Può un piccolo Comune in dissesto economico riuscire a offrire un servizio che coniughi il benessere degli animali e dei bambini con difficoltà cognitive, il tutto rispettando l'ambiente? L'esperienza portata avanti a Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta, dimostra che è possibile. Lo racconta a Kodami l'assessore all'Agricoltura e Ambiente Gabriele Di Vuolo: «Ridurre il numero di cani in canile è innanzitutto una questione etica, se poi quest'azione si coniuga anche con iniziative per i più giovani non possiamo che essere sodisfatti».
145mila euro è la somma ottenuta dal Comune nell'ambito di un finanziamento europeo che verrà destinata alla realizzazione di un parco ecosostenibile con stallo dei cani e un spazio riservato alla pet therapy per i bambini. Nascerà in località Tronara in un terreno confiscato alla criminalità organizzata. Qui i cani avranno una prima assistenza in attesa dell'affido o dell'adozione e potranno interagire con i più piccoli sotto la guida di personale specializzato.
Il terreno confiscato
Un progetto che nasce pienamente ecosostenibile: «Dai box degli animali alla guardianeria è tutto realizzato con legno e materiale riciclabile – precisa Di Vuolo – Il nostro obiettivo era creare un progetto sostenibile anche dal punto di vista ambientale».
Il 34enne Di Vuolo, con la giunta guidata dal sindaco Raffaele Ambrosca, ha portato avanti dal momento dell'insediamento nel 2018 un intento chiaro: zero cani in canile. Oggi, a tre anni di distanza il numero dei soggetti presenti nella struttura di Cancello ed Arnone è passato da 80 a 10, nonostante i flussi in entrata e in uscita continuino a proseguire: «Vogliamo rafforzare i percorsi di affido e adozione e, speriamo in futuro di dire basta ai canili, e il Parco ci aiuterà».
Negli anni il territorio di Cancello ed Arnone, proprio in virtù dell'attenzione dedicata agli animali, era diventato l'epicentro di un fenomeno complesso come il randagismo: «Cittadini dei Comuni vicini venivano nel nostro territorio per lasciare i loro animali perché sapevano che noi li avremmo trovati subito e accolti nel migliore dei modi». Un'arma a doppio taglio per un Comune dalle casse vuote, colpito da doppio dissesto, in un contesto difficile come quello della provincia di Caserta.
Associazioni e Comuni: la sinergia vincente
La vittoria di Di Vuolo per la legalità non sarebbe stata possibile senza il coinvolgimento delle realtà del Terzo settore: «Le associazioni ci hanno dato molto supporto nella gestione degli animali che spesso venivano accolti anche nelle abitazioni dei volontari, restava però il problema di come accudire i cani per periodi più lunghi. Abbiamo quindi provato a partecipare a numerosi bandi, fino all'ultimo, quello sui beni confiscati, andato a buon fine».
L'assessore Gabriele Di Vuolo
Quello del Parco ecosostenibile sarebbe un «progetto monco», riconosce Di Vuolo, senza il supporto dei volontari: «La sinergia tra l'associazione Qua la zampa e il Comune per la gestione del bene confiscato è fondamentale. Come amministrazione abbiamo sempre dato grande risalto alle attività rivolte al benessere degli animali ma oggi vogliamo fare un passo in avanti e per fare questo i volontari sono un sostegno indispensabile».
Il Comune ha partecipato a numerose call to action dell'Unione Europea, l'ultima ha permesso di realizzare, con l'associazione Qua la zampa, il parco ecosostenibile di Tronara. Qui i cani non verranno abbandonati a loro stessi ma parteciperanno ad attività di pet therapy con bambini e ragazzi con difficoltà cognitive o comportamentali. «Da semplice dog park abbiamo deciso di coinvolgere le associazione per sviluppare attività di pet therapy».
Ma come è nata l'idea di fare incontrare i cani e i ragazzi? «Avevamo sul tavolo in Comune due sfide da affrontare per il benessere dei ragazzi e degli animali. Facendo ricerche e studiando le più recenti pubblicazioni scientifiche che hanno dimostrato l'efficacia della pet therapy per i bambini con disturbi cognitivi o comportamentali, abbiamo pensato di fare incontrare queste due esigenze». Sui tempi di realizzazione è però più cauto: «Potremmo essere operativi già poco prima dell'estate, servono tempi burocratici, ma siamo molto ottimisti».
Sono tanti però i progetti ancora da realizzare nella lista di Di Vuolo: «Vogliamo dare vita allo stesso progetto, ma per animali di grossa taglia». In questo caso il problema non è l'abbandono ma il maltrattamento per le specie più utilizzate in allevamenti e aziende agricole, attività molto numerose del Casertano. «Quando vengono denunciati maltrattamenti ad animali di grossa taglia come i cavalli – chiarisce l'Assessore – questi poi vengono riconsegnati ai proprietari, spesso perché non esistono strutture in grado di accoglierli. Noi invece vogliamo dare possibilità di avere un'altra collocazione, magari sempre coinvolgendoli in progetti di pet therapy».
Il Comune di Cancello ed Arnone sta attuando una visione ambiziosa che dimostra come sia possibile, attraverso la salvaguardia dei diritti degli animali, riscrivere una pagina di buona amministrazione in un territorio troppo spesso violato e mal raccontato.