Piccoli branchi e territori che non si sovrappongono: un video sfata i falsi miti sui lupi

Un video realizzato da alcuni ricercatori dell'Università del Minnesota mostra come i territori dei branchi di lupi non si sovrappongono mai e come, a volte, posso includere anche autostrade che loro percorrono più volte.

7 Marzo 2023
18:15
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La presenza di un branco di lupi vicino casa genera in diverse persone paura e senso di insicurezza che danno vita a loro volta a luoghi comuni e falsi miti. Fra questi spesso c'è l'idea che i branchi siano costituiti da decine di individui sempre il lotta fra loro, ma non è così. Alcuni ricercatori americani hanno approfondito queste dinamiche sociali mostrando chiaramente in un video come i branchi non sovrappongono i loro territori e qual è la reale capacità di spostamento di questi animali.

Lo scenario dello studio è fatto di fitte foreste di conifere e grandi laghi dove si abbeverano lupi e orsi neri: il Voyageurs National Park, nel nord del Minnesota, negli Stati Uniti. Gli scienziati americani dell'Università del Minnesota da diversi anni sono impiegati nel Voyageurs Wolf Project, un programma di ricerca volto ad approfondire nuovi aspetti comportamentali e dinamiche sociali dei lupi dell'omonimo parco.

Con i dati acquisiti in molti anni di monitoraggio hanno realizzato il video con i dati provenienti dai collari GPS di lupi appartenenti a 5 branchi, ognuno indicato con un diverso colore. In un veloce time-lapse è possibile notare come le linee colorate degli spostamenti di ogni individuo sono nettamente distinte, quasi come se ci fosse una barriera invisibile che impedisce di valicare l'uno il territorio dell'altro.

I lupi sono animali territoriali, ma non bisogna immaginare continui scontri di potere e branchi numerosi che si fanno la lotta a vicenda per accaparrarsi il territorio l'uno dell'altro: le dinamiche sociali all'interno dei gruppi di lupi sono in realtà molto meno complesse e più fluide e poggiano le basi su una unità familiare molto più simile alla nostra. La maggior parte dei branchi, infatti, è composta semplicemente da una coppia di genitori e i loro cuccioli. Un ottimo esempio di questa dinamica è fornita da un altro video del Voyageurs Wolf Prject dove si vede un branco di lupi girovagare in un bellissimo paesaggio invernale e il totale dei lupi di quello che loro chiamano "il branco di Natasha" è solo di tre individui.

I branchi, infatti, non sono strutturati con rigide gerarchie di potere o formati da individui dominanti e altri subordinati che lottano tra loro. La maggior parte dei gruppi sono costituiti invece da una singola coppia adulta monogama e dai loro figli, circa 5 o 6 lupi in totale. I cuccioli solitamente lasciano il gruppo per fondarne uno proprio appena raggiunta la maturità sessuale, intorno al secondo anno di vita. Può capitare però che restino a stretto contatto coi genitori anche per un periodo di tempo più lungo prima di disperdersi, sommandosi così alle generazioni successive di fratelli.

Il periodo di dispersione o permanenza all'interno del gruppo familiare e il numero di esemplari che lo compone possono però essere influenzati da diversi fattori, come le condizioni ambientali, la disponibilità e la dimensione delle prede o la quantità di territori liberi potenzialmente occupabili. Sono queste variabili che possono determinare il numero e permettere la coesistenza di più generazioni all'interno dello stesso gruppo. Per questo in Nord America vediamo branchi mediamente più numerosi di quelli europei. Ma l'unità di base di un branco di lupi, in un contesto naturale, è sempre quella familiare: padre, madre e figli.

I branchi studiati dai ricercatori erano dunque formati proprio in questo modo e in totale i lupi esaminati sono stati 6, cinque maschi e una femmina. I dati sono stati raccolti in un sola estate, con decine di migliaia di posizioni rilevate che hanno permesso di produrre la mappa mozzafiato.

I biologi conoscono da tempo le capacità di dispersione dei lupi, con territori che si estendono da 80 a più di 1500 chilometri quadrati e spostamenti individuali di migliaia di chilometri al giorno. Vedere questa loro capacità rappresentata graficamente in un video, però, permette di comprendere meglio ciò di cui stiamo parlando. I punti visibili sulla mappa sono segnalati dai collari GPS ogni 20 minuti per sei o sette mesi all'anno.

Ad incuriosire di più sono stati alcuni movimenti particolari effettuati dal lupo individuato dalla linea di colore bianco: questo individuo sembra avere valicato i territori degli altri branchi diverse volte in quelle che gli scienziati chiamano "incursioni extraterritoriali". Queste sono comuni tra i giovani che stanno pensando di lasciare il proprio branco e si allontanano dal nucleo familiare per esplorare il più possibile il territorio.

Un altro elemento interessante che è possibile notare è come i territori di due branchi si incrocino con un'autostrada e ciò significa che sono soliti attraversarla, esponendosi a un grande rischio. Un terzo branco mostrato in rosso, invece, si mantiene esclusivamente su un lato della strada, indicando come queste costruzioni costituiscano alle volte anche una barriera artificiale permettendo di separare i territori nettamente.

Insomma, studi come quello dei ricercatori del Voyageurs Wolf Project sono volti proprio a contestualizzare aspetti di un mondo selvatico spesso eccessivamente romanzato. Non parliamo di branchi di centinaia di individui, quindi, ma di poche decine di esemplari divisi in diversi gruppi i cui territori sono cosparsi letteralmente di pericolose trappole mortali proprio come le autostrade.

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