Un pettirosso è rimasto incollato in una trappola per topi a Vicenza. Nonostante il tentativo di salvataggio da parte di una volontaria, non ce l'ha fatta. A segnalare l'accaduto è stata l'associazione Alveare, che si occupa del recupero e del salvataggio di animali selvatici. Come ricorda la stessa associazione, si tratta dell'ennesima vittima di una trappola non selettiva che purtroppo colpisce in maniera indiscriminata un sacco di animali selvatici e protetti.
L'uso di sostanze appiccicose che catturano e trattengono saldamente gli animali, spalmate solitamente su supporti di legno o di cartone, è uno dei sistemi più cruenti e utilizzati per catturare e uccidere tra atroci sofferenze roditori indesiderati come topi e ratti. Colla e vischio intrappolano però tantissimi piccoli uccelli, come appunto pettirossi, merli o passeri, ma anche ricci, lucertole, piccoli anfibi e molti altri animali selvatici, che poi raramente riescono a sopravvivere a questo sistema di cattura crudele.
Inoltre, anche quando sulla trappola ci finisce un topo, questo può poi attirare e far rimanere incollati anche predatori come civette o barbagianni, che sono per di più alleanti molto più efficaci e "utili" per mantenere sotto controllo il numero di roditori indesiderati, più di ogni altra trappola o sistema di cattura e uccisione escogitato dall'uomo. Ecco perché questi sistemi di cattura violenti e non selettivi non andrebbero mai utilizzati, tant'è che alcuni Comuni, come Roma, ne hanno persino vietato la vendita.
In commercio esistono infatti sistemi di cattura a trappola molto più efficaci, e soprattutto non cruenti, che non mettono a rischio la vita della fauna selvatica e che non uccidono tra atroci sofferenze incolpevoli piccoli roditori. Preferire quindi le gabbie a trappola per poi liberare topi o ratti lontano da casa, e senza doverli uccidere, è molto più efficace, sicuro, selettivo e sostenibile, sotto tutti i punti di vista. Le trappole non cruente per catturare roditori e altri piccoli animali indesiderati possono essere utilizzate all'infinito, una scelta vincente che è quindi sempre preferibile alla colla o ai veleni rodenticidi.
Lee alternative ci sono e sono diverse, pertanto scegliere ugualmente proprio questo tipo di trappola è una decisione che provoca grandi sofferenze agli animali di cui ci si vuole liberare e non solo. Chi, invece, dotato di maggiore sensibilità dovesse malauguratamente incappare in questo inutile esercizio di crudeltà e trovarsi davanti uno di questi animali intrappolato, la prima cosa che deve fare è non sprecare il tempo.
Fattore chiave per salvare la vita a un uccellino o un altro piccolo selvatico è agire rapidamente. La seconda è non tentare mai un salvataggio fai-da-te, che può essere molto pericoloso per gli animali. La mancanza di praticità e l'uso magari di prodotti non idonei, potrebbero infatti causare un’intossicazione o danni permanenti. La cosa da fare, invece, è sempre consegnare il più presto possibile l'animale a un centro di recupero per la fauna selvatica o a un veterinario.