video suggerito
video suggerito
17 Gennaio 2022
12:31

Pesaro, donna morta improvvisamente: ipotesi morsi di un ragno violino ma solo l’autopsia potrà dirlo

La donna era stata morsa alla schiena in due diverse occasioni negli ultimi mesi. Occorrerà però attendere l'esito dell'autopsia per attribuire al ragno violino le cause del decesso.

476 condivisioni
Immagine

A Gabicce Mare, in provincia di Pesaro e Urbino, una donna di 46 anni di nome Cristina Calzoni è deceduta venerdì scorso improvvisamente tra le braccia del compagno. Dubbi sulle cause del decesso: si attenderà l'esito dell'autopsia per verificare se vi sia effettiva correlazione con due presunti morsi di ragno violino ricevuti dalla donna nei mesi scorsi, a settembre e a novembre 2021.

Ma chi è davvero il temutissimo ragno violino? Per una maggiore comprensione della vicenda, ci occorre conoscere meglio questa specie.

Il "famigerato" ragno violino

Immagine

Il ragno violino (Loxosceles rufescens) è un ragno mediterraneo appartenente alla famiglia dei Sicaridi, aracnidi dal nome inquietantemente legato alla tossicità del loro veleno. In effetti tutte le specie di ragno, tranne alcune rare eccezioni come i ragni salifughi, sono dotate di sostanze velenifere principalmente per questioni di alimentazione: l'apparato boccale dei ragni non permette a questi animali di masticare le prede, per l'assenza di strutture simili a denti. Le sostanze iniettate tramite le grosse "zanne" cave, chiamate cheliceri, predigeriscono i tessuti della vittima che vengono successivamente "succhiati" ed assimilati dal predatore. Ma oltre ad enzimi predigerenti, il cocktail tossico contiene anche altre sostanze che immobilizzano e uccidono gli organismi catturati, ponendo fine ad eventuali e faticose "colluttazioni".

Ora, potete assolutamente star tranquilli: la stragrande maggioranza dei ragni ha veleni assolutamente non problematici per l'uomo. Noi non siamo sul loro menu e addirittura eviteranno di sprecare prezioso veleno (in termini di energie spese per produrlo), a meno che non cerchino un'ultima via di salvezza se eccessivamente disturbati. Inoltre molti morsi difensivi sono detti dry bites, o morsi a secco, perché non iniettano proprio nulla.

Insomma, ogni specie ha il proprio veleno formato da precisi mix di sostanze neurotossiche se attacca il sistema nervoso, o necrotossiche se attacca i tessuti attorno alla ferita o gli organi interni. Quello del ragno violino contiene la sfingomielinase D, che altera la struttura esterna delle membrane cellulari attivando delle proteasi e portando a necrosi le cellule colpite.

Il morso è indolore nell'immediato ma i sintomi possono comparire anche diverse ore dopo: la maggior parte dei casi è insignificante dal punto di vista medico, due terzi di questi sono morsi a secco ma in alcuni casi, da 2 a 8 ore dopo un morso, può verificarsi un dolore penetrante seguito da una sensazione di bruciore. Le aree adiacenti al morso spesso diventano rosse e dolorose a causa del vasospasmo e dell'ischemia. Può formarsi una vescica che spesso cambia in un colore blu scuro con un centro infossato giorni dopo il morso. Se non prontamente trattato, il tessuto morto può essere poi causa di ulteriori infezioni. In rari casi possono verificarsi emolisi, coagulazione intravascolare e trombocitopenia, con conseguente insufficienza renale. Tale condizione clinica è detta "Loxoscelismo".

Per questi motivi il ragno violino è considerato, insieme alla malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus) meglio conosciuta come vedova nera mediterranea, una delle uniche due specie italiane con potenziale rilevanza medica. Tuttavia a differenza di quest'ultima che rimane rintanata in zone nascoste sulla sua ragnatela in attesa di prede, Loxosceles è un predatore attivo che si sposta nelle ore notturne alla ricerca di cibo, aumentando le possibilità di incontro con l'uomo.

Immagine

I casi accertati di decesso

Sono pochissimi i casi accertati di decesso causato da questo animale, anche per le difficoltà di riconoscimento. Il primo caso fatale in Europa con certezza attribuibile a questa specie risale al 2015, quando una donna calabrese di sessantacinque anni è deceduta in seguito ad un morso sul dito per coagulazione intravascolare disseminata.

Altri eventi invece sono ancora molto dubbi come quello avvenuto a Cagliari ai danni di un 45enne: secondo i medici della Santissima Trinità dove fu soccorso, l'uomo soffriva di gravi patologie pregresse.

Storia diversa per le altre specie americane del genere Loxosceles, apparentemente molto più pericolose: basti pensare che nel 2008 sono stati riportati 1564 morsi attribuibili a Loxosceles reclusa negli Stati Uniti.

Occorrerà attendere gli esiti dell'autopsia per accertare l'effettivo coinvolgimento del ragno. È importante però ricordarci due concetti fondamentali: specie velenose esistono in Italia, nei nostri mari e nel nostro entroterra ma se non disturbati, gli animali tenderanno a non costituire alcun pericolo per la nostra salute. Le nostre paure invece, possono portare alla persecuzione e l'uccisione di specie totalmente innocue, come spesso accade purtroppo a tantissimi serpenti e a milioni di "poveri" ragni innocui.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views