Più di 70 delfini nuotano nel mare di Catania: il video del maxi avvistamento

A Catania è stato avvistato un grosso gruppo di stenelle che nuotava velocemente in direzione dello Stretto di Messina. Tra queste c'era anche Etna, una femmina già nota ai ricercatori per via della sua pinna dorsale probabilmente tranciata da un'elica che ricorda il profilo del vulcano.

12 Luglio 2023
18:05
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Nel corso delle ultime ore si stanno moltiplicando gli avvistamenti di delfini nelle acque che lambiscono la Sicilia. Dopo infatti un interessante avvistamento di delfini comuni sulla rotta Palermo-Ustica, diversi altri gruppi di cetacei sono stati osservati al largo dall'isola, di cui il più numeroso è stato notato nei pressi della costa di Catania, con circa 70 individui.

L'avvistamento è avvenuto lo scorso 10 luglio ed è merito di alcuni biologi che fanno parte della società Necton, che da circa 15 anni attua dei lavori di monitoraggio e di ricerca sullo stretto di Messina e nel mare Ionio. Gli esperti si stavano preparando per effettuare una nuova giornata di lavoro, poco prima di incrociare i delfinin, a diversi chilometri di distanza da Catania. I cetacei hanno quindi sorpreso gli esperti, catturando la loro attenzione e costringendoli a immergere di fretta le strumentazioni per le riprese, finché non sono po scomparsi in direzione della Calabria, lasciando soddisfatti i biologi.

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I delfini osservati dagli studiosi sono stenelle striate (Stenella coeruleoalba), delfini che vivono in grandi gruppi e che possono raggiungere la lunghezza di circa 2,5 m con un peso di circa 160 kg. Nel gruppo i ricercatori hanno inoltre anche notato un buon numero di giovani e di nuovi nati, che seguivano i genitori e gli altri componenti della famiglia con un certo affiatamento. Ciò è sicuramente una buona notizia, per quanto rimanga comunque ancora difficile per i biologi stabilire lo stato di salute di ogni esemplare di questo grande gruppo.

Tornati sulla terraferma, i biologi hanno comunque subito segnalato l'avvistamento e caricato sui loro social le foto e i video delle stenelle intente a nuotare vicino le barche utilizzate dagli scienziati. Tra gli animali avvistati all'interno del banco gli esperti hanno notato anche Etna, una giovane femmina conosciuta dagli esperti e che presenta una conformazione molto particolare della pinna dorsale.

A qualcuno ricorda infatti la superficie del famoso vulcano siciliano, che domina con le sue vette l'intera Sicilia orientale. La conformazione di questa pinna, che è possibile vedere nella foto, è probabilmente però legata ad un brutto incidente avvenuto con le eliche di un motore, una delle minacce di origine antropica principali non solo per i cetacei ma per molti animali marini come tartarughe o squali.

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La pinna dorsa di Etna

Pinna dorsale di Etna«Abbiamo chiamato Etna così circa 4 anni fa – spiegano gli esperti sul profilo di Necton – perché quel che resta della pinna ha il profilo che ricorda il nostro amato vulcano. Questo ulteriore avvistamento, conferma che i cetacei sono sempre più presenti nelle nostre acque e che il nostro mare è più vivo che mai».

Le stenelle sono fra i delfini più numerosi che è possibile osservare all'interno del Mediterraneo, ma rispetto ai tursiopi sono meno facili da osservare nei pressi della costa. Bisogna infatti noleggiare una barca o spostarsi verso le isole minori, o salire su un traghetto o un aliscafo, per riuscire a individuare questi animali, che prediligono di più le colonne d'acqua molto profonde. Vivono infatti nei tratti di mare che presentano una profondità superiore ai 120 metri, quindi non propriamente nelle acque vicino alle spiagge e maggiormente frequentate da altre specie.

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Le stenelle sono tuttavia molto famose fra gli amanti dei delfini e tra i pescatori in quanto sono in grado di compiere spettacolari salti fuori dall'acqua e risultano anche fra le specie di cetacei più studiati e conosciuti della zoologia. Da diversi anni i ricercatori di Necton seguono le popolazioni di stenelle del mar Ionio e del basso Tirreno, permettendo anche ai semplici curiosi o agli studenti universitari di potersi imbarcare sulle loro imbarcazioni anche per effettuare dei tirocini e ricerche su questi splendidi animali.

Sono infatti molti i naturalisti e i biologi siciliani che si laureano in Sicilia e gli avvistamenti effettuati dai ricercatori di Necton e da altri team scientifici presenti in Sicilia – come il gruppo dei giovani biologi che hanno dato vita all'associazione "Avvistiamo" di Palermo – dimostrano che è possibile effettuare ricerche in biologia marina anche sull'isola, che ospita ancora una ricca e variegata biodiversità marina.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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