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6 Marzo 2024
17:45

Piante velenose per i cani: quali sono e cosa succede se le mangiano

Alcune piante da appartamento o da giardino, all'apparenza innocue, contengono invece sostanze tossiche o velenose per i cani. È il caso di tulipani, iris e crochi, ma anche gelsomino, glicine, primule, calendule e ortensie.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Alcune piante e fiori contengono sostanze tossiche e velenose per i cani che possono essere molto pericolose se ingerite, causando in loro intossicazioni, disturbi gastrointestinali e a volte anche la morte.

In alcuni casi, come quello delle piante bulbose come tulipani, iris e crochi, la parte tossica è rappresentata dal bulbo, mentre in altri sono i fiori o le foglie a contenere sostanze velenose. È il caso dei fiori di gelsomino e del glicine, o ancora delle primule, degli anemoni, delle calendule e delle ortensie.

È sempre consigliabile fare attenzione alle piante presenti in casa, in giardino e in generale nelle aree verdi, dunque, e assicurarsi che i cani non le mastichino: in caso di ingestione di una pianta sospetta la prima cosa da fare è chiamare il veterinario e, se viene data questa indicazione, provare a far vomitare l’animale, sciacquargli la bocca con acqua fresca per poi portarlo subito in clinica. Vediamo ora quali sono le più comuni piante velenose per i cani.

Le piante tossiche o velenose per i cani

Sono numerose le specie botaniche tossiche e potenzialmente pericolose per i cani. Vediamo però più da vicino quali sono e che effetti possono avere sulla salute dei nostri amici a quattro zampe.

Ortensia

L'ortensia è una pianta spesso usata per decorare giardini ed esterni e forma grossi cespugli alti fino a 2 metri. I fiori si presentano come grosse palle formate da fiorellini a più petali di diversi colori, dal bianco al rosa passando per viola, azzurro e blu. È una pianta molto tossica per gli animali, perché contiene sostanze chimiche chiamate glicosidi cianogenetici, che possono causare disturbi gastrointestinali, vomito, diarrea e, in casi più gravi, problemi cardiaci e respiratori nei cani se ingeriti in grandi quantità. Anche le foglie e i fiori di ortensia possono causare irritazione della pelle e delle mucose se vengono masticati o ingeriti.

Rododendro

Il rododendro, pianta sempreverde da esterno che forma grossi cespugli e ha fiori variopinti, ha foglie molto tossiche per il sistema nervoso e cardiovascolare dei cani. Se ingerite in quantità significative possono causare vomito, diarrea, salivazione eccessiva, difficoltà respiratorie, disturbi cardiaci e, in casi gravi, convulsioni e coma. Anche piccole quantità della pianta possono causare problemi, quindi è importante evitare che i cani abbiano accesso al rododendro e consultare immediatamente un veterinario se si sospetta che abbia ingerito parte della pianta.

Lillà

Il lillà è un fiori molto apprezzato per decorare giardini ed esterni, ma è considerato tossico per i cani perché contiene saponine, che possono provocare disturbi gastrointestinali se ingerite in grandi quantità. I sintomi dell'avvelenamento da lillà nei cani possono includere vomito, diarrea, fiacchezza, letargia e perdita di appetito. Inoltre, le foglie e i fiori del lillà possono essere leggermente irritanti per la pelle e le mucose se vengono masticati o ingeriti.

Narciso

Il narciso, con i suoi fiori appariscenti e profumati, è molto coltivati per scopi ornamentali nei giardini e nei vasi. I bulbi e altre parti della pianta contengono però sostanze chimiche tossiche, perché contengono sostanze tra cui la licorina e la narcisina che risultano velenose per i cani se ingerite in grandi quantità. Questi composti possono causare sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea, ma anche irritazione delle mucose della bocca e della gola. In casi più gravi, l'ingestione di narcisi può portare a problemi cardiaci e convulsioni.

Oleandro

L'oleandro è estremamente pericoloso per i cani, perché tutte le parti della pianta, compresi fiori, foglie e steli, sono tossiche, e contengono sostanze che possono causare gravi problemi cardiaci, tra cui aritmie, bradicardia e, nei casi più gravi, arresto cardiaco, anche se ingerito in piccole quantità. Inoltre, l'oleandro può causare sintomi gastrointestinali come vomito, diarrea e dolore addominale se ingerito.

Philodendron

Il Philodendron è una pianta tropicale molto diffusa come ornamentale per interni perché appariscente e decorativa e di facile cura. È però tossico: contiene cristalli insolubili di ossalato di calcio, e se le foglie vengono masticate possono causare irritazione della bocca, della lingua e della gola se ingerite. Se ingeriti in grandi quantità, i cristalli di ossalato di calcio possono causare anche sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea.

Dieffenbachia

Come il Philodendron, la Dieffenbachia è molto diffusa come pianta ornamentale e ugualmente tossica. Diarrea, vomito e irritazione delle mucose sono tra i sintomi più frequenti che possono verificarsi quando le foglie vengono masticate e ingerite.

Edera

Anche l'edera, molto comune, è considerata velenosa per i cani, perché contiene sostanze chimiche irritanti chiamate saponine e falloidine, presenti nelle foglie e nei frutti della pianta. Queste sostanze possono causare irritazione della bocca, della lingua e della gola se masticate, e l'ingestione può provocare sintomi gastrointestinali come vomito, diarrea e dolore addominale.

Gelsomino

Anche il gelsomino può essere tossico per i cani se ingerito in grandi quantità. Le parti della pianta e i fiori contengono sostanze chimiche che possono causare irritazione del tratto gastrointestinale, portando a sintomi come vomito, diarrea e malessere generale.

Cosa succede se il cane mangia una pianta velenosa

A seconda della pianta, della sua tossicità, della quantità ingerita e del peso del cane, le conseguenze che si possono verificare se un cane mangia una pianta velenosa sono di diversa gravità.

Il cane potrebbe salivare abbondantemente, vomitare, avere diarrea anche con tracce di sangue, tremori, dolore addominale, abbattimento e inappetenza. Potrebbero anche verificarsi un innalzamento della temperatura corporea, difficoltà a respirare e in alcuni casi tremori e convulsioni, sino alla perdita di conoscenza.

Cosa fare se il cane ha mangiato una pianta velenosa

Come detto, se si sospetta che il cane abbia ingerito una pianta velenosa è necessario agire in modo rapido e rivolgersi subito a un veterinario. Identificare la pianta è fondamentale per capire come comportarsi, e può essere utile fornire subito al veterinario, anche telefonicamente, sia una descrizione della pianta sia i sintomi manifestati dal cane.

Una volta contattato il veterinario sarà lui a stabilire se sia necessario un monitoraggio per individuare eventuali cambiamenti nel comportamento, sintomi di avvelenamento o disagio, o se portarlo immediatamente in clinica.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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