Nel reparto di psichiatria dell’Ospedale Villa Scassi di Genova è arrivato un nuovo amico. Si chiama Freccia, Pastore Australiano di due anni, che ogni settimana va a far visita a operatori e pazienti. Entra così in corsia dell’ospedale genovese la pet therapy per la riabilitazione dei pazienti psichiatrici.
Principale obiettivo della pet therapy è favorire lo scambio comunicativo attraverso il coinvolgimento dell’animale nel percorso di cura. Protagonista dell’iniziativa Freccia, un cane giovane, allegro, vivace e giocoso, certificato da un punto di vista sanitario e comportamentale per svolgere queste attività.
«Abbiamo provato a proporre l’iniziativa la scorsa settimana in via sperimentale – spiega il dottor Rocco Luigi Picci, direttore della Salute Mentale Distretto 10 e SPDC Villa Scassi in una nota – Hanno partecipato su base volontaria dodici pazienti di tutte le età, con diverse patologie in fase acuta di malattia, alcuni con sintomi psicotici rilevanti, tra cui tre minori. Anche i parenti in visita hanno accolto l'attività con stupore ed entusiasmo. Freccia ha svolto in maniera impeccabile la sua attività di mediatore del gruppo: si è lasciato somministrare i suoi bocconcini preferiti e ha mostrato, insieme al conduttore Sonia Ricciu, quali esercizi è in grado di svolgere e quali sono le pratiche di accudimento da mettere in atto».
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L'attività di IAA al Villa Scassi, che si pone come una delle prime esperienze in un reparto di salute mentale, si svolge con cadenza settimanale e prevede la partecipazione anche di operatori e parenti dei pazienti.
«È scientificamente provato – spiega a Kodami Sonia Ricciu, coordinatore infermieristico Asl3 e conduttore certificato di Freccia – che l’animale ha un potere altamente calmante e può fungere da mediatore tra operatori e pazienti. In questa prima fase lasceremo pazienti e cane liberi di interagire. La nostra funzione di operatori sarà di osservazione di queste interazioni affinché vi sia sempre armonia. Per questo si è scelto di svolgere l’attività con personale esperto sia in ambito psichiatrico oltre che in Interventi assistiti con animali». L’iniziativa è in collaborazione con l’associazione Archi Pet.
L'attività svolta dagli operatori di Archi Pet è orientato a migliorare la qualità della vita, interazioni e umore di persone affette da disabilità intellettiva medio-grave o con problemi psichici e fisici che si trovano in un centro residenziale o diurno. La relazione col cane è costituita prevalentemente da stimoli non verbali, visivi e tattili, che creano un’empatia immediata per offrire sicurezza. In tal modo l’individuo che ha difficoltà ad inserirsi nel mondo circostante, non trova particolari difficoltà ad avvicinarsi ad un animale: presenza che anima spesso un mondo vissuto come inanimato, riducendo l’isolamento e mediando la socializzazione.
Il cane nella sua naturalezza è fuori dalle regole istituzionali e sociali e consente il contatto con parti istintuali, primitive di sé e delle relazioni; senza nessun genere di difesa psicologica rende più chiara ed immediata la comunicazione e la comprensione degli stati emotivi, percependo lo stato d’animo della persona si adatta a essa, non giudica, non “razionalizza”, non chiede un riscontro. In questo modo l’animale aiuta a migliorare l’autostima, il controllo delle emozioni e la comunicazione dei pazienti.
