«Pippo sarà il primo cane libero accudito, già la prossima settimana ci sarà una delibera di Giunta in merito alla questione». Queste le parole che Gianluca Festa, sindaco di Avellino, ha riferito a Kodami riguardo un cane di quartiere che da più di dieci anni ha intrecciato la propria vita con quella di decine di cittadini avellinesi.
Questi potrebbero essere gli ultimi passi verso un nuovo modo di concepire i cani in strada, dunque. Non una rivoluzione, certo, ma un'atto di sincero rispetto nei confronti di animali che, per vicissitudini personali o perché non vogliono essere confinati in quattro mura, hanno fatto della strada la propria casa.
Un passaggio importante per la storia di Pippo e per quella di molti altri cani che a breve potranno approfittare dei nuovi regolamenti comunali che verranno istituiti nei prossimi giorni per poter godere anche loro di questo particolare status. «Pippò sarà riconosciuto come cane libero accudito, certo, ma non è solo un atto simbolico», aggiunge il Primo cittadino.
La storia di Pippo è simile a quella di molti altri cani che vivono per strada e proprio per questo motivo, se si riuscisse a completare questo percorso virtuoso, potrebbe essere preso a modello per altri casi simili in futuro. Più di un mese fa abbiamo raccontato con un video reportage qual è la vita di un cane di quartiere e abbiamo incontrato Pippo fra le strade di Avellino. Lui vive da molti anni in questa città e rientra perfettamente nella descrizione di cosa significhi "cane di quartiere": un animale sterilizzato e microchippato, non pericoloso per l'incolumità di persone e altri animali.
A rendere ancor più evidente il fatto che sia un "cittadino speciale" ci sono le meravigliose relazioni che ha allacciato con gli abitanti del posto che ci hanno raccontato tramite le loro testimonianze un pezzettino della sua vita che, in un modo o nell'altro, ha influenzato ogni persona che ha incontrato sul suo cammino. Alcune persone hanno tentato a più riprese di portarlo a casa propria, ma Pippo ha sempre sofferto quegli spazi chiusi, preferendo invece essere libero in strada.
Da quell'incontro sono passati più di 30 giorni, tempo nel quale molti volontari di Avellino si sono dati da fare per garantire al cane con evidenti problemi di obesità tutte le cure e documenti necessari per poter diventare il primo cane libero accudito di Avellino. Secondo la Legge Quadro in materia di cani vaganti, infatti, Pippo ha tutto il diritto di rimanere per strada. Nelle diverse regioni la Legge è stata recepita in maniera diversa, ma in Campania c'è un intoppo burocratico molto importante: ogni Comune deve provvedere a disciplinare le condizioni per il riconoscimento di cani liberi accuditi, per cui fintanto che non c'è una delibera a riguardo, Pippo è in un Limbo giuridico che non gli permette di essere tutelato.
Venerdì scorso sono state presentate in Comune tutte le carte per il riconoscimento di Pippo come cane libero accudito e lunedì sono già state protocollate. Fra i documenti è presente anche un appello con più di 50 firme di cittadini avellinesi che sono d'accordo nel conferire a Pippo questo particolare status che permette ad alcuni volontari di incaricarsi ufficialmente della salute dell'animale nonostante legalmente il responsabile sia ancora il Sindaco.
Dunque Pippo in questo momento si rivela essere un vero apripista, anche se la sua storia dei cani liberi di Avellino è lungi dall'essere conclusa. «Dopo la delibera di Giunta la questione passerà al Consiglio comunale dove si dovrà decidere ufficialmente – continua il Primo cittadino di Avellino – Non credo ci saranno persone contrarie a conferire a Pippo lo status di cane libero accudito, ma comunque bisognerà attendere che si esprimano».
«Per quanto sia importante il riconoscimento di Pippo è solo una goccia d'acqua nel deserto – conclude Gianluca Festa – Questa regolamentazione non sistemerà il problema che ha in questo momento Avellino: la mancanza di un canile comunale che funzioni propriamente. Un'alternativa valida ai "canili lager" che possa essere anche un luogo di convivenza con gli animali, per educare e fare formazione. Purtroppo, però, la norma italiana è estremamente esigente per quanto riguarda gli spazi dove può essere costruito un canile e ad oggi non possiamo fare nulla a riguardo».
Secondo il sindaco Festa il cane libero accudito sarebbe un fenomeno limitato, simbolico ma significativo. Per il Primo cittadino ci dovrebbe essere una forte spinta dalle associazioni di volontariato per poter insistere sulla creazione di nuovi spazi adatti alla presenza di cani liberi. Sfortunatamente, però, la questione è ben più complessa: si sta parlando del diritto di un animale di poter vivere liberamente in strada con la garanzia di persone che provvederebbero ai suoi bisogni.
Mentre il Comune riversa la responsabilità dell'azione a volontari, quindi, centinaia di cani si trovano in limbo giuridico che, se venisse risolto, potrebbe porre fine a molte diatribe sulla legittimità della presenza dei cani in strada. Questi vengono spesso cacciati perché considerati sporchi o pericolosi, proprio come Pippo che, mandato via dal porticato che aveva scelto come casa, alcuni giorni fa è rimasto sotto la pioggia alla ricerca di un nuovo riparo.