video suggerito
video suggerito
16 Maggio 2023
17:47

Piccione incastrato in una finestra salvato dai Vigili del Fuoco

L'intervento nel quartiere Don Bosco dopo la segnalazione di una cittadina. E se c'è chi si è complimentato con i Vigili del Fuoco per l'operato, non è mancato chi ha criticato l'impiego a suo dire inutile delle loro risorse "solo" per un piccione.

221 condivisioni
Immagine

Incastrato in una finestra, bloccato tra il vetro e la tapparella chiusa e impossibilitato a uscire: il protagonista della brutta avventura, un piccione, sarebbe certamente morto se non fossero intervenuti – come spesso accade – i Vigili del Fuoco, che nel giro di pochi minuti sono saliti su una scala e lo hanno recuperato.

La storia arriva dal quartiere Don Bosco, a Roma. A segnalare la presenza dell’uccello sopra il bar Lux, esercizio commerciale chiuso dal marzo 2022 a causa di un incendio, è stata una passante, che lo ha visto e ha scelto di non girarsi dall’altra parte e chiedere aiuto. Nel giro di poco tempo sul posto è arrivata una squadra di Vigili del Fuoco, e un pompiere usando una scala si è arrampicato sino alla finestre recuperando il piccione e liberandolo.

L’intervento si è chiuso in breve tempo e l’animale ne è uscito incolume, eppure la diffusione della notizia sui social, attraverso i gruppi di quartiere, non ha mancato di suscitare polemiche. Alcuni iscritti ai gruppi hanno infatti protestato contro l’utilità dell’intervento, facendo notare come il soccorso del piccione abbia tenuto impegnati i pompieri e potenzialmente avrebbe potuto rubare loro tempo per salvataggi più importanti.

Un atteggiamento legato ai pregiudizi verso questi uccelli così comuni in ambito urbano – a Roma in particolare, complice la disponibilità di cibo e la presenza di edifici e monumenti dove possono nidificare – la cui presenza molte amministrazioni, e anche moltissimi cittadini, cercano di contrastare chiamando in causa questioni di igiene legate alla presenza di escrementi o al deterioramento di monumenti e palazzi storici. Alcuni comuni italiani hanno emanato ordinanze che vietano di alimentarli, come il Comune di Milano, che dal 2008 applica, salvo autorizzazioni per fini sanitari o scientifici, una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro a chiunque alimenti piccioni urbanizzati allo stato libero e ordina inoltre di effettuare una regolare cura degli antri all'interno dei quali i colombi nidificano, impedire lo stazionamento mediante l'applicazione di dissuasori in plastica (non cruenti) o reti protettive.

A Roma invece l’ultima ordinanza specifica – perché non c’è una legge nazionale che vieti di nutrire i piccioni, ma soltanto ordinanze emesse dai singoli Comuni o regolamenti comunali – risale al 2016, e vietava di dare da mangiare non solo ai piccioni, ma anche ai gabbiani, altri uccelli che popolano la Capitale in sovrannumero.

Il caso del quartiere Don Bosco, e le polemiche che ne sono nate, è dunque emblematico di quanto cambi la percezione delle persone a seconda dell’animale che si trovano davanti e dell’importanza che danno alla sua vita, in relazione soprattutto all’interazione che hanno con le specie: i Vigili del Fuoco hanno fatto ciò che fanno su base quotidiana, ovvero intervenire per soccorrere un animale in difficoltà, così come accade spesso per gatti, cani, cavalli o mucche. Molto raro però in questi casi che si sollevino proteste per l’impiego di queste risorse. Come capitato, invece, per il piccione che ha avuto l'unica colpa di restare intrappolato.

Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social