Un piccione è stato usato come corriere della droga: volava con uno "zaino" pieno di cristalli di metanfetamine legato sul dorso. A scoprirlo sono state le guardie carcerarie del Pacific Institution di Abbotsford, in Canada.
Gli agenti si trovavano in uno dei cortili recintati che i prigionieri usano durante l'ora d'aria quando hanno visto l'uccello con un piccolo pacchetto sulla schiena. L'animale dopo diversi tentativi è stato catturato dagli agenti e liberato dello strano bagaglio. Una volta aperto il sacchetto di stoffa, al suo interno sono stati trovati i cristalli di metanfetamina. Nonostante gli animali siano spessissimo sfruttati dalla criminalità in tutto il mondo, questa è una delle prima volte che un piccione viene usato come corriere della droga in carcere.
Pochi giorni fa, Davinder Aujla, assistente del direttore del Pacific Institution, ha confermato che c'è stata una recente intercettazione di contrabbando nella struttura e che la questione è al momento oggetto di indagine.
La novità potrebbe presto cambiare il modo con cui le autorità carcerarie di tutto il mondo cercano di reprimere il contrabbando di droga, telefoni e altri oggetti vietati all'interno degli istituti di pena. Negli anni, le carceri di tutto il mondo si sono attrezzate per intercettare i droni, mezzi comunemente usati ormai in tutto il mondo per fare penetrare più facilmente la droga in cella.
Le autorità canadesi hanno confermato come negli ultimi anni gli agenti penitenziari abbiano intercettato droni simili con cadenza quotidiana, e anche in Italia sono stati spesso riscontrati casi analoghi. Nel 2021 nel carcere di Avellino è stato sequestrato un drone che trasportava mezzo chilogrammo di hashish.
L'uso di animali vivi come i piccioni apre però a nuove sfide per le autorità carcerarie di tutto il mondo. Rispetto a un drone, l'impiego di un uccello presenta per i contrabbandieri maggiori difficoltà nel fare arrivare la partita di droga in una posizione e a una persona specifica. Tuttavia, l'animale rispetto all'apparecchio volante dà minori probabilità di venire scoperti. I sistemi di videosorveglianza possono facilmente segnalare la presenza di un drone, ma non di un uccello diffuso come il piccione che potenzialmente può passare inosservato con tutto il suo carico se non osservato a distanza ravvicinata.
Eppure gli animali possono essere una via di salvezza proprio per le persone private della libertà. Kodami ha raccontato questa realtà attraverso il progetto Isola Fenice nel carcere livornese di Gorgona, dove si onora il diritto alla vita di persone e animali.