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12 Ottobre 2022
10:55

Pescatore prende all’amo 11 tartarughe marine in Sicilia, i volontari le salvano da morte certa

11 tartarughe Caretta caretta sono state accidentalmente prese all'amo da un pescatore sulle coste di Brancaleone, in Sicilia. La richiesta di aiuto e il tempestivo soccorso dei volontari ha evitato il peggio.

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11 tartarughe marine sono finite nelle reti di un pescatore sulle coste di Brancaleone, in Sicilia, ma prontamente salvate. Il pescatore Antonio durante una battuta di pesca al tonno bianco, molto diffuso nel Mediterraneo, ha accidentalmente agganciato anche le tartarughe Caretta caretta.

5 di queste sono state liberate dall'amo immediatamente e sono tornate in mare senza ulteriori incidenti. Per altri 6 giovanissimi individui, però, è stato necessario l'intervento di personale esperto.

Antonio ha chiamato il centro di recupero per tartarughe marine gestito dalla onlus Blue Conservancy chiedendo supporto. Una volta a terra, i volontari hanno constatato che i rettili avevano ingoiato l'amo, e che non sarebbe stato facile liberarle.

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Le tartarughe salvate in Sicilia

La pesca accidentale, nota anche come bycatch, riguarda tutti animali come tartarughe, squali e delfini, che condividono l'ambiente con altri esemplari interessati dalla pesca legale. Nonostante gli accorgimenti per evitare che gli animali finiscano all'amo, sono tantissimi gli individui che ogni anno perdono la vita a causa dell'imperizia dei pescatori. Molti di questi, una volta che hanno preso all'amo un animale che non può finire in pescheria, decidono di ributtarlo in acqua destinandolo a morte certa.

Non è una prassi condivisa da tutti, però, alcuni pescatori come Antonio scelgono di non voltarsi dall'altra parte e di rivolgersi al Centro di soccorso più vicino. «Antonio dopo averci contattati le ha portate a terra e noi siamo giunti sul posto a recuperarle per trasportarle al centro di recupero e iniziare tutte le indagini diagnostiche sul loro stato di salute – hanno raccontato i volontari di Blue Conservancy – che hanno confermato la presenza dell’amo da pesca in esofago».

Per rimuovere gli ami saranno necessari degli interventi chirurgici che verranno effettuati nei prossimi giorni. Nel frattempo le tartarughe saranno ricoverate nel Centro e accudite quotidianamente. «Grazie ad Antonio per aver portato a terra gli esemplari in difficoltà e per averci contattato per prestare soccorso – hanno detto i volontari – Come sapete questo non è così scontato ed è per questo che gli siamo grati per aver dato una seconda possibilità a queste piccole tartarughe. Con l’amo da pesca dentro il loro corpo sarebbero morte».

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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