Nonostante il freddo degli ultimi giorni, la bella stagione è ormai alle porte, con tutte le implicazioni del caso. Da un lato inizia la stagione degli amori per moltissime specie, fratino compreso. Da un altro le nostre abitudini umane ci spingono a passare più tempo all'aria aperta, "invadendo" i territori naturali come gli ecosistemi di duna al limitare delle spiagge.
Proprio per preservare la riproduzione del fratino, piccolo uccello simbolo del delicatissimo ecosistema costiero sabbioso italiano, Lipu, Forestas e Comune di Arbus stanno collaborando alla protezione dei nidi di questo animale. In base ad alcune iniziative di conservazione decise l'anno scorso, gli operatori hanno circoscritto le aree di nidificazione della specie in alcune zone sud occidentali della Sardegna, precisamente nel tratto di litorale sabbioso che va da Pistis a Torre dei Corsari, all'interno della Zps Is Arenas S'acqua e s'Ollastu. In questo territorio negli anni scorsi sono state identificate tra le 6 e le 8 coppie stabili, per un totale di circa 14 individui.
La segnaletica volta a garantire "privacy" e tranquillità per gli uccelli, rimarrà affissa fino al 31 luglio, quando terminerà la stagione riproduttiva della specie. Parallelamente, durante l'estate si procederà ad una campagna di sensibilizzazione per turisti e locali riguardo l'importanza di preservare l'ecosistema dunale ed i suoi abitanti, con incontri nelle scuole e visite guidate in spiaggia.
Il fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolo uccello costiero della famiglia Charadriidae. Pesa poco più di 40 grammi ed abita le zone costiere sabbiose di Asia ed Europa. Alcune popolazioni sono migratrici e spesso passano l'inverno in Africa, mentre altre popolazioni, come quella insulare sarda, non migrano.
Sono uccelli nidificanti a terra sulla sabbia, lontani dalla fitta vegetazione e dall'attività umana. Usano una serie di materiali per costruire i loro nidi, costituiti principalmente da conchiglie, ciottoli, erba e foglie in una piccola raschiatura nel terreno. Come la maggior parte dei pivieri cioè gli altri membri della loro famiglia, i fratini sono prevalentemente insettivori, nutrendosi di una vasta gamma di artropodi e invertebrati a seconda dell'ambiente, utilizzando un metodo denominato "run and stop".
Una delle principali minacce per questa specie è la perdita e il disturbo dell'habitat. Le attività umane come i turisti che camminano nelle aree protette, l'inquinamento e l'urbanizzazione delle coste possono distruggere i siti di nidificazione. La presenza insieme all'uomo di cani liberi porta poi ad un'aumentata predazione ed un maggiore stress delle coppie in riproduzione.
Anche il riscaldamento globale e il generale cambiamento climatico svolgono un ruolo nel declino di aree disponibili per la riproduzione e la residenza di questi uccelli: uno studio ha scoperto che l'11% dei nidi analizzati erano al di sotto del livello del mare, quindi si prevede che l'innalzamento del livello del mare avrà conseguenze disastrose per la riproduzione della specie.