Un piccione è stato malmenato e ucciso da un gruppo di adolescenti. È successo a Sassari, nella zona di piazza Mercato. Qui un gruppo di giovanissimi si è accanito con furia contro un piccione fino a quando una donna, allertata dal figlio piccolo, non è intervenuta salvando l'animale e portandolo al pronto soccorso veterinario della città.
Una volta arrivato però la situazione è parsa subito drammatica alla veterinaria Roberta Domantis, che per la Sardegna si occupa del recupero e primo soccorso della fauna selvatica: «Il piccione aveva gli arti inferiori spezzati e una forte emorragia interna – spiega a Kodami – Purtroppo non è riuscito a sopravvivere con questi traumi». La dottoressa, provata da ciò che era accaduto ha pubblicato in un post sui social un lungo sfogo e le foto del piccione, compresa la radiografia. Immagini che fanno trasparire la violenza da parte dei giovanissimi.
«Dobbiamo dire basta! Tutti! Basta alla violenza gratuita contro chi non si può difendere – dice Domantis – Sento molta sofferenza per quello che è successo e che sta continuando a succedere ai ragazzi più giovani. Gli adolescenti di oggi vivono in un mondo ostile e questa violenza non è semplice odio verso gli animali ma verso una società percepita come non accogliente. Qui non si tratta solo di fare reprimere e fare intervenire le Forze dell'Ordine, questa violenza va prevenuta attraverso la scuola e l'educazione, anche per disinnescare certe dinamiche di gruppo».
Il maltrattamento sugli animali, soprattutto nei giovanissimi, è infatti un importante indice di pericolosità sociale. «Non è giusto generalizzare, ma alcune tendenze sono ravvisabili nelle giovani generazioni». Non tutto è perduto, però, secondo la veterinaria: «Non è la prima volta che mi capita un caso simile – ricorda – l'anno scorso un altro piccione era stato picchiato da due studenti e poi portato al mio ambulatorio da altri due ragazzi di quella stessa scuola. In quel caso si trattò di una una storia a lieto fine, al contrario di questa, però dimostra che non tutto è perduto».