Recinzioni elettrosaldate posizionate anche in profondità per resistere agli scavi degli ungulati: è questo il principale provvedimento emerso dal Tavolo tecnico per il controllo e contenimento dei cinghiali convocato dall’assessorato all’Ambiente di Roma con Regione Lazio, Città metropolitana, ISPRA, Istituto Zooprofilattico, Enti Parco, Municipi e Polizia.
«Già nei prossimi giorni, sulle aree di competenza comunale, grazie alla dettagliata mappatura di tutti i varchi di passaggio degli ungulati effettuata in XIV Municipio, partiranno i lavori di installazione di recinzioni elettrosaldate – ha spiegato l'assessora all'Ambiente di Roma, Sabrina Alfonsi – Analoga mappatura è in fase di completamento anche nel Municipio XV, altra zona critica dei corridoi di accesso dei cinghiali nelle zone abitate».
Proprio al Municipio XV apparteneva anche Poldo, il cinghiale "adottato" dai residenti di Villa Clara e abbattuto su disposizione dell'Asl. Una decisione che ha lasciato scontenti in molti, soprattutto gli attivisti del Cadapa, Comitato Antispecista Difesa Animali Protezione Ambiente. Sentito da Kodami, il vicepresidente Pier Paolo Cirillo commenta: «Il vero problema vero è che la presenza dei cinghiali sul territorio non è mai stato gestita dalle istituzioni».
«Le recinzioni ipotizzate durante il Tavolo tecnico possono rivelarsi un'alternativa all'abbattimento a tutti i costi. Questo strumento, al pari degli altri, deve essere valutato sempre nel rispetto delle prerogative ecologiche degli animali – prosegue Cirillo – Nel frattempo però è accertato che un cinghiale che non rappresentava una minaccia per i cittadini è stato ucciso da un giorno all'altro. Qualcuno ha sbagliato nel gestire questa situazione».
Poldo, diventato una presenza fissa del quartiere, è stato abbattuto in osservanza della procedura prevista dall'Asl quando si riscontra la presenza di un animale pericoloso per la comunità. È proprio la definizione di Poldo come di un "pericolo" che contesta il Cadapa: «Stiamo lavorando con i nostri legali per presentare una denuncia rivolta all'Asl che ha deciso la morte del cinghiale perché non sussistevano i motivi per l'abbattimento. Anche un cinghiale è un individuo, e come tale va trattato», annuncia Cirillo.
«Il Trattato di Lisbona sottolinea che gli animali sono esseri senzienti, e adesso anche la nostra Costituzione italiana ne ha accolto la tutela – ricorda Cirillo – Dobbiamo smettere di pensare agli animali come risorse alimentari e iniziare a vederli per ciò che sono: esseri che hanno diritto come noi a vivere e ad amare», conclude Cirillo.