Più di 15 giovani uccelli recuperati solo negli ultimi giorni, una circostanza determinata dal periodo dei primi difficili voli. Il NITA di Taranto intensifica il lavoro di assistenza a tutela della fauna selvatica con una serie di interventi eseguiti tra Ginosa, Laterza, Castellaneta e Massafra. Il pomeriggio più intenso è stato quello dello scorso lunedì, con l’attività dei volontari partita col salvataggio di due piccoli assioli e conclusasi con analoghi interventi per un falco grillaio e due barbagianni. Sono soprattutto questi gli uccelli che si trovano in difficoltà a poca distanza dalla nascita.
«Si tratta di numeri abbastanza normali rispetto agli scorsi anni – spiega a Kodami il responsabile provinciale del NITA Leonardo Galante – è il periodo dei primi voli. All’inizio vengono aiutati dalla propria mamma. A volte però non sono ancora in grado di volare. Laddove sia possibile li riposizioniamo sull’albero da dove sono caduti. Se questo non è sicuro, però, siamo costretti a raccoglierli per portarli al più vicino CRAS. Una volta caduti sono facilmente preda di gatti e di altri animali, infatti. L’anno scorso abbiamo recuperato soprattutto falchi grillai, quest’anno stiamo trovando molti assioli».
Ciascuno di questi recuperi, poi, mostra come vi sia sempre più la collaborazione da parte dei cittadini. I due assioli erano infatti caduti accanto a un vecchio rudere in prossimità di un’area commerciale. Le persone presenti, dopo aver informato le autorità come da prassi, hanno fornito il proprio supporto prima proteggendo con i propri carrelli i giovanissimi uccelli fino all’arrivo dei volontari specializzati.
Stesso dicasi per i due barbagianni salvati all’interno di un’azienda di Ginosa: assieme a un terzo esemplare, sempre giovanissimo, erano caduti all’interno di uno stabilimento dove gli adulti avevano nidificato. La chiamata dei titolari ha consentito il salvataggio di due di questi rapaci. Per l’ultimo non c’è stato niente da fare.
È importante ricordare che laddove si incontri un animale selvatico in difficoltà bisogna immediatamente informare le forze dell’ordine, che a loro volta provvederanno a contattare il personale specializzato competente per territorio: «Le autorità hanno i contatti dei responsabili dei CRAS o dei gruppi di volontari – ha concluso Galante – l’associazione più vicina interviene. Al di là degli episodi ciò che forse sta cambiando è proprio la sensibilità della gente. C’è più informazione e anche grazie a questo le persone si mettono più facilmente a disposizione per difendere gli animali». Un piccolo segnale che ci regala una briciola di ottimismo per il futuro ma che non ci deve far dimenticare l'importanza di fare riferimento sempre a personale competente: solo chi ha gli strumenti e le conoscenze corrette può intervenire al meglio per la sicurezza dell'animale e delle stesse persone.