La tutela degli animali e della natura passa anche attraverso la protezione di un’unica vita. E così il piccolo di riccio trovato in balìa di alcuni gatti in un’area verde del Municipio V di Roma ha assunto, per i residenti, un significato simbolico, dimostrando il valore del piccolo parco sia a livello sociale sia ecologico. Soprattutto in un'epoca in cui la presenza dei selvatici in città è aumentata esponenzialmente per l'invasione del loro habitat da parte dell'uomo.
Il piccolo di riccio (Erinaceus europaeus) è stato notato il 2 giugno da una giovane residente del quartiere di Villa Certosa che stava passeggiando con il cane nel “pratone della quercia”, in via Antonio da Castello. Intorno a lui alcuni gatti, a pochi metri la strada. Una situazione molto pericolosa, e la ragazza non ci ha pensato troppo su: in mancanza di personale competente, tenuto conto del giorno festivo e del poco tempo a disposizione, ha segnalato l’accaduto ai rappresentanti del comitato di quartiere, che si sono mobilitati per mettere in sicurezza e riccio.
L’animale è stato trasferito al Vivaio Forestale Roma Est, vicino agli orti sociali e lontano dalle macchine, dove i volontari avevano avvistato un altro esemplare di recente. Appena liberato, si è diretto verso la boscaglia. Una situazione gestita nel migliore dei modi, tenuto conto che il riccio, come tutti i mammiferi selvatici, è una specie protetta e non può essere tenuto in cattività, se non temporaneamente per motivi di primo soccorso.
«Aiutare gli animali in difficoltà non è solo un dovere civico e buon senso, ma è anche un preciso obbligo, non aiutarli è un reato. Così è specificato nel Codice della Strada (nuovo articolo 189 del Decreto Legislativo n. 285 del 1992) che parla di “obbligo di fermarsi e porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali” – spiegano dal Comitato di Quartiere di Villa Certosa – Tale obbligo riguarda tutti gli animali, in quanto la mancata somministrazione di cure ad un animale è stata identificata come un vero e proprio maltrattamento da sentenze della Corte di Cassazione, in applicazione del titolo IX-bis del Codice Penale».
Nei giorni scorsi altri ricci sono stati notati nella piccola area verde romana, avvistamenti che per il comitato sono la dimostrazione dell’importanza del “pratone della quercia”, considerato «un tassello fondamentale per la "continuità ecologica” tra l'Acquedotto Alessandrino e l'Acquedotto Felice». Da qui la richiesta di maggiore tutela del parco, con una richiesta di supporto rivolta all’amministrazione del sindaco Gualtieri. Proprio a questo fine, il comitato ha organizzato per sabato 11 giugno alla Casa della Cultura di Villa De Sanctis, in via Casilina 665, la presentazione del Dossier “Per una Corona Verde a Roma Est”, che descrive il percorso partecipato di mappatura e co-progettazione della rete ecologica del quadrante Est della capitale, realizzato dal Gat della Libera Assemblea di Centocelle.