Incastrato in una finestra, bloccato tra il vetro e la tapparella chiusa e impossibilitato a uscire: il protagonista della brutta avventura, un piccione, sarebbe certamente morto se non fossero intervenuti – come spesso accade – i Vigili del Fuoco, che nel giro di pochi minuti sono saliti su una scala e lo hanno recuperato.
La storia arriva dal quartiere Don Bosco, a Roma. A segnalare la presenza dell’uccello sopra il bar Lux, esercizio commerciale chiuso dal marzo 2022 a causa di un incendio, è stata una passante, che lo ha visto e ha scelto di non girarsi dall’altra parte e chiedere aiuto. Nel giro di poco tempo sul posto è arrivata una squadra di Vigili del Fuoco, e un pompiere usando una scala si è arrampicato sino alla finestre recuperando il piccione e liberandolo.
L’intervento si è chiuso in breve tempo e l’animale ne è uscito incolume, eppure la diffusione della notizia sui social, attraverso i gruppi di quartiere, non ha mancato di suscitare polemiche. Alcuni iscritti ai gruppi hanno infatti protestato contro l’utilità dell’intervento, facendo notare come il soccorso del piccione abbia tenuto impegnati i pompieri e potenzialmente avrebbe potuto rubare loro tempo per salvataggi più importanti.
Un atteggiamento legato ai pregiudizi verso questi uccelli così comuni in ambito urbano – a Roma in particolare, complice la disponibilità di cibo e la presenza di edifici e monumenti dove possono nidificare – la cui presenza molte amministrazioni, e anche moltissimi cittadini, cercano di contrastare chiamando in causa questioni di igiene legate alla presenza di escrementi o al deterioramento di monumenti e palazzi storici. Alcuni comuni italiani hanno emanato ordinanze che vietano di alimentarli, come il Comune di Milano, che dal 2008 applica, salvo autorizzazioni per fini sanitari o scientifici, una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro a chiunque alimenti piccioni urbanizzati allo stato libero e ordina inoltre di effettuare una regolare cura degli antri all'interno dei quali i colombi nidificano, impedire lo stazionamento mediante l'applicazione di dissuasori in plastica (non cruenti) o reti protettive.
A Roma invece l’ultima ordinanza specifica – perché non c’è una legge nazionale che vieti di nutrire i piccioni, ma soltanto ordinanze emesse dai singoli Comuni o regolamenti comunali – risale al 2016, e vietava di dare da mangiare non solo ai piccioni, ma anche ai gabbiani, altri uccelli che popolano la Capitale in sovrannumero.
Il caso del quartiere Don Bosco, e le polemiche che ne sono nate, è dunque emblematico di quanto cambi la percezione delle persone a seconda dell’animale che si trovano davanti e dell’importanza che danno alla sua vita, in relazione soprattutto all’interazione che hanno con le specie: i Vigili del Fuoco hanno fatto ciò che fanno su base quotidiana, ovvero intervenire per soccorrere un animale in difficoltà, così come accade spesso per gatti, cani, cavalli o mucche. Molto raro però in questi casi che si sollevino proteste per l’impiego di queste risorse. Come capitato, invece, per il piccione che ha avuto l'unica colpa di restare intrappolato.