Un serpente di quasi un metro e mezzo. La pelle di una colorazione atipica frutto della selezione artificiale. Stava strisciando sull’asfalto del rione Commenda in Via Carlo Cattaneo. I Vigili del Fuoco hanno recuperato a Brindisi un grosso rettile, che a una prima analisi è stato identificato come un pitone reale, probabilmente fuggito da un rettilario privato. L’animale, secondo quanto appreso, sarebbe stato notato dapprima da un ragazzo e, probabilmente spaventato dalla presenza di una persona, avrebbe cercato rifugio all’interno di un’automobile.
A quel punto è partita la chiamata ai numeri di emergenza dei Vigili del Fuoco che hanno messo in moto il personale del Comando Provinciale di Brindisi. All’incirca alle ore 21 di martedì sera la squadra è intervenuta sul posto per eseguire tutte le operazioni necessarie per il recupero: «Il Corpo Nazionale, poiché preposto alla tutela della vita umana ed animale in qualsiasi ambiente, pubblico o privato, si è adoperato per il recupero del rettile – hanno fatto sapere i pompieri – utilizzando la pinza in dotazione, il personale ha posizionato l’animale all'interno di un sacco di juta al fine gi garantire l'incolumità del rettile e delle persone presenti prima di portarlo in caserma in attesa dell'arrivo dei Carabinieri della Forestale».
A quel punto c’era la necessita di rintracciare nel più breve tempo possibile qualcuno di competente per verificare lo stato di salute del rettile, considerata soprattutto l’ora tarda. Tra le persone interpellate c’è stata Antonella Brunetti, una volontaria attiva sul territorio (soprattutto per i gatti) e che spesso collabora con i Vigili del Fuoco: «L’animale sarà sicuramente fuggito da un rettilario privato – ha spiegato la volontaria a Kodami – qualcuno si è spaventato temendo che la presenza del Pitone Reale potesse essere pericolosa. Quel poveretto se ne stava per i fatti suoi e, anzi, probabilmente non ce l’avrebbe fatta se fosse rimasto all’interno del motore della macchina».
Del resto, come vi avevamo già raccontato, per via della sua natura mite e non aggressiva, il pitone viene spesso allevato e tenuto in cattività. Essendo una specie selvatica e non autoctona, però, è bene ricordare che ne è vietato il rilascio in natura. Oltre al fatto che la decisione di accoglierlo in casa desta molte perplessità con riferimento agli aspetti etologici, etici ed ecologici. Questo esemplare, da quanto rilevato, era ben alimentato e probabilmente era abituato a cibarsi di esche vive. Sul corpo presentava qualche piccola ferita probabilmente riconducibile proprio alla lotta con qualche roditore.
Il suo stato di salute, valutato in prima battuta da un esperto della specie individuato poco dopo il recupero, è risultato dunque buono. L’animale è stato lavato prima di essere affidato a uno dei vicini centri faunistici per lo stallo momentaneo, in attesa di capire se sia effettivamente scappato da qualcuno o se, in alternativa, sia necessario trovare per lui una nuova collocazione compatibile con la sua natura selvatica.
Episodi di questo caso non sono frequenti come il ritrovamento di un cane o di un gattino, eppure su Kodami abbiamo già raccontato di qualche caso analogo. Per esempio quello avvenuto a Milano, quando una signora ne aveva segnalata la presenza per strada, o quello di Torino, dove un altro esemplare è stato rinvenuto nel parcheggio dell'Inail. In ogni caso tutti questi ritrovamenti confermano la perplessità sull'allevamento casalingo di questi rettili e sulla necessità di un ragionamento attento prima di adottare un rettile di questo tipo.