video suggerito
video suggerito
28 Febbraio 2022
12:58

Peste suina africana: arriva la barriera anti-cinghiale tra Liguria e Piemonte

Per contenere l'epidemia di peste suina africana entro questa estate verranno innalzati 116 chilometri di barriere anti-cinghiali lungo le autostrade della "zona rossa" tra Liguria e Piemonte.

10 condivisioni
cinghiali peste suina

12 milioni di euro per 116 chilometri di reti anti-cinghiali lungo l'autostrada A7, A26 e D08 Predosa Bettole, tra la Liguria e il Piemonte. Le reti anti faunistica saranno completate entro fine estate e richiederanno l'intervento di 400 persone tra tecnici e operai di Autostrade per l'Italia (Aspi). Un provvedimento che si è reso necessario a seguito della scoperta del primo caso di Peste suina africana (Psa) nella Penisola a gennaio 2022.

«Per rendere più efficaci le barriere attualmente presenti sul territorio – ha spiegato il vice presidente della Liguria Alessandro Piana – che fino ad oggi hanno tenuto nel circoscrivere l'area critica, si è deciso di accelerare e rafforzare il piano operativo già predisposto sui tratti prioritari dell'A26-A7 e Bretella Predosa Serravalle Scrivia».

La peste suina africana è una malattia virale temibile per tutti i suidi ma innocua per gli esseri umani, dato che non si tratta di una zoonosi. L'epidemia di Psa è iniziata nel 2014 nell’est Europa, e si è estesa poi a macchia d'olio nel resto del Continente. «Non bisogna allarmarsi per la salute degli esseri umani dato che non è trasmissibile all'uomo, tuttavia dà una mortalità elevata nei suidi domestici e selvatici, soprattutto in questi ultimi», ha detto Vincenzo Caputo, direttore generale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche, spiegando a Kodami cos'è la la peste suina africana trovata in Piemonte.

Al momento, secondo i dati forniti dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta (Izsplv), aggiornati al 24 febbraio 2022, i positivi sono 42: 22 ritrovati in Piemonte e 20 in Liguria. Tuttavia gli abbattimenti potrebbero interessare oltre 500 individui solo tra i maiali domestici.

peste suina africana
Fonte: Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta

"Zona rossa" e abbattimenti: la soluzione è ancora lontana

La via prioritaria per contenere l'infezione è stata individuata nell'istituzione di una "zona rossa" per i boschi tra Piemonte e Liguria: un "lockdown delle zone boschive" che impedisce una serie di attività all'aria aperta come trekking, mountain biking e raccolta di funghi. A spiegare Kodami le ragioni del provvedimento su Kodami è stato Giovanni Pezzotti, direttore sanitario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche: «La ratio dell'ordinanza ministeriale è cercare di evitare che il contagio si sposti sul territorio attraverso i cinghiali: è scientificamente dimostrato che qualsiasi attività rischia di disperdere la popolazione di suidi selvatici e questo potrebbe allargare l'infezione a zone più ampie».

Il rischio è che i selvatici portino il contagio negli allevamenti, iniziando una vera e propria mattanza dei maiali. La Psa provoca nei suidi, soprattutto domestici, una febbre emorragica ad elevata mortalità e al momento non esistono vaccini né cure. Come già visto per la Brucellosi bovina in Campania, anche in  questo caso tra le strade preferite fino ad ora dalle istituzioni per il contenimento della malattia c'è l'abbattimento dei capi infetti e di coloro che potrebbero essere venuti in contatto con i cinghiali malati.

Una scelta eticamente insostenibile che nelle prime fasi della gestione dell'emergenza andava a colpire, oltre ai maiali d'allevamento, anche numerosi suidi "da compagnia", come ha rilevato la Lav: «La situazione che si è venuta a creare non è tollerabile, per questo stiamo depositando il nostro ricorso al Tar per l’immediata sospensione dei provvedimenti con i quali il Ministero della Salute e la Regione Liguria, per contrastare la diffusione della epidemia di peste suina africana, hanno incredibilmente ordinato l’immediata macellazione/abbattimento anche di animali sani, di tutti i maialini vietnamiti, i maiali, i cinghiali salvati da singoli, associazioni».

Dal Ministero della Salute è perciò arrivata una circolare di chiarimento che specifica che non è prescritto l’abbattimento obbligatorio di tutti i suidi, ma solo di quelli allevati per la produzione di alimenti: i maiali domestici sono salvi; lo stesso non può ancora dirsi per quelli destinati al mattatoio, i più soggetti al contagio anche se quando vivono in contesti diversi dall'allevamento intensivo.

Infatti, il contatto tra i cinghiali selvatici infetti e i maiali si verifica soprattutto in allevamenti di tipo "semibrado" o "brado", cioè quelli in cui gli animali sono lasciati all'aperto in completa libertà e condotti al chiuso solo in particolari situazioni. Come indicato anche dalla EFSA, il rischio di diffusione della Psa negli allevamenti suini all'aperto è elevato, quindi «l'installazione di robuste recinzioni singole o di recinzioni doppie in tutti gli allevamenti di suini all'aperto nelle zone dell'UE in cui è presente la Psa potrebbe ridurre tale rischio almeno del 50%». La recinzione voluta da Ministero della Salute e Regioni, con il supporto di Aspi, andrà quindi a delimitare tutta la zona infetta.

Ma non basta. La mattanza di maiali va a colpire molto duramente un comparto fondamentale per l'economia della zona, ha sottolineato Coldiretti, che oltre a queste iniziative chiede la nomina ufficiale del Commissario per l’emergenza, già identificato nella persona del direttore dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Angelo Ferrari, allo scopo di «attuare specifiche misure in materia di biosicurezza».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social