Un Pitbull è stato vittima di un gruppo di giovanissimi che prima lo ha barbaramente picchiato e poi strozzato con un cappio di acciaio al collo. Infine, lo ha seppellito vivo. Il cane sarebbe morto così se la scena non fosse stata notata da un passante che invece di volgere lo sguardo altrove ha chiamato le Forze dell'Ordine. È successo il 18 aprile a Bagheria, nella città metropolitana di Palermo.
L'animale sarebbe morto quel giorno, nell'anonimato, se un cittadino non avesse chiamato il 112 permettendo l'arrivo dei soccorsi e salvando il Pitbull. Adesso, l'associazione Zampe che danno una mano Odv ha presentato denuncia alla Procura di Termini Imerese.
«Ancora una volta sono i giovani a rendersi protagonisti di crudeltà inenarrabili nei confronti degli animali – è il commento dell'avvocata Giada Bernardi, presidente dell'associazione – è solare che qualcosa nella società non vada nel verso giusto. Gli autori di atti come questo sono figli di una cultura retrograda, secondo cui la vita di un animale vale meno di niente, e di famiglie troppo spesso distratte e assenti, che scaricano le proprie insoddisfazioni sui più deboli, probabilmente alla ricerca di gratificazioni che non sono capaci di trovare in una professione o in un percorso di studi. O semplicemente per avere successo sui Social Network. Addirittura per noia».
Secondo l'ultimo Rapporto Zoomafia della Lav, viene aperto un fascicolo d'indagine per reati contro gli animali ogni 58 minuti. Molti però non arrivano mai sul tavolo delle Procure, questo perché i crimini contro gli animali sono per loro stessa natura sommersi: la punta di un iceberg per la gran parte celato sotto la superficie. Ciò è dovuto a una serie di ragioni, la prima è che le vittime per definizione non hanno voce e non possono denunciare. Se il passante non avesse informato i Carabinieri l'animale sarebbe morto sotto terra senza lasciare traccia.
Dall'episodio emerge un altro elemento inquietante, confermato anche dai dati del Rapporto Zoomafia: bambini e adolescenti ripetutamente crudeli verso gli animali presentano diversi tipi di disturbi psicologici, in particolare comportamenti aggressivi verso persone e cose, e possono facilmente diventare adulti violenti e antisociali.
«Fatti che devono far accendere i riflettori sul grave malessere da cui sono affetti i giovani d'oggi – prosegue Bernardi – E che impongono l' immediata assunzione di provvedimenti seri e pene severe nei confronti dei colpevoli, che siano da monito e soprattutto idonei a porre fine a questa crescente ondata di violenza dilagante ed incontenibile. Una violenza che sfogata oggi sull'anello più debole della catena, ovvero sulle creature che non possono difendersi, inevitabilmente domani verrà riversata su un uomo».
Il quesito se i Pitbull sono pericolosi per i bambini è la più ricorrente in queste ore dopo la morte di un bimbo di poco più di un anno ucciso da un cane di questa razza a Eboli, nel Salernitano. Tuttavia, casi come quello di Bagheria dimostrano che la violenza non ha specie.