritaria dove il dialogo democratico è sostituito dall’azione violenta e irrimediabile, basta vedere il Trentino con gli orsi e Sairano con lo sterminio dei maiali del rifugio Cuori Liberi sembra ormai esser il modus operandi di chi sta al governo. E ora sta succedendo di nuovo qui sotto i nostri occhi impotenti davanti a tanta volgare crudeltà».

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Simona Sirianni
Giornalista
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